Riduzione della spesa, miglioramento della qualità della produzione legislativa, maggiore trasparenza e apertura verso i cittadini.
Sono i principali obiettivi raggiunti dal Consiglio regionale rivendicati dal presidente Giuseppe Di Pangrazio nella tradizionale conferenza stampa nella quale, ogni anno, viene illustrata l’attività svolta dall’Emiciclo nei 12 mesi precedenti.
Meno spese
Il dato che, in questa relazione ricognitiva, più salta l’occhio, quello sul quale lo stesso Di Pangrazio ha più insistito, riguarda la riduzione della spesa, un taglio netto che, a fine legislatura, ossia nel 2019, sarà stato di oltre 9 milioni di euro (9 milioni e 154 mila) rispetto al 2009, l’anno che, dopo la caduta della giunta Del Turco, rappresentò il punto di svolta per l’inizio dell’opera di risanamento dei conti della Regione, a partire ovviamente dalla sanità.
Il taglio dei costi di funzionamento del Consiglio regionale è stato ottenuto attraverso una razionalizzazione generale delle spese (da quelle di rappresentanza alle missioni) ma ha subito un’accelerazione soprattutto a partire dal 2014 per effetto della diminuzione del numero dei consiglieri regionali, passati da 44 a 31. Una misura imposta da una legge nazionale e recepita dal Consiglio mediante una modifica dello statuto approvata durante la presidenza di Gianni Chiodi. Dei 9 milioni che rappresentano la riduzione complessiva di spesa nel decennio 2009-2019, 1 milione e mezzo, ha dichiarato Di Pangrazio, concerne solo l’ultimo quinquennio (2014-2019).
Produzione legislativa
Sono 50 le leggi approvate, nel 2016, dal Consiglio regionale nelle 36 sedute (23 ordinarie, 9 straordinarie e 4 di question time) in cui si è riunito. Numeri a cui vanno sommati anche quelli delle riunioni delle commissioni consiliari (199) e delle sedute della conferenza dei capigruppo (39).
l dato quantitativo, tuttavia, di per sé vuol dire poco e potrebbe non significare nulla se non accompagnato da un miglioramento della qualità delle leggi approvate. Miglioramento che, secondo Di Pangrazio, c’è stato ed è testimoniato dal fatto che sono solo 2 le leggi regionali impugnate dal Governo su 35 esaminate. Nel 2015 erano state 7 su 42.
Migliorare la qualità delle leggi, tuttavia, significa anche semplificare o ordinare in corpus organici quelle già esistenti. In questa direzione vanno i due Testi unici che il Consiglio ha predisposto: quello sul commercio, già approvato in commissione e in attesa di essere votato definitivamente anche in aula, e quello sull’urbanistica regionale, ancora in fase di elaborazione.
Per rendere l'attività del Consiglio ancor più efficiente, ha osservato Di Pangrazio, sarebbero auspicabili anche alcune modifiche dello statuto, per limitare, per esempio, gli slittamenti, diventati ormai cronici, dell'orario di inizio delle sedute, sia di quelle dell'asemblea che di quelle delle commissioni.
Una grossa ombra, tuttavia, rimane sull’operato del Consiglio ed è quella rappresentata dalle ripetute bocciature che la Corte dei Conti ha espresso sulle leggi di bilancio approvate in questi anni, sia sotto la presidenza Chiodi sia sotto quella di Luciano D’Alfonso.
Più apertura verso i cittadini
Da casa della politica, anzi, della politika, a casa di tutti i cittadini; da luogo frequentato solo consiglieri e staff a vero luogo della rappresentanza democratica.
Di Pangrazio ha tenuto molto a sottolineare alcune decisioni con cui il Consiglio ha aperto, letteralmente, le proprie sedi all’esterno per fare entrare aria fresca e uscire da un certo isolamento in cui si era arroccato.
Anzitutto c’è stata la firma dell’accordo con cui è stato ceduto, al Gran Sasso Science Institute, il palazzo ex Gil, sede, fino al 2009, della presidenza. Il palazzo, una volta finiti i lavori di ristrutturazione, ospiterà i giovani ricercatori del Gssi, provenienti da tutto il mondo.
In secondo luogo, il Consiglio ha scelto di condividere, rendendoli fruibili anche a persone esterne, la mensa e il garage. La mensa è stata aperta agli studenti del Gssi mentre i garage ai dipendenti della vicina Inps.
Ma la vera rivoluzione sarà portata a termine solo con il completamento dei lavori di ristrutturazione e recupero dell’intero complesso dell'Emiciclo, un progetto che non prevede solo il ripristino dell’esistente ma anche una diversa disposizione degli spazi, come la cancellazione di via Iacobucci e il ritorno all’assetto ottocentesco dell’area, quando era un tutt’uno con la Villa Comunale. Quando l’intervento sarà concluso, sarà finalmente fruibile dalla cittadinanza la biblioteca del Consiglio, che diventerà la prima biblioteca pubblica riaperta in centro storico.