Sbatte i pugni sul tavolo, il sindaco Massimo Cialente. "Abbiamo perso una battaglia con la destra", riconosce. "Una battaglia politica, sostenuta da alcuni parlamentari, e giocata sulla pelle degli aquilani. Ma voglio dirlo forte e chiaro: si sta consumando una vergognosa ingiustizia".
Non si vedeva così combattivo da tempo, il primo cittadino. Accanto a lui, il vice sindaco Nicola Trifuoggi - e anche questa, in fondo, è una notizia - e l'assessore al bilancio, Giovanni Cocciante. Tra le mani, un dossier di 14 pagine, zeppo di numeri e dati che dimostrano, sottolinea, "la giustezza delle argomentazioni che io, e il mio partito, abbiamo sostenuto perché le utenze gas metano del progetto Case venissero bollettate con calcolo a metro quadro, e non a consumo. Una questione di giustizia che ho provato a far comprendere alla sottosegretaria Paola De Micheli, fino all'ultimo momento utile. Invece, il Parlamento ha deciso in altro modo, su pressione del centrodestra aquilano, e di Guido Quintino Liris in particolare, sostenuto dall'avvocato Fausto Corti e da alcuni cittadini, cui ha dato voce la senatrice Paola Pelino. Per colpa loro, si è votata una norma profondamente ingiusta e iniqua".
Per l'ennesima volta, l'affondo di Cialente, "il Parlamento ha fatto una scelta sbagliata, sulla pelle dei cittadini aquilani, per meri calcoli politici". Un atteggiamento che racconta di una certa mentalità, aggiunge il primo cittadino, "di una certa supponenza di politici nominati, non eletti, che non riconoscono il compito di rappresentanza, importantissimo, svolto dai sindaci".
Cialente non ha ancora mandato giù l'intervista rilasciata da Alfonso Celotto al quotidiano 'Il Centro', e ha mal digerito pure le parole dell'ex ministro Fabrizio Barca che, ospite della festa organizzata dal 'Fatto Quotidiano', ha dichiarato come "la rappresentanza della Citta dell'Aquila", per lui che deteneva la delega del Governo alla ricostruzione, "passasse attraverso un consiglieri di opposizione della lista di Appello per L'Aquila". Riferimento esplicito a Ettore Di Cesare.
"La battaglia l'abbiamo persa", ripete Cialente. "Ma è arrivato il momento di gridare la verità agli aquilani e agli italiani, per una questione di trasparenza".
E dunque, sfogliamo il dossier. Si evince con chiarezza che in alcuni villaggi del progetto Case, i consumi annui a metro quadro di gas metano sono ben più alti che altrove. Data la media tra le 19 new town, in effetti, ad Assergi si paga il 28% in più, a Roio 2 il 43% in più, a Sant'Elia il 25% in più; al contrario, a Pagliare di Sassa i costi - rispetto alla media - sono più bassi del 28%, a Sant'Elia del 23%, come a Coppito 3, ad Arischia del 20%. Differenze notevoli.
Anche se si calcola la differenza di costi annui a metro quadro tra palazzine costruite da divese ditte, emergono situazioni sorprendenti: data la media tra le varie ditte, le palazzine Eschilo consumano il 65% in più, quelle Pellegrini il 60%; di converso, gli alloggi Cosbau costano agli assegnatari il 25% in meno, Orceana il 33% in meno, Woodbeton il 24% in meno.
E' chiaro che incrociando i dati, emerge che i villaggi dove si spende di più sono proprio quelli dove insistono il maggior numero di palazzine costruite dalle ditte che peggio hanno realizzato gli alloggi. Per dire: Orceana ha realizzato 168 alloggi a Coppito 3.
"Leggendo i dati - sottolinea Cialente - è chiaro che il costo di ogni alloggio è condizionato, oltre che dalle abitudini di consumo degli occupanti, anche, ed in ragione non trascurabile, dalla localizzazione degli alloggi e dalla qualità costruttiva".
C'è un ulteriore fattore di differenziazione dei consumi, il piano di costruzione. Sul totale dei 4449 alloggi realizzati nel post terremoto, 1527 sono al piano terra, 1456 al primo piano, 1466 al secondo. Ebbene, stante la media del villaggio, ovunque, gli alloggi al piano terra pagano più degli altri: addirittura il 25% a Camarda, il 22% a Gignano 1, il 19% in più a Sant'Elia 1 e a Coppito 3. Di contro, logicamente, i primi piani e, soprattutto, i secondi piani pagano assai meno: per dire, gli alloggi al secondo piano a Cese di Preturo pagano il 22% in meno rispetto alla media del villaggio. E qui parliamo di costo totale, media tra metri quadri e letture dei contabilizzatori.
