Martedì, 15 Dicembre 2015 17:21

Gran Sasso: Ranieri M5S: "Diritto al referendum". Perilli (Prc): "Perplesso"

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Il consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Gianluca Ranieri, ha divulgato oggi una nota in cui chiede di risolvere in tempi rapidi i problemi burocratici che stanno bloccando l'indizione del referendum da parte del comitato Save Gran Sasso sulle limitazioni dei confini delle aree Sic: "Gli aquilani - ha scritto Ranieri - sono di fatto privati del diritto di esprimersi attraverso il referendum, qualunque ne sia la proposta".

Gli ha prontamente risposto il consigliere Enrico Perilli che non sembra proprio un Fan di Voltaire a cui viene attribuita l'espressione "Non sono d'accordo con quello che dici ma darei la mia vita perché tu possa dirlo".

Perilli infatti da politico di razza polemizza, richiamando Ranieri a "chiarire se è favorevole alla riperimetrazione dei confini del Parco e a eliminare le zone di protezione, con conseguenti rischi di cementificazione, caccia e, in generale, nocumento alle politiche di salvaguardia dell'ambiente".

Sullo sfondo la spaccatura interna del M5S aquilano in cui la posizione del gruppo della senatrice Blundo è contraria al referendum in quanto "contro i principi del movimento", mentre un'altra ala si è schierata in favore. (a.t.)

Il comunicato di Ranieri

£Nell'ultima seduta della seconda commissione regionale sono stati ascoltati due cittadini aquilani membri del comitato promotore sul referendum per il Gran Sasso. Al di là delle tematiche che attengono i Sic (Siti di interesse comunitario) attualmente vigenti, ritengo positivo aver ascoltato le posizioni di semplici cittadini, soprattutto in un momento in cui all'Aquila non viene tutelato il diritto degli stessi di esprimersi attraverso un referendum. È diritto di ogni cittadino esercitare la propria sovranità tramite referendum. Quello che sta accadendo all'Aquila ha del paradossale".

Con queste parole il consigliere regionale Gianluca Ranieri commenta la vicenda dell'attuazione del referendum cittadino sui vincoli imposti dal Parco nazionale Gran Sasso-Monti della Laga. A oggi, l'impasse per la costituzione del comitato dei garanti si è creata con la nomina del terzo componente.

"Questo 'ostacolo'", sottolinea Ranieri, «può essere ovviato con la nomina da parte del presidente del tribunale di un delegato per la partecipazione nel comitato che, pur di elevate competenze, non sia un magistrato. Del resto, nell'articolo 15 del regolamento sugli istituti di partecipazione", continua Ranieri, "è previsto che il comitato dei Garanti sia composto, tra gli altri, dal segretario generale del Comune che, se non erro, è una carica a oggi ricoperta da un avvocato. Pertanto, immagino che non ci sarebbe da scandalizzarsi se il presidente del tribunale scegliesse il suo delegato al Comitato dei Garanti, ad esempio, tra gli avvocati iscritti all'albo del Foro aquilano. I criteri di scelta", propone Ranieri, "potrebbero basarsi sull'anzianità di iscrizione e/o sulle specifiche competenze in materia, di modo da non incorrere nel veto che il Consiglio superiore della magistratura ha espresso in merito alla partecipazione di un giudice nel Comitato. È una soluzione, come può esserlo quella (probabilmente più lenta) di modificare lo Statuto e il regolamento di partecipazione; di certo c'è che una scelta va fatta e in tempi rapidi perché, a oggi, gli aquilani sono di fatto privati del diritto di esprimersi attraverso il referendum, qualunque ne sia la proposta. Un diritto fondamentale per ogni cittadino e non si capisce come il Comune dell'Aquila, in persona del suo sindaco», conclude il consigliere Ranieri, «possa restare in silenzio e immobile verso una tematica così delicata".

La risposta di Perilli

"In riferimento alle dichiarazioni del consigliere regionale del M5S Gianluca Ranieri sul referendum per il Gran Sasso, sarebbe interessante capire, al di là della lezione di democrazia che ci propina, qual è la sua opinione in merito a tali questioni.

Dovrebbe chiarire, il consigliere, se è favorevole alla riperimetrazione dei confini del Parco e a eliminare le zone di protezione, con conseguenti rischi di cementificazione, caccia e, in generale, nocumento alle politiche di salvaguardia dell'ambiente.

Un chiarimento necessario, dal momento che lascia alquanto sconcertati il fatto che la senatrice Enza Blundo, da parte sua, abbia condotto da sempre battaglie a fianco degli ambientalisti, mentre l'intervento del consigliere sembra andare in tutt'altra direzione.

Una distanza che lascia perplessi e che il M5S dovrebbe chiarire a beneficio dei cittadini".

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