L'investitura ufficiale è arrivata dal palco di Pontida.
Matteo Salvini ha voluto accanto a sé i consiglieri comunali aquilani del movimento, lanciando la candidatura a sindaco di Luigi D'Eramo. "Ci tengo portiate un saluto alla comunità dell'Aquila - ha detto ai 40 mila simpatizzanti riuniti in Valle San Martino - che ha vissuto il terremoto sulla sua pelle, che ha avuto l'orgoglio di rialzarsi rimboccandosi le maniche, senza pietire, senza aspettare, senza pretendere: sono orgoglioso che sul palco ci siano i consiglieri comunali dell'Aquila che l'anno prossimo andremo a conquistare candidando uno dei nostri uomini a sindaco della città. Sono questi i ragazzi che libereranno la città", ha sottolineato Salvini, chiamando sul palco Emanuele Imprudente e Luigi D'Eramo.
"Già quando ha visitato la città, Salvini ha mostrato un'attenzione particolare per L'Aquila: nei giorni scorsi, abbiamo avuto un'interlocuzione telefonica con lui e ci ha invitato formalmente a Pontida chiamandoci sul palco perché crede fortemente nel centrosud e vede nel nostro gruppo un simbolo dell'azione politica che sta mettendo in piedi", spiega ai nostri microfoni Emanuele Imprudente che del movimento è coordinatore provinciale.
"Ha detto in modo chiaro e netto che ci sono le condizioni per vincere a L'Aquila con il nostro candidato sindaco, Luigi D'Eramo", aggiunge Imprudente . "Crediamo sia il punto di partenza per la costruzione di una coalizione vera, di centrodestra, alternativa al Pd, a Cialente, Lolli, Pezzopane, Pietrucci, D'Alfonso, insomma a chi, in questi anni, ha distrutto la città. E' giunto il momento di dare una svolta".
Così, 'Noi con Salvini' ha rotto gli indugi, in seno al centrodestra cittadino. E il candidato in pectore, Luigi D'Eramo, non ha alcuna paura di potersi 'bruciare'. "Abbiamo fatto un percorso, costruito una comunità politica che si riconosce in un progetto preciso, finalizzato a garantire un'alternativa a questo disastroso centrosinistra e a questo disastroso Partito Democratico. Abbiamo lavorato quotidianamente a confronto con gli aquilani, con il mondo delle associazioni e delle categorie: dunque, poco importa che la candidatura sia stata annunciata con mesi d'anticipo rispetto alla scadenza elettorale, conta piuttosto la costruzione di un progetto e di un programma capace di dare realmente slancio alla città".
I quasi dieci anni d'amministrazione a guida Pd hanno soffocato la libertà degli aquilani, l'affondo di D'Eramo, "anche e soprattutto con l'utilizzo isterico dei ruoli istituzionali per trovare un consenso politico".
"Abbiamo deciso di rompere gli indugi, per dare alla città la possibilità di esprimersi sul programma che intendiamo mettere sul tavolo della discussione e del confronto", sottolinea Imprudente. Un programma che si sta componendo intorno ad alcuni punti fondamentali: "Uno tra tutti, la ricostruzione delle frazioni che, per la maggior parte, ancora non vedono un cantiere al lavoro", spiega D'Eramo. "Ci sono ancora migliaia di aquilani dentro gli alloggi del progetto Case, ci sono commercianti che non ce la fanno più a pagare le tasse, gli affitti, e non hanno ancora la certezza del giorno in cui potranno rientrare nei loro locali. E' a loro, che ci rivolgiamo. Inoltre, stiamo lavorando per cercare di capire, e risolvere, il disastro economico prodotto dal Pd in riferimento al progetto Case, con oltre 10 milioni di euro di debiti e un costo di manutenzione assurdo. Vogliamo pianificare una politica che dia la possibilità dell'accesso ai servizi sociali prima agli aquilani, e soltando dopo agli immigrati e ai figli d'immigrati. Il nostro impegno è totale, su questi temi: non può essere esaustivo, però, se non attraverso il contributo dei cittadini che vogliamo far partecipare davvero. Abbiamo bisogno del confronto con la popolazione".
