Bruxelles si sveglia ferita, l'indomani del duplice, violento, attentato terroristico che ha sconvolto il cuore dell'Europa. Un attentato profondamente simbolico, portato al centro della capitale politica dell'Unione. Rivendicato dal sedicente stato islamico: "Il paese è stato colpito perché fa parte della coalizione internazionale contro il Califfato".
Kamikaze hanno attaccato di prima mattina all'aeroporto internazionale, bombe sono esplose un'ora dopo nel metrò: l'ultimo bilancio ufficiale parla di 34 morti - 14 a Zaventem e 20 alla stazione di Maelbeek - e oltre 250 feriti.
Il giornale belga De Standaard, citando fonti vicine all'inchiesta, ha scritto che gli attentatori avrebbero utilizzato lo stesso esplosivo degli attentati di Parigi. Si tratta del Tatp, un mix chimico di facile composizione, cui spesso fanno ricorso gli attentatori fai-da-te, e in particolare quelli dello Stato Islamico. "In sala operatoria abbiamo dovuto fare molte amputazioni, in seguito ai danni gravi provocati dai chiodi e dai pezzi di vetro contenuti negli ordigni", ha rivelato a Vtm il responsabile dell'Ospedale della Gasthuisberg University di Lovanio, Marc Decramer, dove sono stati ricoverati molti feriti dall'attentato a Zaventem.
Tra le vittime, potrebbe esserci una donna italiana. La Farnesina rende noto che le verifiche sono ancora in corso. L'ambasciata italiana in Belgio, secondo quanto si apprende, è in contatto con la famiglia per l'assistenza relativa alle procedure di identificazione. "Il presidente del Consiglio ci ha informato che c'è una verifica in corso su una possibile vittima italiana" degli attacchi a Bruxelles, ha detto Maurizio Lupi all'uscita da Palazzo Chigi. E ha aggiunto che la vittima sarebbe "una donna che era dispersa": "E' in corso la fase di riconoscimento, i familiari sono con il console a Bruxelles. Era una donna che prendeva normalmente la metropolitana e dovrebbe essere tra le vittime della metro ma la violenza dell'esplosione ha reso le vittime irriconoscibili", ha riferito.
La caccia al Commando
Le piste delle indagini post-Parigi e quelle degli attentati nella capitale belga si intrecciano, a quattro giorni dall'arresto di Salah Abdeslam. Ed è proprio nel cerchio di Salah che guardano gli inquirenti: sono quattro i terroristi coinvolti negli attentati. Due individui sono stati già fermati ieri, ma, a quanto si apprende, non avrebbero agito direttamente.
La pista che viene seguita è stata 'disegnata' dalle immagini delle telecamere di sorveglianza dell'aeroporto di Zaventem. La polizia ha diffuso un fermo immagine di tre presunti attentatori: il procuratore federale Van Leeuw, in conferenza stampa, ha affermato che due dei tre soggetti ritratti, vestiti con abiti scuri e che indossavano un guanto nero alla mano sinistra, sono presumibilmente morti facendosi saltare in aeroporto. Il guanto avrebbe nascosto il detonatore. Uno dei due sarebbe Ibrahim el-Bakraoui: condannato più volte per violenze a mano armato, jihadista, gli inquirenti hanno il sospetto che abbia soggiornato in diversi alloggi trasformati in nascondigli dalla rete di contatti di Salah Abdeslam. Non è stato ancora identificato l'altro kamikaze.
A differenza di quanto scritto stamane dal quotidiano belga Derniere Heure, il terzo uomo che, nel fermo immagine, indossa una giacca chiara e un cappello, è ancora in fuga. Si tratta di Najim Laachraoui, considerato l'artificiere degli attentati di Parigi, identificato due giorni fa. Il dna di Laachraoui era stato ritrovato sulle cinture esplosive utilizzate al Bataclan e allo Stade de France, il 13 novembre scorso. Il procuratore ha dichiarato che testimoni lo hanno visto allontanarsi precipitosamente dall'aeroporto. Si pensa potesse avere il compito di controllare che gli attentatori portassero a termine la terribile strage dell'aeroporto.
