Lunedì, 05 Settembre 2016 13:10

Possibile, appello a Renzi per rimozione De Bernardinis: "Sua condanna non conta nulla?"

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Il comitato "Leone Ginsburg" dell'Aquila del movimento politico Possibile di Giuseppe Civati, chiede la rimozione di Bernardo De Bernardinis, perché condannato con sentenza definitiva per aver rassicurato - in qualità di componente la Commissione Grandi Rischi - gli aquilani una settimana prima del devastante sisma, sia dal cda Ispra (che sta sotto il ministero dell'Ambiente), sia dal comitato operativo del Dipartimento della Protezione civile (sotto la presidenza del Consiglio dei ministri).

"Chiediamo, a questo punto" scrive in una nota il comitato "direttamente al presidente del Consiglio, oltre che allo stesso Capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, se una condanna definitiva per le attività che ancora sta esercitando De Bernardinis non conti nulla".

Il movimento politico si riferisce alla sentenza, passata in giudicato il 20 novembre 2015, con la quale la Cassazione ha condannato De Bernadinis a due anni di reclusione per il reato di omicidio colposo.

I fatti si riferiscono al sisma che si verificò il 6 aprile 2009 e, più in particolare, alla riunione che la Commissione Grandi Rischi tenne nella sede prefettizia del capoluogo' il 31 marzo dello stesso anno.

Fu in quell'occasione che l'allora vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile aveva, in un'intervista tv, rassicurato la popolazione preoccupata per lo sciame sismica che andava avanti ormai da mesi.

"Non c'è pericolo - disse tra l'altro De Bernardinis - anzi è una situazione favorevole perché c'è uno scarico di energia continuo". Definitivamente assolti, invece, gli altri componenti della Commissione Grandi Rischi dell'epoca: Franco Barberi, presidente vicario dell'organismo consultivo della presidenza del Consiglio; Enzo Boschi, presidente dell'Ingv; Giulio Selvaggi, direttore del centro nazionale terremoti; Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto 'Case'; Claudio Eva, Ordinario di Fisica all'Università di Genova e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile.

Il Comitato si chiede se il Capo Dipartimento "non abbia alcun potere decisionale, al punto di ignorare il giudicato della magistratura penale". "Ma l'affermazione che lascia di stucco - prosegue il Movimento di Civati - è anche quella più grave: 'Piaccia o non piaccia (erano state le parole di Curcio nel corso del suo recente sopralluogo a Montereale (L'Aquila)), il professor De Bernardinis il sistema di Protezione civile lo conosce molto bene".

Per il movimento è dunque "inquietante e lancia dubbi ed ombre su quale sia, dunque, il sistema di Protezione civile a cui si riferisce Curcio. Naturalmente e per essere chiari, non ci riferiamo alla rete di Protezione civile, quella sì efficacissima ed efficiente, delle centinaia di associazioni e migliaia di volontari". Rete che "avrebbe bisogno solo di una guida limpida e senza ombre, così come il Paese intero. L'impressione fortissima che se ne ricava, invece - conclude il comitato di Possibile 'Leone Ginsburg' - è quella che la squadra formata da Guido Bertolaso ne conservi per intero la stessa arroganza".

Ultima modifica il Lunedì, 05 Settembre 2016 13:37

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