Sabato, 02 Luglio 2016 10:44

GSA, proroga di un anno per i vertici della società: una scelta (anche) politica

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Mandato a termine per un massimo di 12 mesi per l'attuale governance della Gran Sasso Acqua, la società pubblica che gestisce il servizio idrico del Comune dell'Aquila e di altri 35 Comuni del comprensorio.

Lo ha stabilito - con voto unanime - l'assemblea dei sindaci, riunita ieri.

Resta in sella, dunque, il presidente Americo Di Benedetto e, con lui, il vice Salvatore Santangelo, la consigliera Franca Renzetti e i revisori dei conti: Claudia Marotta (presidente), Ettore Perrotti e Nunzio Buzzi.

Proroga decisa in attesa dei decreti attuativi della così detta riforma Madia che dovrebbe portare importanti novità normative in tema di partecipate. A dire che, tra qualche mese, la legge 124/2015 potrebbe imporre il presidente unico al posto del consiglio d'amministrazione e, dunque, sarebbe stato avventato procedere con la nomina dei nuovi vertici societari che, nel giro di sei mesi, sarebbero potuti decadere.

Per questo, i sindaci hanno deciso per un mandato a termine di un anno.

In realtà, la scelta ha un significato - anche - politico. E per diversi motivi: Americo Di Benedetto sperava, arrivati a luglio, di avere precise garanzie dal centrosinistra cittadino - e dal Pd, in particolare - sulla sua candidatura a sindaco, in vista delle elezioni amministrative del 2017. Ipotesi che non può dirsi tramontata, certo, ma che sbiadisce sempre di più. Dunque, Di Benedetto - al momento - resta alla finestra, a capo della Gran Sasso Acqua, pronto a dimettersi, dovesse arrivare l'attesa investitura.

La legge Severino, infatti, stabilisce che non possa ricoprire un ruolo tecnico da manager chi abbia avuto un ruolo politico nei 12 mesi precedenti, non il contrario. Dovesse decidere di candidarsi, Di Benedetto dovrebbe semplicemente lasciare la presidenza della GSA entro il termine della presentazione della candidatura.

Non dovesse arrivare la proposta di candidatura, invece, l'ex sindaco di Acciano potrebbe 'consolarsi' con la presidenza dell'Ente regionale per il sistema idrico (Ersi) che ha riunito gli Ambiti territoriali ottimali. Non è affatto un mistero che il governatore Luciano D'Alfonso apprezzi - e molto - Di Benedetto e ha già lasciato intendere che vorrebbe 'tesaurizzare' le competenze acquisite dal presidente della Gran Sasso Acqua in questi 10 anni. Insomma: al momento, a Di Benedetto fa gioco restare in sella alla partecipata.

Non solo. Sul tavolo c'era anche l'eventuale successione al presidente: si è parlato con insistenza di Salvatore Santangelo, attuale vice, uomo di destra eppure vicino al sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. Un nutrito gruppo di sindaci, tuttavia, almeno sei, ha proposto la nomina di Pierluigi Biondi, altro politico di destra, già sindaco di Villa Sant'Angelo e tra i papabili, in verità, ad una candidatura a sindaco nella prossima primavera.

Per evitare spaccature, dunque, si è preferito procedere con la proroga, in attesa di capire cosa accadrà a L'Aquila nei prossimi mesi. In altre parole: si attendono i decreti attuativi della riforma Madia, certo, così come gli sviluppi politici che interesseranno il Comune capoluogo nei prossimi mesi. D'altra parte, il Comune dell'Aquila ha un peso determinante in seno all'assemblea dei soci e, dunque, starà al successore di Massimo Cialente - a questo punto - arrivare a sintesi sulla nomina del prossimo presidente o, come probabile, dell'amministratore unico.

 

 

Ultima modifica il Sabato, 02 Luglio 2016 12:01

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