Aria tesa, in Consiglio regionale.
L'atteso chiarimento tra il governatore Luciano D'Alfonso e i tre 'ribelli', gli assessori Donato Di Matteo (Partito Democratico) e Andrea Gerosolimo (Abruzzo Civico) e, con loro, il presidente della Commissione sanità Mario Olivieri (Abruzzo Civico), è slittato infatti a sabato prossimo. "Si sono politicizzati i termini del confronto", ha spiegato D'Alfonso. "Aspettiamo la riunione di sabato", la risposta sibillina di Olivieri.
Per evitare 'scontri' sanguinosi, dunque, il presidente della Giunta ha chiesto - e ottenuto - che venisse rinviata la discussione sulla proposta di legge per l'istituzione della rete escursionistica alpinistica, speleologica e torrentistica d'Abruzzo, la così detta Reasta, fortemente voluta dal consigliere democrat Pierpaolo Pietrucci e osteggiata, invece, proprio da Di Matteo che si è detto soddisfatto, al contrario, per l'approvazione - con i voti del centrodestra - del provvedimento amministrativo che reca l'approvazione del nuovo Piano Regolatore del Porto di Pescara. "Oggi è una giornata storica per l'Abruzzo, per l'approvazione in Consiglio regionale del piano regolatore del porto di Pescara", ha dichiarato Di Matteo. "Da anni aspettavo questo giorno e fin dal mio insediamento, insieme a tutta la giunta, ho lavorato duramente per vedere l'approvazione definitiva di questa delibera". Che sia un segnale di distensione, in vista dell'incontro di sabato?
"Con l’approvazione del Piano regolatore portuale di Pescara, il Consiglio regionale ha scritto una pagina storica per la vita dell’Abruzzo", ha sottolineato D'Alfonso. "Si tratta di un provvedimento atteso dal 1967, riguardante un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo non solo della città ma di tutta la regione, che potrà finalmente dispiegare tutto il suo potenziale attraverso l’escavazione dello scalo, il prolungamento dell’asse attrezzato, la deviazione del porto canale, l’apertura della diga foranea e il dragaggio del fiume. Sin dal nostro insediamento abbiamo lavorato in maniera diuturna affinché si pervenisse a questo momento".
D'Alfonso ha inteso ringraziare "coloro che hanno permesso che si arrivasse a questo risultato, in particolare il consigliere delegato ai trasporti Camillo D’Alessandro (Pd) e il consigliere Alberto Balducci (Pd), e per l’opposizione il consigliere Lorenzo Sospiri (Forza Italia), nonché l’indimenticato ex Sottosegretario abruzzese ai trasporti Nino Sospiri".
E proprio il forzista Sospiri ha festeggiato il voto favorevole al provvedimento: "Finalmente oggi, dopo un iter durato 10 anni iniziato dall'on. Nino Sospiri, approviamo il nuovo Piano Regolatore Portuale, con il quale scriviamo una pagina importante e fondamentale per il patrimonio infrastrutturale di Pescara e dell'Abruzzo intero", ha spiegato. "Ci mettiamo in cammino, abbiamo un corredo amministrativo per liberare il fiume da quell'ecomostro che è la diga foranea, ottenere importanti risultati come la pulizia e la balneabilità, e riportare finalmente nella piena funzionalità il porto portuale di Pescara risolvendo anche il problema dell'insabbiamento".
"Pescara avrà il suo porto", le parole del sindaco della città Marco Alessandrini. "Ringrazio il Consiglio Regionale d’Abruzzo: è un voto storico", ha sottolineato. "Ci sono voluti quasi cinquant’anni e una filiera istituzionale che da due anni e mezzo conduce un’azione serrata e sostanziale con tutti i soggetti competenti perché arrivasse tale risultato. Un sì che si materializza a dieci anni dall'incarico professionale dato dal Comune perché la città avesse un porto degno di tale nome, allora sindaco Luciano D’Alfonso, che oggi da Presidente della Regione conclude ufficialmente l’iter che porterà alla rinascita di questa vitale infrastruttura". Il Comune ha fatto e continuerà a fare la sua parte - ha assicurato Alessandrini - "ponendo come priorità l’intervento di sfondamento della diga foranea, affinché prima dell’estate possa produrre gli effetti sperati anche sulla balneabilità delle acque del nostro mare, che ci sta a cuore. Tutto il resto non si ferma, seguiremo il documento passo dopo passo, come abbiamo fatto fino ad oggi, perché l’opera venga realizzata e perché non ci siano più battute d’arresto, in modo che l’economia della pesca, quella legata al turismo e alle origini dello scalo, possano tornare ad esprimersi per l’Abruzzo e per l’Adriatico".