"Provate a proiettare queste percentuali sulle famiglie che vivono lì da 7 anni, che non hanno scelto un alloggio oppure un altro, una piastra oppure un'altra, un villaggio o l'altro, e capirete quanto è ingiusto il pagamento a consumo. Ecco il motivo per cui avevamo chiesto al Governo di far pagare le utenze gas metano a metro quadro, con meccanismi di compensanzione tra le varie piastre e le varie ditte. Non ci hanno voluto ascoltare, e queste sono le conseguenze. Ci sono cittadini che, loro malgrado, pagano molto più di altri. E questo, non è giusto".
Per fare un esempio, tra gli altri: a Camarda, gli alloggi del piano terra pagano 11.79 euro a metro quadro, quelli del primo piano 9.25 e al secondo 7.38. Significa che dato un alloggio di 100 metri quadri, una famiglia al piano terra ha una spesa di gas metano pari a 1179 euro l'anno, un nucleo che vive al primo piano, invece, di 925 euro e chi vive al secondo piano di 738 euro.
Che poi, le cose peggiorano se si calcola il costo a lettura: addirittura, a Camarda i primi piani pagano il 57% in più della media, a Gignano 1 il 47% in più, a Sant'Elia 1 il 45% in più.
"Ovviamente, si fosse calcolato il costo a metro quadro, ci sarebbe stato un riequilibrio sostanziale", aggiunge Cialente. Dati alla mano, i primi piani di Camarda avrebbero pagato il 24% in meno, il 30% in meno a Gignano 1 e così via. Significa, restando a Camarda per intendersi, 2 euro e 28 centesimi in meno, a metro quadro, per le famiglie che vivono al piano terra.
Ma quanto costa il gas metano, in media? E' una spesa insostenibile, per le famiglie? Ci sono 163 alloggi (il 4% del totale) dove si paga fino a 5 euro a metro quadro l'anno, ce ne sono 1091 dove si arriva fino a 7 euro e 50, 1227 alloggi consumano fino a 10 euro a metro quadro e 1442 dove si spendono, invece, fino a 15 euro. A leggere i dati in altro modo, l'88% degli alloggi non superano i 15 euro l'anno di spesa gas metano a metro quadro.
E rispetto a cifre che, a dire il vero, non sembrano esorbitanti, si registrano, comunque, mancati pagamenti per 5 milioni e 273 mila euro, tra somme incassate e versamenti attesi. "Per lo più, si tratta di cittadini che potrebbero permetterselo, risultano morosi medici, docenti universitari, professionisti noti in città. Sappiano che andremo fino in fondo: sono partite le ingiunzioni di pagamento e recupereremo fino all'ultimo euro", la promessa di Cialente.
Che ha aggiunto: "Non è vero che ad essere morose sono le famiglie più in difficoltà, con un reddito Isee più basso, o magari gli extracomunitari. Anzi. Ci sono nuclei che vivono in stato di indigenza e il Comune dell'Aquila sta intervenendo a loro sostegno con politiche che saranno oggetti di altra conferenza stampa: ma vorrei chiarire che parliamo di mancati introiti, dai redditi più bassi, per circa 500 mila euro sul totale di oltre 5 milioni".
Masciocco convoca una Commissione bilancio con il Sindaco
"Oramai la gestione riguardante il pagamento delle utenze, dei canoni concordati e delle spese condominiali, riguardanti il Progetto Case e Map, deve avviarsi verso una più approfondita e semplificata procedura amministrativa che, da un lato, permette ai cittadini di valutare nel modo più trasparente possibile le somme che vengono loro richieste, dall'altro, permette all'amministrazione comunale di poter riscuotere gli importi dovuti, necessari per fronteggiare le forniture, senza essere costretti a dover utilizzare le disponibilità di bilancio per compensare i mancati introiti, distraendo, di fatto, tali fondi da investimenti e manutenzioni ordinarie". A dichiararlo in una nota è il consigliere comunale e presidente della Commissione bilancio Giustino Masciocco (Sel - Si).
