Cinque anni dopo il devastante terremoto che colpì Haiti il 12 gennaio 2010, decine di migliaia di persone che all’epoca persero ogni cosa rimangono ancora senzatetto, vittime del fallimento delle politiche governative, degli sgomberi forzati e di soluzioni di corto respiro.
È quanto ha dichiarato Amnesty International in un nuovo rapporto, intitolato “Avete 15 minuti di tempo per andarvene. La negazione del diritto a un alloggio adeguato nel post-terremoto di Haiti”, in cui sono descritte le terribili esperienze delle persone sgomberate con la forza da campi provvisori e di fortuna. Il rapporto denuncia inoltre che gli aiuti arrivati ad Haiti dopo il terremoto - non tutti finiti agli haitiani e comunque e ormai in costante calo – non sono stati usati per sviluppare soluzioni abitative sicure e permanenti.
Secondo gli ultimi dati disponibili, ad Haiti restano in funzione 123 campi di accoglienza per gli sfollati, per un totale di 85.432 persone. Sebbene il numero delle persone ospitate sia diminuito negli ultimi cinque anni, oltre 22.000 famiglie sono ancora prive di un alloggio adeguato.
In molti dei campi, le condizioni sono durissime. Un terzo delle persone che vi vivono non ha accesso a un gabinetto. In media, ce n’è uno ogni 82 persone.