A votare contro il Piano portuale gli esponenti del Movimento 5 Stelle che hanno presentato oltre 100 emendamenti dichiarati, tuttavia, inammissibili ed il consigliere di Sinistra Italiana Leandro Bracco. "Il centrosinistra in Regione non ascolta gli armatori, compromette la città di Pescara per i prossimi 20 anni e lo fa con una forzatura della Presidenza del consiglio regionale", la denuncia del consigliere pentastellato Domenico Pettinari. "E’ così che viene approvato il Piano regolatore Portuale per Pescara: una serie di procedure irregolari, documenti non consegnati né in commissione né in consiglio regionale e una forzatura del presidente del Consiglio regionale senza precedenti". In aula, sono volate parole grosse tra Pettinari e Di Pangrazio, con la ghigliottina agli oltre cento emendamenti pentastellati. "Ci hanno impedito di lavorare in commissione perché non ci hanno consegnato nient’altro che una delibera di Giunta e oggi ci hanno impedito anche di discutere gli emendamenti. Questa Giunta si è marchiata di un atto forzoso senza precedenti. Hanno approvato un provvedimento violando diverse norme: manca il parere del consiglio superiore lavori pubblici, non viene rispettata la norma che istituisce l'autorità di sistema portuale all'interno della quale doveva essere calato il piano, ed infine vengono fatte passare le singole opere dalla commissione di impatto ambientale (VIA) senza avere una valutazione dell'opera complessiva. E’ questo il modo di agire di questa Giunta? Sicuramente non è quello che vuole il M5S e non è neanche quello che vogliono gli armatori che hanno presentato un progetto alternativo a questo che, sin dall’inizio, ha dimostrato maggiore fattibilità sia sotto il punto di vista dei costi che dal punto di vista della sostenibilità".
All'unanimità, il Consiglio regionale ha approvato anche il progetto di legge presentato dal Consigliere Maurizio Di Nicola (Centro Democratico) che prevede un sostegno all'INGV, "affinché possa continuare la fondamentale attività di prevenzione e mitigazione del rischio sismico in Abruzzo". Il provvedimento rappresenta una presa di coscienza importante dell'assise regionale, "soprattutto in virtù dei progetti che l'istituto sta svolgendo nella nostra regione e delle concrete risposte alle richieste di maggiore sicurezza sorte in seguito agli eventi sismici del Centro Italia", ha spiegato Di Nicola.
Resta dunque in Abruzzo, a L'Aquila, la sede distaccata dell'Istituto che ad oggi rappresenta, con i suoi qualificati ricercatori, un'eccellenza nell'attività della ricerca scientifica in campo geofisico, ai fini di una corretta pianificazione del territorio e della mitigazione del rischio sismico. "L'INGV potrà dunque portare a termine i progetti in essere e svilupparne altri su tutto il territorio regionale", ha aggiunto Di Nicola. "Ritengo che la priorità per la nostra Regione, territorio notoriamente ad altissimo rischio sismico, dovrà necessariamente essere in futuro quella di studiare modelli innovativi di prevenzione atti a ridurre il più possibile le disastrose conseguenze dei terremoti e, proprio in questa direzione, il supporto che offre l'INGV è di fondamentale importanza per la sicurezza di tutti i cittadini che vivono l'Abruzzo".
L'assemblea abruzzese ha licenziato all'unanimità anche il progetto di legge - primo firmatario Leandro Bracco - che istituisce il premio di studio in memoria dei 77 studenti scomparsi durante il terremoto dell'Aquila.