“Siamo uno dei tre poli che si contenderanno la città, con la coalizione di centro e quella di destra; ci sentiamo pronti per governare”.
Carla Cimoroni, candidata sindaca della coalizione sociale ‘L’Aquila chiama’, presenta così le liste che la sosterranno, “espressione di esperienze che vengono dal volontariato, dall’associazionismo, dal movimentismo, dalle battaglie per la tutela dell’ambiente, dal mondo della cultura e del sociale”. Una coalizione “ancorata a sinistra, parola che amiamo” – chiaro che si punti a raccogliere anche il voto del vasto mondo della sinistra diffusa rimasto senza rappresentanza - e con una componente “più schiettamente d’impegno civico”, che condivide “basi programmatiche e priorità: sicurezza sismica, lavoro, ricostruzione pubblica, qualità della vita con offerta di servizi essenziali a misura di cittadine e cittadini, dei bambini, degli stranieri e dei disabili”, ha spiegato Cimoroni.
“Ancora non abbiamo compreso le priorità degli altri schieramenti che non ci sembra abbiano un’idea chiara di città”, l’affondo della funzionaria Arta, laureata in fisica, fondatrice dell’associazione ‘Rifiuti Zero Abruzzo’; “anche in questo ci differenziamo, oltre che sulla composizione delle liste, che non sono costruite per favorire l’ingresso in Consiglio comunale di un determinato candidato, che non rispondono a criteri di ‘pacchetti di voti’, a logiche di clientela; in questo senso, persino il meccanismo delle ‘quote rosa’ rischia di trasformarsi in un boomerang: piuttosto che presentare candidature di donne di spessore, si pensa al consenso, ai voti che potrebbero portare in dote per eleggere il candidato più accreditato”.
‘Cambia città, resta qui’ è lo slogan della coalizione civico sociale che propone “un modo diverso di fare politica, costruendo un nuovo rapporto con le cittadine e i cittadini”; dunque, l’appello “culturale” affinché il voto sia “consapevole e libero: le persone si informino sulle priorità e sui programmi dei candidati, piuttosto che votare per criteri di mera parentela o amicizia”.
“E’ bellissimo proporre Carla come candidata sindaca, averla ‘donata’ alla città”, ha sottolineato Vincenzo Vittorini, capolista di ‘L’Aquila che vogliamo’ che, ha aggiunto, “prosegue il percorso avviato 5 anni fa: forse, siamo l’unica lista con 2/3 di donne e non perché le consideriamo ‘bandierine’ bensì per la convinzione che rappresentino il futuro della città”. Tra le candidature Roberta Galli, “donna d’Amatrice che ha scelto di vivere a L’Aquila – ha spiegato Vittorini – un esempio vero d’inclusione sociale: combatteremo insieme per la ricostruzione del centro Italia, e l’impegno di Roberta sarà ricambiato; porteremo alle popolazioni colpite dagli ultimi terremoti le nostre conoscenze, competenze, ciò che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo sulla nostra pelle”.
In questi anni, Vittorini – candidato sindaco alle elezioni di 5 anni fa – ha incrociato il suo percorso di consigliere con Ettore Di Cesare che, alle amministrative 2012, si era presentato con le liste di 'Appello per L’Aquila': “Allora, ci presentammo per la prima volta e chiedemmo fiducia agli aquilani; stavolta, chiediamo il voto per il lavoro svolto in Consiglio comunale, come unica, vera, opposizione alla maggioranza, dura quando necessario ma anche propositiva”. Qualche giorno fa, Di Cesare e Vittorini hanno pubblicato un bilancio sociale di mandato [puoi leggerlo qui]: “Rendicontare l’attività svolta – ha spiegato Di Cesare – significa rendere conto di come abbiamo utilizzato i voti che ci sono stati accordati; evidentemente, c’è chi può rendicontare 15 pagine d’attività e chi, al contrario, si fermerebbe a mezza pagina”. Con la forza di questa esperienza, “ci sentiamo pronti a governare la città con competenza, esperienza, passione e maturità”.
Di Cesare ha inteso chiarire, poi, la scelta di Carla Cimoroni come candidata: “Tutti si aspettavano che il candidato a sindaco fossi io, o Vittorini: al contrario, non avendo costruito liste persona 5 anni fa ma avendo lavorato con gruppi coesi che hanno incrociato il loro percorso, in questi anni abbiamo formato altre persone, e tra loro Carla: la scelta è maturata dal dibattito collegiale, e la sua è stata considerata la candidatura migliore per l’ambizione di governo che nutriamo”.
Dunque, il consigliere comunale – candidato nella lista L’Aquila Bene Comune / L’Aquila a sinistra – ha dato appuntamento a venerdì pomeriggio, alle 17:30 nei locali del Muspac in Piazza d’Armi, per un incontro sulla sicurezza sismica con un particolare focus sulle scuole: “Per noi, è stata una priorità sin da quando siamo entrati in Consiglio nel 2012: abbiamo combattuto per la sicurezza sismica, per avere un decente piano di Protezione Civile tanto da costringere il sindaco a ritirare le deleghe all’allora vice Roberto Riga, abbiamo proposto nel 2015, prima dei tragici eventi di Amatrice, che venisse adottato il libretto del fabbricato, per gli edifici pubblici e privati, e ben sapete il lavoro che abbiamo portato avanti sulla sicurezza delle scuole, parlando di indici di vulnerabilità quando non lo faceva nessuno”.
