Mercoledì, 22 Maggio 2019 16:52

Indebita percezione di contributi statali: GDF sequestra quasi 5 milioni di euro ad Accord Phoenix

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I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di L’Aquila hanno dato esecuzione ad un sequestro preventivo per equivalente - di quasi 5 milioni di euro - nei confronti della società aquilana Accord Phoenix S.p.A., operante nel settore del trattamento e smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici (cd. RAEE), e di tre suoi dirigenti responsabili del reato di indebita percezione di contributi statali.

Il provvedimento di sequestro è giunto al termine delle complesse indagini delegate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di L’Aquila, Dott. David Mancini, finalizzate a riscontrare la sussistenza dei requisiti legittimanti l’accesso ai finanziamenti pubblici per il sostegno delle attività produttive e di ricerca, stanziati a seguito del sisma che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile 2009.

Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle hanno evidenziato che per l’acquisizione dei finanziamenti, i responsabili della Accord Phoenix S.p.a. - sita presso la zona industriale di L’Aquila (località Boschetto di Pile) - avevano falsamente attestato di possedere, tra l’altro, quei requisiti minimi di innovazione tecnologica e di durevole capacità economica previsti dal bando di Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa).

In tal modo, la Accord riusciva ad ottenere un contributo - a fondo perduto - per un importo complessivo pari ad euro 10.725.000 di (percepito in quote collegate agli “stati di avanzamento lavori”), per la realizzazione di un progetto del valore economico di oltre 35 milioni di euro per lo smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici (cd. RAEE).

In particolare, nonostante le attestazioni formulate dalla beneficiaria, l’analitica ricostruzione investigativa ha consentito di riscontrare che la Accord Phoenix non era in possesso del necessario “know how” nello specifico settore del trattamento dei rifiuti, carente di un’adeguata organizzazione e di macchinari ad alta innovazione tecnologica. L’impresa risultava inoltre inadempiente alle disposizioni di legge vigenti in materia di tutela e sicurezza del lavoro. Tali condotte, realizzando gli estremi del reato di cui all’art. 316 ter C.P. (Indebita percezione di erogazione a danno dello Stato), hanno:

  • fatto scattare anche le indagini di natura patrimoniale da parte dei finanzieri, tese alla ricostruzione e alla quantificazione dei beni e delle disponibilità finanziarie riconducibili agli indagati;
  • portato all’esecuzione del provvedimento di sequestro di conti correnti, partecipazioni societarie, immobili e macchinari nei confronti della società e dei tre responsabili individuati, per l’equivalente importo di 4.842.000 di euro, pari alla somma dei S.A.L. già percepiti.

"L’operazione di servizio appena conclusa testimonia come la Guardia di Finanza assicuri un sempre più efficiente contrasto agli sprechi di denaro pubblico: il corretto impiego dei fondi pubblici, oltre a garantire la sana competizione tra le imprese, rilancia lo sviluppo del territorio nonché la crescita produttiva e occupazionale", si legge in una nota delle Fiamme Gialle. "Infatti, come nel caso specifico, l’azione repressiva non va ad intaccare, neanche marginalmente, la funzionalità dell’azienda e l’ordinario svolgimento dell’attività d’impresa".

Tinari: "Necessario chiarimento su fondi pubblici spesi"

"Non posso e non voglio entrare nel merito dell'inchiesta giudiziaria che ha portato la Guardia di Finanza dell'Aquila al sequestro di 5 milioni di euro e alla denuncia per presunta percezione indebita di contributi statali a carico di tre dirigenti della società aquilana Accord Phoenix Spa, operante nel settore del trattamento e smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici. In qualità di Presidente del Consiglio comunale dell'Aquila esprimo tuttavia rammarico e preoccupazione per una vicenda che potrebbe avere gravi ripercussioni sulle spalle dei lavoratori".

Così il presidente del Consiglio comunale, Roberto Tinari.

"Confido nel lavoro fondamentale della magistratura e auspico in un puntuale quanto necessario chiarimento che faccia luce sull'intera vicenda, sui soldi pubblici spesi e sulle mancate e annunciate assunzioni del personale ex Italtel. Ricordo quanto era solito ripetere il magistrato Paolo Borsellino, esempio di integrità e legalità: 'Non basta essere onesti, bisogna anche apparire onesti'".

Lelio De Santis: "Urgente un consiglio comunale"

"L'inchiesta della Guardia di Finanza, che ha portato al sequestro per 5 milioni di euro ed all'emissione di avvisi di garanzia a carico dei tre Dirigenti della società Accord Phoenix per presunto reato di indebita percezione di contributi statali, al di là dei risvolti giudiziari, è una brutta pagina per la città dell'Aquila, che a fatica cerca di rinascere e che ha bisogno di un serio e trasparente sviluppo economico".

Ad affermarlo è il consigliere comunale di Cambiare insieme/Italia dei Valori Lelio De Santis.

"Nel rispetto totale delle indagini della Magistratura e nell'auspicio che i soggetti indagati possano dimostrare nelle sedi opportune la loro innocenza, sento il dovere politico e civico di aprire una seria riflessione sull'utilizzo delle risorse pubbliche utilizzate per gli investimenti e per l'occupazione in questa città".

"Le importanti risorse finanziarie destinate alla ricostruzione e gli incentivi previsti per le imprese hanno invogliato tante soggetti economici, sulla scia di "quelli che ridevano quella notte", a scegliere il territorio aquilano come campo di azione e di attività imprenditoriale".

"E' stato un fatto importante che, però, spesso è sfuggito al controllo amministrativo da parte degli Enti pubblici e dei privati, lasciando alla magistratura il compito del contrasto e della repressione degli abusi, una volta accertati in via definitiva".

"Nel caso eclatante dell'Accord Phoenix, l'utilizzo dei fondi pubblici previsti dal bando di Invitalia parrebbe viziato dalla mancanza dei requisiti essenziali e delle capacità professionali per lo smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici, secondo la magistratura".

"Ancora più preoccupante è il fatto che, sempre secondo l'accusa, fin dal 2016 la politica sapeva delle presunte irregolarità della Società, ma ha tenuto un complice silenzio!".

"Questa affermazione è grave e non può cadere nel vuoto: la politica deve recuperare la sua credibilità ed affrontare questa ed altre vicende con la schiena dritta e con fermezza".

"Da una parte, c'è da difendere il lavoro delle 70 unità che lavorano in Accord Phoenix e, dall'altro, c'è da esprimere una parola chiara da parte delle istituzioni, a cominciare dal Comune dell'Aquila, sull'utilizzo del danaro pubblico e sulla lotta al malaffare ad ogni livello!".

"A tal fine, ritengo necessaria la convocazione di un urgente e specifico Consiglio comunale, che chiederò in modo formale".

 

Ultima modifica il Giovedì, 23 Maggio 2019 17:34

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