Giovedì, 09 Maggio 2013 19:23

La Confartigianato lancia l'allarme: a L'Aquila una emorragia di posti di lavoro

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“Nella città capoluogo c’è un’emorragia di posti di lavoro: nei soli ultimi 12 mesi, sono stati persi 6500 posti. La CIG, secondo quanto emerso dalle rilevazioni dei sindacati, ha subito un incremento pari al 1600%. Sì, avete letto bene 1600%: un valore a 4 cifre, un innalzamento di circa tre milioni in termini di ore, una situazione non più sostenibile in una città già fortemente segnata dall’evento calamitoso del 2009 che sta sfilacciando il nostro tessuto sociale, impoverendo le famiglie aquilane e togliendo dignità alle persone”.

Lo scrive, in una nota accorata, il presidente di Confartigianato Angelo Taffo. “La situazione economica e sociale che stiamo vivendo a L’Aquila è drammatica. La città dell’Aquila, martoriata dal sisma di quattro anni fa, doveva diventare il più grande cantiere d’Europa; doveva costituire il volano dell’economia regionale e nazionale. Invece, nostro malgrado, il settore dell’edilizia ha registrato, nel terzo trimestre del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011, un clamoroso -4%: il trend peggiore a livello nazionale”.

Numeri drammatici, che raccontano di una crisi profonda che coinvolge la nostra città nell’ambito di una più ampia sofferenza strutturale della regione Abruzzo. La flessione del Pil nell’ultimo anno è stata del 6,9% rispetto ad una media nazionale del 5% (e del 4% nel Mezzogiorno) e la disoccupazione è passata dal 7,6% a circa il 12%, mentre quella giovanile supera abbondantemente il 40%.

“Per non parlare del credito in Abruzzo”, sottolinea il presidente Taffo, “che ha avuto un decremento di oltre 500 milioni di euro, pari al -2,01%. Nella nostra regione non si è mai registrato un dato così negativo sul fronte del credito. Né aiutano le politiche monetarie applicate dalle banche che applicano tassi elevatissimi, strozzando le nostre attività produttive, le piccole e medie imprese artigiane, spina dorsale dell’economia regionale: il tasso medio applicato è dell’ 8,5% (7% circa Italia) mentre le sofferenze, purtroppo hanno registrato un +64 milioni di euro. Il ruolo dei confidi diventa a questo punto determinante, se non l’unico veicolo per l’accesso al credito bancario”.

L’invito della Confartigianato per la ripresa della regione è di inserire nell’agenda priorità non più rinviabili: la riduzione della pressione fiscale, la liquidità finanziaria, la semplificazione della macchina burocratica, la riforma del mercato del lavoro e l’azzeramento della contribuzione sul cratere del sisma e l’annullamento delle ordinanze Inps e Inail.

Ultima modifica il Giovedì, 09 Maggio 2013 19:37

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