Il risparmio stimato ammonta a oltre 500mila euro l'anno. Questo l'importo che la proposta di legge del M5S, che vede come prima firmataria Sara Marcozzi, garantirà, a detta dei pentastellati, alle casse di Regione Abruzzo.
La proposta normativa, presentata stamane in conferenza stampa a Pescara, dispone il divieto di cumulabilità dell'assegno vitalizio regionale con altri analoghi istituti previsti per gli eletti alla carica di parlamentare europeo, di parlamentare della Repubblica italiana, di consigliere o assessore di altra Regione.
"La legge oggi vigente" affermano i Cinque Stelle "permette di percepire il doppio e anche triplo vitalizio: ipoteticamente, un politico che abbia svolto un mandato in consiglio regionale, un mandato nel Parlamento italiano e un mandato nel Parlamento europeo avrebbe diritto a riscuotere 3 corposi vitalizi a fronte di pochi anni di versamento di contributi".
"Il M5S da sempre combatte questo indegno privilegio di cui gode la casta" commenta Sara Marcozzi "la mia proposta, genera immediati risparmi e tenta di accorciare le distanze che per anni i partiti, con questo tipo di vantaggi, hanno frapposto tra loro e i cittadini".
"Solo nel 2015" stando ai dati forni dalla consigliera "la Regione Abruzzo ha sborsato oltre 4 milioni e 230 mila euro per onorare questo assurdo privilegio, destinato a una lista di 152 'fortunati' con un vitalizio medio di 27 mila euro per ogni anno a politici e coniugi, visto il diritto di reversibilità riservato a questi ultimi in caso di decesso dell'avente diritto al vitalizio. Cifre che ovviamente variano a seconda degli anni di presenza in Consiglio regionale e che per alcuni fortunatissimi ex-consiglieri supera i 60 mila euro annui".
"Una seconda categoria" prosegue la Marcozzi "è composta da 31 politici, alcuni di loro attualmente presenti in Consiglio regionale e in Parlamento, che non hanno rinunciato a questo diritto e che, al compimento del sessantesimo anno di età, potranno usufruire di questo immeritato beneficio. Riteniamo che questa lampante disparità di trattamento tra cittadino comune e classe politica non sia più sostenibile" continua Sara Marcozzi "sempre più frequentemente mi capita di ricevere persone disoccupate o in mobilità costrette a subire le ingiustizie di un legislatore che, da un lato approva provvedimenti indegni come la legge Fornero e dall'altro si auto-garantisce vantaggi da casta".
"E' proprio di qualche giorno fa l'audizione da parte della Conferenza dei Capigruppo di una delegazione di ultra cinquantenni che vive nel limbo degli esodati: senza reddito, troppo giovani per andare in pensione e troppo vecchi per trovare un nuovo lavoro. L'equità sociale" continua Marcozzi "va garantita e ritrovata anche attraverso l'approvazione di questo tipo di provvedimenti".
Inoltre, è stata da poco pubblicata sul Bura la legge Regionale 2/2016 che all'articolo 1 prevede l'obbligo di pubblicazione sul sito internet istituzionale la lista dei soggetti aventi diritto al vitalizio e i relativi importi. "Auspico che il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, dia immediato seguito a quanto disposto da questa legge", conclude Sara Marcozzi.