Domenica, 06 Dicembre 2015 07:57

New York, il teatro e l'abruzzenglish: intervista al comico Federico Perrotta

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In tre parole si può dire di lui che è divertente, infaticabile, appassionato. E abruzzese doc.

Per il comico Federico Perrotta far ridere le persone è una missione. "Voglio dare loro un motivo per svegliarsi ogni giorno col sorriso", spiega nell’intervista rilasciata a NewsTown, a pochi giorni dall'esperienza americana: il suo spettacolo Io sono Abruzzo è andato in scena lo scorso 13 novembre al Westchester italian cultural center (Wiccny) di New York per l'evento "Abruzzo & Molise, Yesterday and Today 2015" dedicato alle eccellenze regionali [leggi l'articolo].

Molto applaudito dal pubblico, che ha riso e si è commosso alle battute in "abruzzenglish" del comico originario di Chieti Scalo, lo show verrà portato di nuovo nel continente americano, e non solo. Ma su questo Perrotta, che questa estate è stato protagonista delle pièce di Pierfrancesco Pingitore Operazione Quercia e Scacco al Duce, a Campo Imperatore, non vuole dire molto. Per scaramanzia, dice.

Molto racconta invece, in questa intervista, dei progetti futuri, della vita sulla scena e di quella privata (è sposato con l'ex prima ballerina di Ciao Darwin Valentina Olla, con cui fa coppia anche sul palco). E del suo impegno nel sociale per la piccola Noemi.

Appena tornato dall'esperienza americana. Per la prima volta hai portato il tuo spettacolo negli Usa. Che tipo di accoglienza hai ricevuto?
Pazzesca, un affetto incredibile, arrivato inaspettatamente non solo dagli abruzzesi che vivono in America, ma anche da uitaloamericani provenienti da ogni regione d'Italia, oltre che da americani doc!

Il tuo spettacolo parla della tua terra, in maniera ironica e a tratti commovente. Gli abruzzesi che ormai vivono lì da anni, magari da generazioni, come hanno accolto il tuo show?
Come dicevo, mi hanno dato un bellissimo benvenuto, anche se all'inizio mi hanno guardato con affetto sì, ma anche con un po' di sana diffidenza abruzzese.

Che idea hanno gli italoamericani abruzzesi della loro regione d'origine, ma anche dell'Italia in generale, vedendola da lontano?
Sono profondamente orgogliosi, molto più di noi. Oggi con internet e il satellite riescono a seguire molte più cose di un tempo, sono informati sulla musica, sul cinema, sullo sport, ma anche sulla politica... e lì c'è da ridere!

Nel tuo spettacolo Io sono Abruzzo parli dell'arte che ha pervaso la nostra regione e che si è infusa nei più famosi e apprezzati artisti del mondo. Qual è l'abruzzese, da te raccontato, che ti è rimasto più nel cuore?
Probabilmente tutti: non riesco a dirtene uno solo, li sento tutti assolutamente vivi nei miei ricordi. Forse c'è un 'abruzzese' che mi è molto simpatico... ed è il Guerriero di Capestrano... osservandolo bene mi sono immaginato chi fosse, cosa pensasse, e chi ha visto lo spettacolo sa cosa ne è venuto fuori...

Forti e gentili. E...ironici! Cosa significa fare il comico oggi?
Fare il comico per me significa regalare una pausa al forsennato ritmo della vita di tutti noi, allo stress quotidiano fatto di lavoro, traffico, bollette, clacson, multe, rumori. Significa prendere spunto dalla vita reale, esasperare degli aspetti e renderli divertenti agli occhi di tutti. Significa offrire al pubblico che ti è venuto a vedere il motivo per alzarsi la mattina seguente con il sorriso.

Si dice che in realtà gli attori comici siano persone nel privato tristi, e che far ridere - a volte - può essere una maledizione. Per te questa cosa è vera?
Beh proprio una maledizione no! Una missione, invece, sì!

Sei un attore infaticabile, sempre in giro per spettacoli, giri l'Italia per la trasmissione Bicibicitalia... Come riesci a conciliare lavoro e vita privata?
Portandomi la vita privata in giro per l'Italia tra teatri e regioni belle da visitare: spesso condivido il palco con mia moglie, e dietro le quinte c'è la nostra piccola Vittoria che ci aspetta con nonno Johnny, nonna Marina, nonna Fiorella o Tata Angela.

Con Valentina Olla fate coppia sul palco e nella vita. Questo vi crea ostacoli oppure, piuttosto, agevola la vostra creatività?
Non è sempre facile, ma è estremamente stimolante per me. E poi io sono profondamente fortunato a lavorare con lei perché mi mette sotto torchio per le prove: di solito io sono distratto, preso da mille cose, e molto pigro...

La scorsa estate sei stato protagonista, insieme ad altri attori, nella pièce Operazione Quercia e Scacco al Duce, a Campo Imperatore. Un successo, visto il sold out registrato ogni sera. Il teatro sembra dunque piacere ancora. Qual è secondo te lo stato di salute del teatro italiano?
Lo stato di salute del teatro rispecchia perfettamente quello del nostro paese: attraversiamo un momento profondamente delicato della nostra storia. Forse in passato abbiamo abusato delle risorse a disposizione, ma adesso è il momento di risorgere più belli di prima, e lo si può fare solo rimboccandosi le maniche, tutti insieme. Non sono parole dette a caso, o buttate al vento, io ci credo veramente!

Tv, teatro, cinema. Qual è la tua dimensione?
A saperlo! Comunque oggi dico teatro, domani tv, dopodomani cinema... Magari!!!

Parliamo dei progetti per il futuro. Dopo l'esperienza americana, ci saranno nuovi tour all'estero?
Siccome mi ha portato fortuna il non aver parlato di questa opportunità in America prima di averne l'assoluta certezza, ti dico solo che ci sono altri contatti, non solo in quel continente.

Quali sono i progetti riguardo gli spettacoli di Pingitore? Tornerete all'Aquila anche la prossima estate?
Sarebbe bellissimo, ma ho due dubbi: ci sarà ancora voglia di venirci a vedere? E soprattutto ci saranno le condizioni per realizzare nuove repliche?

Quali sono i tuoi progetti imminenti?
Nei giorni scorsi sono stato in scena, insieme a Valentina, al Teatro Porta Portese di Roma con A Fuoco Lento, una commedia all'arrabbiata scritta da Sabrina Pellegrino (la splendida Edda Ciano di Scacco al Duce, che è anche una bravissima autrice) con la regia di Claudio Insegno. E poi il 21 dicembre porto in scena a Chieti Senza mai arrendersi, uno spettacolo dedicato totalmente a Noemi, una bimba abruzzese (di Guardiagrele, Chieti, ndr) malata di Sma1, e al Progetto Noemi, la onlus che i suoi genitori hanno fondato per aiutare tutte le famiglie di bambini con malattie gravi e degenerative. Raccoglieremo fondi e faremo conoscere la sma per cercare di uscire dall'isolamento istituzionale nel quale si trovano queste famiglie. Ho conosciuto Noemi, e i suoi occhi mi hanno conquistato. Io devo darmi da fare per lei e per tutti gli altri bimbi. Le famiglie hanno bisogno di supporto psicologico, affettivo ed economico, mi date una mano anche voi?

Certo! Per finire... ci fai una citazione in abruzzenglish?!
If you are in the mezz of the dance floor you have to continuare a Jambare.
If you caschi innamorato di one boy, you have to do the ingaggiamento, with him, con esso.

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