Venerdì, 03 Maggio 2019 13:59

ASM, via libera al contratto di servizio per il prossimo triennio

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Personale insufficiente e, per lo più, destinato a lavori d’ufficio e non al recupero dei rifiuti; un alto tasso di infortuni, dovuto, anche, a mezzi non più adatti, vetusti. Ed una raccolta differenziata inchiodata al 36%, ben al di sotto dell’obiettivo del 65% entro il 2020 fissato dal testo unico ambientale, col paradosso che, l’anno passato è aumentato il conferimento di rifiuti indifferenziati.

E’ la situazione di ASM, l’aquilana società multiservizi, azienda partecipata che si occupa della raccolta dei rifiuti, emersa stamane in Commissione bilancio, convocata dal presidente Luigi Di Luzio per l’esame del contratto di servizio tra l’azienda e il Comune dell’Aquila che, ora, arriverà in Consiglio comunale per l’approvazione.

In sostanza, il contratto di servizio resta invariato rispetto agli anni passati: 14 milioni e mezzo di euro l’anno come costo massimo, per il triennio 2019/2021, prorogabile per altri due anni.

Qui sta il nodo.

Di fatto, si ripropongono gli stessi, perversi meccanismi del passato: non è ASM che, a fronte di un piano industriale dettagliato, con obiettivi fissati e strumenti per raggiungerli, fissa un prezzo per l’affidamento del servizio in house; piuttosto, è il Comune dell’Aquila che stanzia una somma, sempre la stessa dal 2013, con l’azienda partecipata che, di fatto, si adegua.

Ci si domanda, però: se il servizio è insufficiente, se i mezzi sono vetusti e l’organizzazione del personale inadeguata, come potrà migliorare la gestione dell’azienda se l’azionista di maggioranza, e cioè il Comune, non è disposto ad investire? Si pensi soltanto che l’avanzo d’amministrazione dell’anno passato è stato pari a 15mila euro. Il punto è stato centrato dal capogruppo di Articolo 1 Giustino Masciocco: se ASM ci dicesse che per avere mezzi adatti e cassonetti nuovi, per portare la raccolta differenziata al 65% - con il servizio porta a porta, che copre una porzione di territorio, oppure con isole ecologiche intelligenti – servirebbero ulteriori 4 milioni di euro, per dire una cifra, allora il Consiglio comunale potrebbe anche valutare l’opportunità d’investire per avere un ritorno in termini di servizio.

Al contrario, si continua a navigare a vista.

Tra l’altro, pare che l’azienda avesse proposto di allungare i termini della convenzione, da 3 a 7 anni, per avere maggiore forza contrattuale con gli istituti di credito rispetto ad eventuali progetto d’investimento: come detto, però, l’amministrazione ha deciso di sottoscrivere una convenzione triennale. E sul punto, c’è anche il rovescio della medaglia: se è vero che una convenzione più lunga avrebbe di certo semplificato la gestione finanziare della società, è vero anche che una fetta importante del contratto di servizio, circa 3 milioni e mezzo rispetto ai 14 milioni e mezzo totali, viene coperta con i trasferimenti straordinari dello Stato per il riequilibrio del bilancio dell’Ente. Si è domandato giustamente il capogruppo del PD Stefano Palumbo: che succederebbe se, dall’anno prossimo, come lasciato intendere dal sottosegretario Vito Crimi, i trasferimenti dovessero essere tagliati? Stando ai fatti, non si potrebbe che aumentare la Tari.

E’ emerso anche altro, stamane.

Innanzitutto, la Giunta ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione di un secondo centro di raccolta per rifiuti urbani in zona ovest, nei pressi di Centi Colella; dunque, ASM potrà ora istruire le procedure di gara. Così, si spera di affrontare la spinosa vicenda dei conferimenti di ingombranti nei cassonetti e nelle isole ecologiche delle frazioni ad ovest, in particolare nei territori comunali di confine con altri Comuni. “Il provvedimento – ha spiegato l’assessore Fabrizio Taranta - ha trovato copertura finanziaria sul capitolo di spesa del Bilancio di Previsione 2017-2019 per l’importo complessivo di 392.857,14 €, di cui 275.000 €, a carico della Regione Abruzzo e per 117.857,14 €, quale co-finanziamento, a carico dell’Ente”. Il centro di raccolta sarà realizzato su un'area di proprietà comunale, dove dunque, per la prima volta, non si pagheranno affitti, ma sarà qualcosa che resterà all'Amministrazione comunale e all'Asm.

