Giovedì, 21 Gennaio 2016 20:49

Abruzzo: 'si' bipartisan alla risoluzione contro le teorie gender nelle scuole

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"Sono lieto dell'approvazione a larga maggioranza della risoluzione sulle 'teorie del gender', peraltro sottoscritta da numerosi esponenti della maggioranza e della minoranza dei componenti la Quinta Commissione consiliare".

A dirlo è il Vice Presidente del Consiglio regionale, Paolo Gatti (FI), primo firmatario del documento politico. L'unico voto contrario alla proposta è stato quello del Movimento 5 stelle. "La risoluzione impegna la Giunta regionale ad intraprendere una interlocuzione con l'Ufficio Scolastico Regionale - ha spiegato Gatti - che miri a evitare la diffusione della 'teoria del gender' nelle scuole abruzzesi, in primo luogo perché ritengo prioritario il ruolo della famiglia nell'educazione all'affettività e alla sessualità. Non è pensabile, inoltre, che tali teorie siano da intendersi come 'bisogno educativo' da proporre nelle scuole poiché potrebbero, oggettivamente, confondere e ferire la crescita dei bambini in quanto lontane dalla realtà largamente percepita".

Non sarebbe insomma un esercizio di libertà educativa - ha ribadito il vice presidente del Consiglio regionale - "ma l'imposizione di un modello irrispettoso della libertà dei bambini e delle famiglie".

Il voto della Quinta Commissione consiliare sta scatenando un vespaio di polemiche

"Considero vergognosa l'approvazione con i voti di centrodestra e PD della risoluzione contro la diffusione della fantomatica 'teoria del gender' nelle scuole", ha sottolineato in una nota Maurizio Acerbo. "E' gravissimo che si preveda un'ingerenza diretta della politica sulla libertà di insegnamento con la Regione che interviene presso l'Ufficio Scolastico Regionale. L'obiettivo di questo genere di iniziative è l'intimidazione verso gli insegnanti per raccogliere il consenso dei settori più retrivi del mondo cattolico come l'Opus Dei che contrastano da sempre il riconoscimento dei diritti civili per le persone di diverso orientamento sessuale".

Questo genere di iniziative vanno contro l'orientamento europeo - ha chiarito Acerbo - che "da anni promuove l'introduzione delle problematiche LGBT nei programmi scolastici, nell’intento di incoraggiare la tolleranza e la comprensione tra personale e studenti e sensibilizzare in merito all’esistenza di strutture familiari non tradizionali. I materiali didattici potrebbero comprendere libri da condividere con i genitori, per contribuire a smontare stereotipi e spiegare la diversità sessuale".

Non solo. L'Europa promuove anche "l'adozione nelle scuole di politiche anti-bullismo che comprendano espressamente l’omofobia e la trans fobia, la formazione degli insegnanti su come affrontare le problematiche LGBT nell’insegnamento e formazione di insegnanti e consulenti scolastici su come trattare i casi di molestie omofobiche e transfobiche".

Tutte attività che un insegnante avrà timore di portare avanti per non ritrovarsi crocefisso come pericoloso propagandista di 'teorie del gender'. "Ovviamente - ha sottolineato Acerbo - so bene che coloro che hanno proposto e votato questa risoluzione non sono degli integralisti religiosi ma semplicemente dei politicanti cinici e ignoranti che pur di raccattare qualche voto sono pronti ad accontentare qualsiasi lobby. E' grottesco che a promuovere simili iniziative a tutela della famiglia tradizionale siano esponenti di quel centrodestra abruzzese passato alla storia per le relazioni extraconiugali pagate con i soldi della Regione. E' ancor più grave la complicità della coalizione che è ormai impossibile definire di centrosinistra". Dunque, l'affondo: "Mi domando come faccia Sel a continuare a sedere in questa maggioranza e in questa compagnia. Se l'Italia è l'unico paese dell'Europa occidentale che ancora non ha riconosciuto unioni civili è grazie a questa omofobia istituzionale".

Ultima modifica il Venerdì, 22 Gennaio 2016 17:58

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