Nella lista più a sinistra della coalizione, si candida anche Enrico Perilli con alcune compagne e compagni di 'Rifondazione comunista' che ha ‘rotto’ con la coalizione civico progressista confluendo nella coalizione sociale: “Come diceva Italo Grossi, la campagna elettorale è il momento del raccolto, non della semina; i cittadini sanno se le forze politiche, e i consiglieri che hanno espresso in assise comunale, hanno lavorato bene o male, in questi anni. Come Rifondazione, rivendichiamo l’attività svolta come forza di maggioranza, in questi anni; con la Presidenza della Commissione territorio abbiamo fatto una opposizione anche feroce ad alcune scelte dell’amministrazione, portando risultati concreti, misurabili: e svolgendo le nostre funzioni, abbiamo avuto quasi sempre la stessa visione delle liste civiche di ‘Appello per L’Aquila’ e ‘L’Aquila che vogliamo’”. Poteva essere comodo ripresentarsi in coalizione col centrosinistra, ha riconosciuto Perilli; “al contrario, abbiamo deciso di lottare per un’altra idea di città, per la tutela dei beni comuni, per un’idea di ambiente che parli di conservazione e futuro, per una urbanistica che sia a tutela dei territori e dei cittadini e non dei costruttori, per una amministrazione trasparente, con le porte aperte, con una rinnovata attenzione alle frazioni e all’università”.
Dell’altra lista, ‘L’Aquila chiama chi ama L’Aquila’, ha parlato invece il giovane avvocato Andrea Piermarocchi, consigliere territoriale di partecipazione di Santa Barbara, Santanza, San Sisto, Pile: “La nostra è una lista eterogenea, dinamica, composta da cittadini coinvolti nell’associazionismo, nello sport, nella cultura, nei movimento; siamo la componente viva della città, che si è battuta avverso l’immobilismo, la burocrazia di una amministrazione che ha reso le regole, per alcuni, più uguali che per altri”. Piermarocchi ha ribadito come la lista sia “civica per davvero”, tracciando la distanza con chi ha fatto del civismo “una maschera dietro cui nascondere centri d’interesse particolari: per questo, puntiamo al voto libero degli aquilani che possono ancora dire di esserlo, che possono permettersi di votare chi è più meritevole”.
Così si è presentata alla città la 'coalizione sociale', “uno dei tre poli che si sfideranno alle elezioni” per come l’ha definito la candidata sindaca che ha volutamente messo di lato il Movimento 5 Stelle, che punta al ballottaggio e che ha chiarito, però, come “nessun apparentamento sarà possibile”, si riuscisse o no a centrare l'obiettivo.
I candidati
L'Aquila chiama chi ama L'Aquila
Mario Alaggio, Claudio Arbore, Mauro Aternini, Irene Barbi, Nicoletta Bardi, Anna-Lucia Bonanni, Stefano Cencioni, Vincenzo Chiarizia, Martina Cretaro, Matteo Di Genova, Leonardo Dongiovanni, Marie-Regine Dongiovanni, Stefano Frezza, Eligia Gentilucci, Maria Grazia Gianforte, Alessandro Gioia detto Chiappanuvoli, Ciro Improta, Stefania Liberatore, Andrea Lolli, Antonella Maria Mancusi, Claudio Andrea Mottola, Andrea Palladino, Patrizia Peroni, Andrea Piermarocchi, Silvia Pozone, Elisa Santucci, Sebastiano Santucci, Agostino Sette, Alessandro Tettamanti, Giulia Tomassi, Francesca Tuba, Federico Vittorini; L’Aquila che vogliamo Vincenzo Vittorini, Teresa Badini, Simone D’Alfonso, Giorgia Di Bartolomeo, Roberta Galli, Stefano Galli, Gabriele Giuranna, Marco Lovreglio, Rita Maccarone, Cristiana Mancini, Roberta Marganella, Loredana Marinacci, Patrizia Marra, Paolo Martella, Sara Benedetta Mauriello, Carla Maurizi, Micaela Mercuri, Cristina Milani, Andrea Fiorella Pajuelo Perez, Anna Paola Paolini, Giovanni Parisse, Elisabetta Perilli, Francesco Pezzuti, Daniela Piancatelli, Patrizia Rossini, Francesca Russo, Lorenzo Sista, Fabrizio Tiboni, Paola Vasi, Dario Verzulli, Nicoletta Zaccagno; L’Aquila bene comune/L’Aquila a sinistra Claudia Bartolomucci, Piergiovanni Battibocca, Roberto Capezzali, Anna Caruso Carla Casamobile, Maria Stefania Colarossi, Giacomo De Fanis, Ettore Di Cesare, Bruno Di Giovanni, Emran Marcus Di Marco Tellini, Gregorio Equizi, Roberto Geroni, Alessandro Giovannelli, Anna Rita Ianni, Antonio Lattanzi, Clelia Leone, Luigia Amoroso, Paola Mantini. Cristian Mazzagatti, Alessia Moretti, Luciano Onori, Roberto Palma, Enrico Perilli detto “Chico”, Rita Petrolini, Monica Pilolli, Osvaldo Piscitani Tunno, Giseppina Maria Flavia Pitari detta Giusi, Paola Prospero, Emanuela Rossi, Sara Vegni, Simone Virgilii.