Venerdì, 10 Ottobre 2014 15:40

Abruzzo, il lavoro che non c'è. Confartigianato: in un anno persi 21mila posti

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Sono 21mila i posti di lavoro persi in Abruzzo tra il secondo trimestre 2014 e lo stesso periodo dell'anno precedente.

Dal calcolo sono esclusi i giovani inattivi "scoraggiati", cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro perché, ad esempio, impegnati negli studi.

Anche gli occupati sono diventati 464mila rispetto ai 485mila del periodo precedente.

Questa la fotografia dell'occupazione in Abruzzo secondo una rilevazione del Centro studi di Confartigianato.

"Una vera e propria emorragia di posti di lavoro - ha commentato Daniele Giangiulli, segretario di Confartigianato Abruzzo. La nostra regione è maglia nera in Italia in termini di calo occupazionale, -4,3%, un dato da allarme rosso: non possiamo permetterci di perdere altro tempo perché la crisi morde e le imprese sono stremate. Al governo regionale poniamo l'esigenza di varare nuove, incisive riforme ed accelerare la pubblicazione dei bandi relativi alla Garanzia Giovani, sui quali siamo in ritardo rispetto ad altre regioni, nella convinzione che le misure previste da quest'ultima possano contribuire a invertire questa preoccupante tendenza sull'occupazione e a dare a migliaia di giovani abruzzesi l'opportunità di avvicinarsi al mondo del lavoro con esperienze che potrebbero tradursi in concrete possibilità occupazionali, sia sotto forma di lavoro dipendente, sia sotto forma di auto impiego. Inoltre - conclude il segretario della confederazione - anticipare il Tfr in busta paga vorrebbe dire contribuire a far chiudere centinaia di imprese e di conseguenza a perdere ulteriori occupati, scelta irrazionale che mi auguro venga rivista dal governo nazionale".

 

Ultima modifica il Venerdì, 10 Ottobre 2014 15:45

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