E' tesa l'aria a Bussi sul Tirino (Pescara), paese attraversato dal fiume Tirino e compreso nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. La tensione è tra le istituzioni (Ente parco e Comune) e la cooperativa Il Bosso, nota principalmente per l'organizzazione di escursioni in canoa sul Tirino, ma che gestisce da tredici anni anche il Centro visite fiume Tirino.
Ed è proprio la gestione del Centro visite a creare gli attriti: l'Ente parco, in modo analogo a quanto si vuol fare anche nel borgo di montagna Santo Stefano di Sessanio (L'Aquila), vorrebbe trasferire la competenza dei centri direttamente al Comune, che a sua volta indirrebbe nuovi bandi di gestione.
Si interromperebbe dunque una continuità di gestione - ottenuta comunque con "regolari bandi pubblici", come specifica la cooperativa - che ha portato, nel caso di Bussi, ad ottenere ottimi risultati in termini di accoglienza turistica negli ultimi anni. Caso raro in una regione, ed in un territorio (l'Abruzzo interno), dove il successo in ambito turistico ha rappresentato sempre un agognato miraggio.
Basti pensare che il lavoro de Il Bosso attragga ogni anno un flusso di circa 20mila turisti stagionali, più di 5mila studenti, coinvolgendo circa 60 lavoratori e lavoratrici, cifra ragguardevole considerando la scarsa presenza demografica nelle aree interne abruzzesi. Quello di Bussi è, inoltre, uno dei centri visite del Parco del Gran Sasso ancora aperti nel corso di tutto l'anno.
A seguito di un'assemblea pubblica tenuta nel paese lunedì scorso, la cooperativa ha inviato una missiva che pubblichiamo di seguito in forma integrale, con la quale "minaccia" di spostare altrove la propria attività, se il Centro visite - in seguito alla "conduzione ed incertezza amministrativa", sarà costretto a chiudere i battenti il prossimo 30 ottobre.
Sarebbe un vero peccato, oltre che l'ennesimo fallimento delle strategie per le politiche del turismo in Abruzzo. (m. fo.)
La nota integrale de Il Bosso
La società cooperativa Il Bosso, nata nel 1998 con ormai più di 17 anni di esperienza nel settore del turismo sostenibile e dell'educazione e formazione ambientale, nella giornata di lunedì 26 settembre, presso il Centro Visite Fiume Tirino di Bussi sul Tirino (Pescara), in un'assemblea gremita, ha voluto raccontare la sua storia che dal 2003 si incrocia con quella del Centro Visite Fiume Tirino di Bussi.
Lo Stesso Centro Visite inaugurato nel 2003 e realizzato con fondi pubblici messi a disposizione dalla Provincia di Pescara, dal Parco del Gran Sasso e Monti della Laga e su terreni di proprietà del Comune di Bussi sul Tirino, fino ad oggi è stato gestito dalla società cooperativa Il Bosso a seguito di regolari bandi pubblici. Attualmente perdura una situazione di confusione ed incertezza amministrativa che rischia di far chiudere le porte del Centro Visite Fiume Tirino al 31 ottobre, comportando l'interruzione del servizio pubblico di accoglienza ed informazione turistica e scolastica, ma non l'interruzione dell'attività imprenditoriale della società cooperativa Il Bosso, come erroneamente riportato da qualcuno.
Tuttavia al 31 ottobre in mancanza di una celere e concreta soluzione, la stessa società rischierà di spostare la propria sede operativa strategica altrove, con i suoi professionisti che oggi rappresentano un patrimonio occupazionale di circa 60 unità lavorative, tra stabili e stagionali, rischiando altresì di compromettere una già solida rete di animazione turistica territoriale che vanta circa 30 operatori ricadenti nella sola valle del Tirino.
Qualora si verificasse questa condizione, si andrà ad invalidare il lavoro del Bosso svolto dal 1998 ad oggi, per la valorizzazione del territorio, delle comunità e dello stesso Centro Visite "uno dei pochissimi Centri Visite del Parco del Gran Sasso ancora attivi tutto l'anno" e che oggi rappresenta un punto di riferimento per il turismo scolastico ed esperienziale a livello nazionale ed internazionale.
L'auspicio della società cooperativa Il Bosso, già espresso nell'affollato incontro pubblico di ieri, è che nel più breve tempo possibile i tre enti deputati (Parco del Gran Sasso, Provincia di Pescara e Comune di Bussi) attraverso una positiva e rapida concertazione giungano alla definizione e pubblicazione di un regolare bando di gestione, che permetta di mantenere le finalità con le quali la struttura è stata realizzata e la visibilità di cui gode oggi.