C'è un quarto e ultimo uomo, Khalid el-Bakraoui, fratello di Ibrahim, che si sarebbe fatto esplodere nella stazione metro di Maelbeek.
Nella serata di ieri, le forze speciali belghe hanno condotto una operazione nel quartiere di Schaerbeek, nord-est di Bruxelles: l'unico fuggitivo, l'artificiere di Parigi, potrebbe aver trovato riparo proprio lì. Nelle corso delle perquisizioni sono stati sequestrati un ordigno esplosivo con chiodi, prodotti chimici e una bandiera dell'Is.
Tra i ricercati figurano anche Mohamed Abrimi e Najim Laachraoui, i due complici di Salah sfuggiti alla serie di operazioni della polizia di settimana scorsa.
La cronaca di una giornata terribile
Poco dopo le 8 di martedì 22 marzo 2016, Bruxelles è piombata nel terrore. Due forti esplosioni hanno devastato la hall partenze dell'aeroporto di Zaventem, al 'Terminal A', accanto al desk dell'American Airlines, precedute - a quanto si è appreso - da raffiche di mitra ed urla in arabo. La rete pubblica belga Vrt lo ha definito immediatamente "un attacco suicida". I morti sarebbero 14, più di 80 i feriti.
Poco dopo - intorno alle 9:15 - altre esplosioni, in centro, alla fermata metro di Maelbeek, vicinissima ai palazzi delle Istituzioni Europee. Stando agli ultimi aggiornamenti, il bilancio delle vittime nella metropolitana è di 20 morti e oltre 50 feriti. Una delle due uscite di questa stazione porta alla sede della Commissione europea, l'altra al Consiglio europeo. Il cuore dell'Unione europea, dove ogni giorno lavorano centinaia di esperti e funzionari. Ci sarebbe stata un'altra esplosione alla metro Schuman, sempre vicino alle istituzioni Ue, ma la notizia non ha ancora trovato conferme ufficiali.
Gli italiani feriti: stanno bene
Poco dopo l'ora di pranzo di martedì, il Ministero degli Esteri italiano ha diffuso una nota che conferma la presenza di nostri connazionali tra i feriti: sarebbero tre gli italiani coinvolti, nessuno di loro è in grave condizioni. Si tratta di Chiara Burla, una ragazza di 24 anni originaria di Varallo Sesia (Vercelli) che era sul treno della metropolitana saltato e ha riportato contusioni e ferite al torace ed al viso; Marco Semenzato, architetto originario del Veneto, ma da tempo in Belgio; Michele Venetico, giovane dipendente dell'aeroporto di Bruxelles, figlio di immigrati di origini siciliane. Tutti e tre sono stati medicati in ospedale e sono poi stati dimessi.
Il numero attivato dall'Unità di crisi della Farnesina è 06.36225.
In Belgio, tre giorni di lutto nazionale
Il Belgio ha decretato tre giorni di lutto nazionale, chiuso le frontiere e interrotto i collegamenti ferroviari, schierando anche i militari nelle strade.
Il livello d'allerta è stato elevato a livello 4 - il massimo. In tutto il paese e a livello provinciale è scattato 'il piano catastrofi'. L’intera rete metropolitana è stata chiusa. È stata evacuata anche la stazione centrale ferroviaria. Il servizio di trasporto pubblico di bus e tram in città è stato sospeso. Eurostar ha cancellato le tratte dei treni da e per Bruxelles. L’unità di crisi belga ha avvisato tutta la popolazione di non circolare.
Scattata la massima allerta anche in Italia. All'aeroporto romano di Fiumicino, il livello di sicurezza, già su standard elevati, è stato innalzato ulteriormente. I controlli dei passeggeri ai varchi di sicurezza sono stati intensificati. Tutti i voli da e per Bruxelles sono stati cancellati. Dei sette voli programmati per oggi, in partenza per la capitale belga, ne sono decollati solamente due: il primo della compagnia Brussels Airlines è partito alle 06:35; il secondo, della compagnia low cost Ryanair, poco dopo le 07:00.