Un ultimo tentativo, oltre il 90esimo minuto - dovessimo utilizzare una metafora calcistica - per convincere Giovanni Lolli ad accettare la candidatura alle primarie d'aprile; ci hanno provato martedì sera, a cena, il sindaco uscente Massimo Cialente, l'assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano e il presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti: hanno provato a 'forzare la mano' al vice presidente della Giunta regionale, sostenuti dai consiglieri comunali Enrico Perilli, Giustino Masciocco e Angelo Mancini, fino ad oggi all'opposizione ma pronto a sostenere la coalizione di centrosinistra, alle amministrative di giugno.
D'altra parte, Lolli garantirebbe le forze di sinistra, rappresentando una candidatura nient'affatto riconducibile al renzismo e, così, l'amministrazione uscente che teme la 'rottamazione'. Una risposta è attesa in giornata, ma il tentativo - a quanto si apprende - andrà di nuovo a vuoto. Il condizionale è d'obbligo, in queste ore, ma Lolli avrebbe già deciso: resterà all'Emiciclo.
Sul tavolo, dunque, restano la candidatura - certa - del presidente della Gran Sasso Acqua, Americo Di Benedetto, e le disponibilità manifestate dal consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e dallo stesso Carlo Benedetti; anche il capogruppo democrat in Consiglio comunale, Stefano Palumbo, non sarebbe completamente fuori dai giochi. In attesa di capire se si materializzeranno altri candidati, espressione delle forze di coalizione.
Giusto qualche ora, e - almeno tra i democrat - le 'riserve' verranno sciolte: è fissata per venerdì pomeriggio, infatti, alle 16:30, la riunione degli iscritti del partito che dovrà formalizzare le candidature. Pietrucci - sostenuto dalla segreteria - è disposto a 'scendere in campo' a patto che sia la base a chiederlo; Benedetti, invece, attende 'segnali' dagli amministratori uscenti: sarà della partita se Cialente e Di Stefano, oltre ad alcuni assessori e consiglieri comunali, decideranno di sottoscrivere un documento di sostegno.
Difficile immaginare, comunque, che il PD possa candidare tre esponenti, e di peso, alle primarie; "Sarebbero troppi", ha sottolineato Benedetti, ospite di Mente Locale su Radio L'Aquila1. "Si prefigurasse questa ipotesi - ha aggiunto - qualcuno dovrebbe mostrare senso di responsabilità: chi non ha deciso di scendere in campo a tutti i costi, o chi ha capito che, pur potendo esprimere potenzialità importanti, non ci sono le condizioni politiche che possano determinarne l'elezione. Tra l'altro, rischieremmo di essere assimilati al centrodestra, alle prese con candidati che non hanno alcuna intenzione di fare passi indietro, anzi vogliono presentarsi ad ogni costo. Credo che si debba rifuggire da questa tentazione: le candidature dovranno venire da un processo collettivo, complesso ed importante".
Parole piuttosto chiare; in molti si dicono convinti che se Pietrucci decidesse di candidarsi, accettando la sfida con Di Benedetto, sarebbe proprio Benedetti a "mostrare senso di responsabilità".