"Per questo motivo - dichiara il consigliere di Sel - sollecitato anche da una richiesta presentata dal consigliere Vito Colonna, ho convocato una riunione della I° Commissione Programmazione e Bilancio alla presenza del Sindaco Massimo Cialente (titolare della delega al Progetto Case), dell' assessore al Bilancio Giovanni Cocciante, della dirigente Enrica De Paolis (responsabile del servizio relativo al Progetto Case) e del dirigente Fabrizio Giannangeli (responsabile del servizio finanziario) per martedì 20 settembre alle ore 9".
"Mi auguro - continua Masciocco - che, durante la discussione, si potranno spiegare quali sono le difficoltà che si incontrano nel gestire una situazione, oggettivamente molto complicata, nonostante il grande impegno che gli operatori del settore mettono nel loro lavoro, ma soprattutto quali saranno le misure correttive che verranno prese per risolvere, definitivamente, tali problematiche. Alla riunione potranno partecipare anche i comitati cittadini che si occupano della vicenda, ai quali verrà data la possibilità di intervenire, per un confronto aperto e costruttivo all’interno dei lavori della commissione".
Liris: "Cialente ridicolo ed inadeguato"
"Sulla questione 'bollette' del Progetto Case Cialente si dimostra ridicolo e inadeguato: ridicolo nelle argomentazioni che adduce per discolpare se stesso, e inadeguato a livello politico e amministrativo nella gestione di quello che sta diventando il più grande buco nero della storia del Comune dell'Aquila". A dichiararlo in una dura nota è Guido Liris, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale.
"Cialente sui progetti Case e Map ha sbagliato tutto dall'inizio - continua il forzista - da fine 2009 ad oggi il Sindaco ha disastrato le casse del Comune, sta dissanguando gli aquilani e, elemento più grave, non ha una via d'uscita. Ricordo che a fine 2009 il Consiglio Comunale decise di cominciare da subito a far pagare gli affitti e le utenze, ma Cialente non volle dare seguito alla decisione presa dal Consiglio Comunale perché doveva affrontare le elezioni del 2012 (questo è riportato anche tra le argomentazioni della Corte dei Conti). Cialente ha, poi, preteso di acquisire al patrimonio comunale le Case e i Map pensando di poter gestire a proprio piacimento l'assistenza alla popolazione, ovvero l'allocazione (spesso scriteriata e discrezionale) dei cittadini aquilani nelle abitazioni post-emergenziali. Scelta disastrosa!"
"Cialente - attacca Liris - ha, inoltre, fatto scadere le polizze assicurative contratte con le ditte costruttrici delle Case (le polizze avrebbero consentito all'amministrazione di poter 'rifarsi' su chi aveva commesso errori di costruzione), né ha tenuto conto dei criteri di manutenzione suggeriti dalla Protezione Civile".
Secondo il consigliere comunale di Pianola, "Cialente non ha mai ritenuto di dover verificare le letture dei contabilizzatori delle utenze, andando contro legge per un periodo molto lungo, tentando di rimediare alla sciatteria amministrativa che contraddistingue da sempre la sua gestione con una legge ad hoc, che - unici nel mondo - obbligava gli aquilani a pagare i consumi di acqua luce e gas a metro quadrato anziché per consumi reali; così come non ha mai verificato il funzionamento anomalo dei pannelli solari, contribuendo a falsare ulteriormente le fatture".
"Il Sindaco Cialente non ha mai voluto sapere chi vive nei progetti Case, non c'è un censimento della gente che vi abita, né si conosce quale popolazione lavora all'Aquila nella Ricostruzione e, soprattutto, dove dorme. Spesso e volentieri abbiamo a che fare con appartamenti concepiti per una coppia, nei quali dormono 8-10 persone: ebbene, il pagamento a metri quadrati voluto dal Sindaco metteva sullo stesso piano gli abusivi accalcati in un singolo appartamento, e i cittadini virtuosi che gestivano in maniera parsimoniosa il bene pubblico".
E tutti questi problemi sarebbero dovuti al centrodestra? Si chiede Liris a conclusione: "È vergognoso! Il Pd è maggioranza in Comune, in Provincia, in Regione e nel Parlamento, e il Sindaco Cialente ha il coraggio di sostenere che il Governo Nazionale e il suo sottosegretario De Micheli avrebbero subito le direttive di Guido Liris? Tutto ciò è ridicolo, è tragicomico, 'siamo alle comiche finali'. Il Sindaco deve smetterla di prendere in giro gli aquilani, nessuno gli crede più. Il giochetto del "buttarla in caciara", attribuendo le proprie colpe agli altri, non funziona più. Ora basta, ha toccato il fondo!".