E' evidente che l'investitura di Matteo Salvini e il 'balzo' in avanti degli esponenti locali del movimento, potrebbe gettare scompiglio in seno al centrodestra cittadino che, a dire il vero, pare paralizzato in un intreccio di individualismi difficili da ricomporre. "Mettiamo il nostro candidato a disposizione di tutti coloro i quali credono ci possa essere una alternativa al centrosinistra, e abbiamo indicato il metodo delle primarie dovessero uscire altre candidature: la nostra, è un'apertura al centrodestra", chiarisce Imprudente. "Ma siamo a 6 mesi dall'inizio della campagna elettorale vera e propria: il silenzio assoluto degli altri partiti di centrodestra e dei movimenti civici crediamo proprio siano negativi. A noi non interessano tatticismi e giochi politici vecchio stampo: la priorità è costruire un progetto politico davvero alternativo, vero, forte, credibile, veloce, con idee chiare e determinazione nel voler affrontare i problemi. Nei mesi scorsi abbiamo ascoltato tutti, dicendo a tutti che, entro la fine agosto, avremmo avviato il nostro percorso verso le amministrative: spero proprio non ci siano maldipancia, ci fossero non sarebbe una nostra colpa. Noi mettiamo sul tavolo i nostri uomini, le nostre idee, i nostri progetti e un collegamento, vero e diretto, con un leader nazionale che, sulla città, ha promesso e dimostrato di volerci essere. Cialente, Pezzopane, Lolli sono isolati dal resto del mondo, dal sistema governativo e politico: fortissimi in città, nell'immaginario collettivo del sistema di potere, fuori le mura non se li fila nessuno. Noi, abbiamo creato le condizioni perché L'Aquila possa confrontarsi con il livello politico nazionale: il resto starà alla nostra capacità di determinarci e credo davvero ci siano tutte le condizioni per farlo bene".
Un ragionamento condiviso, ovviamente, da Luigi D'Eramo. "Salvini ha voluto ribadire che, all'Aquila, c'è una comunità politica in grado di ragionare su un programma e presentare un proprio candidato. E' un elemento di ricchezza che mettiamo a disposizione dell'eventuale costruzione di una coalizione alternativa a quella di centrosinistra: abbiamo lanciato le primarie 6 mesi fa, speriamo che le forze politiche o civiche interessate a costruire un percorso possano partecipare. Mi auguro, ad esempio, che Forza Italia possa individuare subito un proprio candidato sindaco, come abbiamo fatto noi: darebbe la possibilità di giungere - magari con le primarie - ad una sintesi. Sintesi che vogliamo e cerchiamo, però, soltanto attraverso la condivisione delle proposte enunciate poc'anzi, e del principio che non si chiudono alleanze con la logica spartitoria di incarichi, poltrone, e assessorati".
Staremo a vedere. Sta di fatto che il centrodestra locale, in questi anni, ha faticato a costruire una vera opposizione alla maggioranza di centrosinistra, proprio per le spaccature interne. Alcuni esponenti civici, spesso e volentieri, sono sembrati più stampelle della Giunta Cialente che forze di minoranza e le divisioni tra 'salviniani' e 'moderati', a livello locale come a livello nazionale, sembrano davvero difficili da conciliare.
"Una delle condizioni migliori per vincere è presentarsi tutti uniti", ribadisce Luigi D'Eramo. "Dico anche, però, che per vincere non necessariamente bisogna essere tutti uniti. Per esserlo davvero, è imprescindibile la condivisione di un programma e di comportamenti politico-amministrativi chiari: chi ha collaborato indirettamente con il centrosinistra non può far parte di una coalizione alternativa al centrosinistra, chi ha retto il gioco della maggioranza in Consiglio comunale dai banchi dell'opposizione non potrà condividere con noi un percorso di cambiamento. Va detto chiaramente. Per tutti coloro i quali vogliano trovare una sintesi, invece, sono convinto che si possa trovare. Ci sono alcuni principi fondamentali da condividire, tuttavia: è necessario offrire all'Aquila una vera possibilità di rinascita immediata e una visione prospettica di dieci, vent'anni, che non può essere che garantita dalla generazione dei quarantenni. E' giunto il momento che i quarantenni, siano di destra o sinistra, ci mettano la faccia per dare il proprio contributo alla ricostruzione, fisica e non solo, della città".