Si è appreso, poi, che il Comune dell’Aquila ha ceduto l’1% di quote al Comune di San Pio delle Camere in cambio del riconoscimento ad ASM di 96mila l’anno per la raccolta dei rifiuti in quel territorio e un altro 1% al Comune di Montereale, a quanto si è detto stamane, a fronte di un contratto d’affidamento in house del servizio di 7 anni per oltre 400 mila euro l’anno. Decisioni assunte dalla Giunta che, di fatto, ha esautorato il Consiglio comunale che pure avrebbe la competenza su tali provvedimenti.

Sul punto si è dibattuto a lungo: l’assessore Fausta Bergamotto che, da qualche settimana, ha assunto la pesante delega alle partecipate, pur riconoscendo che l’amministrazione si è mossa in una sorta di ‘zona grigia’, ha spiegato che in realtà, a suo parere, la decisione del passaggio di Giunta è stata corretta avendo il Consiglio, con delibera 102 del 2017, approvato un atto d’indirizzo che consentiva, appunto, l’alienazione di quote di ASM fino ad un massimo del 10%. D’altra parte, i consiglieri di opposizione – ed in particolare Giustino Masciocco e Paolo Romano – hanno inteso sottolineare come l’atto dovesse essere approvato dal Consiglio, anche considerato che la delibera 102 non si configurerebbe come atto d’indirizzo ma formulerebbe, in realtà, soltanto un’ipotesi di eventuale alienazione di quote.

Sta di fatto che la vicenda ASM verrà affrontata, con maggiore puntualità, in una Commissione ad hoc convocata dal presidente Di Luzio per mercoledì 15 maggio, con l’audizione, tra gli altri, dell’amministratore unico Paolo Federico. Si discuterà, anche, del personale, e delle recenti polemiche sull’assunzione di un numero imprecisato di lavoratori interinali operanti nella piattaforma ecologica di Bazzano.

Lungi dallo scatenare la cosiddetta ‘guerra tra poveri’ e storicamente contrari ad ogni forma di precariato, chiediamo con quali motivazioni e criteri sono stati assunti questi lavoratori invece di procedere - in quanto la normativa lo consente - con i rinnovi di contratto dei lavoratori interinali che già hanno prestato servizio presso Asm?”, l’affondo dei sindacati Fp Cgil, Uil Traporti e Fiadel Ugl. Che hanno inteso sottolineare come il rinnovo degli interinali già occupati in azienda “avrebbe consentito ad ASM di avvalersi di personale già formato, di poter dare continuità lavorativa e nel contempo, come già chiesto nella nota del 21 marzo scorso, di sospendere le eventuali procedure in corso per la selezione di lavoratori con contratto di somministrazione di lavoro e di procedere tempestivamente, a norma di legge, con un avviso ad evidenza pubblica per la formazione di una graduatoria alla quale ricorrere in caso di esigenze aziendali di tipo operativo”.

Si sono domandanti i sindacati: “questi lavoratori dovrebbero operare per un massimo di dodici mesi al fine di evitare, appunto, di apporre per ulteriori dodici mesi le causali previste dalla normativa? E poi? Sospendere l’attività della piattaforma ecologica? Oppure procedere con nuovi contratti di lavoro somministrato? Quale sarà il futuro di questi lavoratori? E quale, quindi, l’idea di progettualità di ASM? E per quanto riguarda l’ordinaria attività di raccolta dei rifiuti, l’azienda intende avvalersi di ulteriori unità lavorative anche per consentire il riposo degli attuali addetti in vista dell’imminenti ferie estive?”.

Non v’è chi non veda, inoltre, come avvalersi delle Agenzie di lavoro somministrato causi un ingiustificato aumento del costo del lavoro in quanto le aziende che vi ricorrono ne pagano le prestazioni. E a nessuno sfugge che il ricorso a un avviso pubblico invece, oltre ad un risparmio economico, costituisce prerogativa sostanziale per un’azienda a totale partecipazione pubblica.

Ultima modifica il Sabato, 04 Maggio 2019 12:50

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