Mercoledì, 10 Settembre 2014 14:49

Mercoledì 10 settembre

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La Guarda forestale ha fornito una sorta di vademecum utile per evitare noie in caso di incontri ravvicinati con gli orsi durante le passeggiate in montagna.

Prima di tutto va chiarito che l’orso potrebbe reagire ad un incontro con l’uomo alzandosi sulle due zampe posteriori. Questo atteggiamento serve solo per “ascoltare” meglio ciò che gli sta attorno, capire da dove arriva un odore o un rumore e regolarsi di conseguenza. È una posizione difensiva che serve a capire cosa accade e, dopo aver individuato la provenienza, allontanarsi in direzione contraria. Nella maggioranza dei casi riconoscendo la presenza come umana tornerà alla posizione quadrupede. L’uomo si porta dietro numerosi odori che per l’animale sono sconosciuti e tutt’altro che piacevoli: saponi, dopobarba, deodoranti, detersivi ed ammorbidenti per gli indumenti.

Qualora si avvisti un orso o i suoi cuccioli a una distanza ragguardevole è fondamentale non avvicinarsi «ma godere della fortuna dell’avvistamento dal luogo sicuro». Quando c’è l’occasione di vedere cuccioli, dice la Forestale, certamente è forte l’istinto e la voglia di avvicinarsi, ma è altamente sconsigliato specialmente perché la mamma orsa sarà nei dintorni e non gradirebbe l’avvicinamento ai suoi piccoli. L’orso non è un animale territoriale, anche se ogni animale ha un’area che frequenta con una certa assiduità. Vive da solo, a meno che non si tratti di una femmina con i cuccioli, che restano con essa in genere per 14-15 mesi circa. Quello della femmina con i cuccioli è l’unico caso in cui ci si può attendere un tentativo di aggressione, perché - come tutte le mamme - la femmina difende strenuamente i cuccioli. A questo va aggiunto che tra i sessi non c’è dimorfismo, cioè non è possibile dire se un orso sia maschio o femmina dalla semplice osservazione. Valutazioni più accurate si possono fare solo se ci sono due orsi in accoppiamento, nel qual caso il maschio sarà riconoscibile per le maggiori dimensioni, e se c’è una femmina con i cuccioli.

Se si incontra un orso lungo un sentiero, conviene alzare le braccia, fare rumore in modo da allontanare l’animale. Se l’incontro dovesse avvenire invece a distanza ravvicinata è bene non scappare ma allontanarsi lentamente non ostruendo la via di fuga anche all’orso e nel caso di attacco, si può tentare di porre tra sé e il mammifero borse, zaini o altri oggetti per proteggersi. 

Se si avvista un orso che si sta alimentando su una carcassa o su altro materiale (arnie, alberi da frutto, ecc.) si può tentare semplicemente di fare dei rumori per allontanarlo se ci si trova nei pressi di un centro abitato. Se tutto ciò avviene in ambiente rurale e montano, è consigliabile permettere all’orso di finire il cibo e poi togliere ciò che resta, in modo da evitare che l’animale torni;

Tutti quelli che vivono in zone con presenza di orsi dovrebbero avere delle protezioni, come recinti adeguati o porte robuste, per proteggere gli animali domestici.

 

La Guarda forestale ha fornito una sorta di vademecum utile per evitare noie in caso di incontri ravvicinati con gli orsi durante le passeggiate in montagna.

Prima di tutto va chiarito che l’orso potrebbe reagire ad un incontro con l’uomo alzandosi sulle due zampe posteriori. Questo atteggiamento serve solo per “ascoltare” meglio ciò che gli sta attorno, capire da dove arriva un odore o un rumore e regolarsi di conseguenza. È una posizione difensiva che serve a capire cosa accade e, dopo aver individuato la provenienza, allontanarsi in direzione contraria. Nella maggioranza dei casi riconoscendo la presenza come umana tornerà alla posizione quadrupede. L’uomo si porta dietro numerosi odori che per l’animale sono sconosciuti e tutt’altro che piacevoli: saponi, dopobarba, deodoranti, detersivi ed ammorbidenti per gli indumenti.

Qualora si avvisti un orso o i suoi cuccioli a una distanza ragguardevole è fondamentale non avvicinarsi «ma godere della fortuna dell’avvistamento dal luogo sicuro». Quando c’è l’occasione di vedere cuccioli, dice la Forestale, certamente è forte l’istinto e la voglia di avvicinarsi, ma è altamente sconsigliato specialmente perché la mamma orsa sarà nei dintorni e non gradirebbe l’avvicinamento ai suoi piccoli. L’orso non è un animale territoriale, anche se ogni animale ha un’area che frequenta con una certa assiduità. Vive da solo, a meno che non si tratti di una femmina con i cuccioli, che restano con essa in genere per 14-15 mesi circa. Quello della femmina con i cuccioli è l’unico caso in cui ci si può attendere un tentativo di aggressione, perché - come tutte le mamme - la femmina difende strenuamente i cuccioli. A questo va aggiunto che tra i sessi non c’è dimorfismo, cioè non è possibile dire se un orso sia maschio o femmina dalla semplice osservazione. Valutazioni più accurate si possono fare solo se ci sono due orsi in accoppiamento, nel qual caso il maschio sarà riconoscibile per le maggiori dimensioni, e se c’è una femmina con i cuccioli.

Se si incontra un orso lungo un sentiero, conviene alzare le braccia, fare rumore in modo da allontanare l’animale. Se l’incontro dovesse avvenire invece a distanza ravvicinata è bene non scappare ma allontanarsi lentamente non ostruendo la via di fuga anche all’orso e nel caso di attacco, si può tentare di porre tra sé e il mammifero borse, zaini o altri oggetti per proteggersi. 

Se si avvista un orso che si sta alimentando su una carcassa o su altro materiale (arnie, alberi da frutto, ecc.) si può tentare semplicemente di fare dei rumori per allontanarlo se ci si trova nei pressi di un centro abitato. Se tutto ciò avviene in ambiente rurale e montano, è consigliabile permettere all’orso di finire il cibo e poi togliere ciò che resta, in modo da evitare che l’animale torni;

Tutti quelli che vivono in zone con presenza di orsi dovrebbero avere delle protezioni, come recinti adeguati o porte robuste, per proteggere gli animali domestici.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 10 Settembre 2014 14:53
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