E' diventato in poco tempo un fenomeno virale (ma d'altronde era facile immaginarselo visto il contenuto), l'"assurda sfida sexi" iniziata lo scorso fine settimana tra le Università di Milano "Cattolica", "Politecnico", "Bocconi" e "Statale" diffusa tramite i profili "spotted" di ogni Università.
Tette e culi in mostra per 'sostenere' e promuovere la propria Università rispetto alle altre e che ha trovato la massima diffusione nella giornata di lunedì quando, proprio con la foto che proponiamo in basso, è arrivata anche a L'Aquila. Il fenomeno comprende anche foto di uomini.
Nonostante gli inviti a fare lo stesso dai profili di spotted dell'Università di Teramo ad esempio, per ora L'Aquila risulta l'unica Università abruzzese ad aver raccolto "l'assurda sfida sexi", un modo, probabilmente, di sfogare il proprio esibizionismo. E' stato invece così analizzato sul web da uno studente Bocconiano:
"È un po' come in un mercato concorrenziale: inizialmente tette sotto una maglietta; poi, per conquistare una maggiore fetta di mercato, un competitor toglie la maglietta, ma lascia il reggiseno; dopodiché la pressione competitiva sprigiona tutta la sua forza e anche il reggiseno va via, ma rimane un po' di panna. Ci sono momenti in cui ti chiedi se ci sia veramente un lower bound alla pressione concorrenziale. Ti chiedi se ci siano costi da coprire. Se l'ipotesi di razionalità degli attori di mercato valga. Oggi è un momento in cui dovremmo unirci per ripensare la microeconomia.(Ale.Tet.)