Giovedì, 14 Settembre 2017 09:28

Centrosinistra si 'spacca', De Santis: "Non mi appartiene contrarietà a prescindere"

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Si è già spaccata la coalizione civico progressista all'opposizione in Consiglio comunale.

A seguito della clamorosa débàcle elettorale, si era discusso a lungo sui 'ruoli' che la minoranza - sulla carta compatta, se si esclude Carla Cimoroni (candidata sindaca della Coalizione sociale) - avrebbe dovuto assumere: Elia Serpetti ed Elisabetta Vicini sono stati eletti in Commissione elettorale, Angelo Mancini alla vice presidenza del Consiglio, la presidenza della V Commissione 'Garanzia e controllo' è andata ad Americo Di Benedetto che, per se stesso, aveva immaginato ben altro riconoscimento, e cioé il ruolo di coordinatore della coalizione.

Un ruolo rimasto 'scoperto', più che mai necessario però, considerata la natura composita della coalizione; se ne è avuta prova, l'ennesima, nel corso dell'ultimo Consiglio comunale con all'ordine del giorno il programma di mandato dell'amministrazione Biondi.

La minoranza, infatti, ha mostrato un atteggiamento schizofrenico che, in realtà, ha investito anche il gruppo consiliare del Partito Democratico. Se Giustino Masciocco (Articolo 1) ha 'stracciato' il provvedimento con un gesto plateale, il consigliere dem Stefano Albano (segretario cittadino Pd) l'ha contestato duramente, punto per punto, e il capogruppo dei democratici Stefano Palumbo ha persino presentato una pregiudiziale - poi bocciata - con la quale si chiedeva alla maggioranza di ritirare il documento e di riscriverlo, ben altro atteggiamento hanno mostrato Lelio De Santis (Idv), espressione del centrosinistra aquilano in Consiglio provinciale, e lo stesso Americo Di Benedetto che, addirittura, hanno annunciato di voler presentare degli emendamenti per modificare il documento. 

Che significa - nel gergo politico - legittimare il provvedimento: se modificato approvando le proposte emendative, infatti, le forze di minoranza (Idv e Pd, in questo caso) non avrebbero potuto bocciare il documento; ciò avrebbe significato riconoscere la bontà delle proposte amministrative del centrodestra. Biondi, che di politica 'mastica' da anni, ha colto immediatamente la possibilità di approfittarne, aprendo alle proposte che arrivavano dai banchi dell'opposizione. E' servita una lunga riunione di minoranza per convincere Di Benedetto a presentare le sue proposte sotto forma di mozioni consiliari, e non di emendamenti; così è andata. De Santis, invece, ha deciso di 'tirare dritto', proponendo suoi emendamenti che sono stati accolti dalla maggioranza; sul punto, il consigliere comunale e provinciale ha tenuto una lunga conferenza stampa stamane. 

Un atteggiamento bivalente, insomma, che depotenzia l'azione della minoranza in Consiglio comunale. L'ha inteso il consigliere di centrodestra Giorgio De Matteis che, in una nota, non ha mancato di sottolineare come "l'attuale amministrazione, rispetto alla precedente, si contraddistingue per l'attenzione e la considerazione nei confronti dei suggerimenti utili che provengono dall'opposizione. Non a caso, quattro emendamenti presentati da quest'ultima, per la prima volta, sono stati inseriti nel programma di mandato del sindaco".

De Santis: "Non mi appartiene la logica della opposizione a prescindere; saremo 'opposizione di governo'"

"Il programma di mandato è il provvedimento più significativo per un'amministrazione; certo, avrei preferito discutere il progetto di governo di Americo Di Benedetto: tuttavia, il sindaco è Pierluigi Biondi, dobbiamo rispettare il mandato popolare, dunque, e l'impegno amministrativo che avevamo assunto con la città. Le proposte che abbiamo presentato agli elettori, in campagna elettorale, dobbiamo provare a realizzare, anche se il sindaco è di un'altra coalizione".

Con queste parole il consigliere comunale Lelio De Santis (Italia dei Valori) ha motivato la decisione di presentare emendamenti al programma di mandato dell'amministrazione discusso martedì dal Consiglio comunale, attirandosi gli strali di altri consiglieri di centrosinistra che - seppure non pubblicamente - non hanno condiviso la scelta, ritenendo che un atto emendativo equivalga, politicamente, alla legittimazione del programma di centrodestra.

De Santis ha presentato nove emendamenti [in appendice, il dettaglio]: quattro sono stati approvati e le proposte, dunque, costituiranno - di fatto - parte del programma di mandato che la maggioranza s'impegna a realizzare nei prossimi cinque anni; due sono stati 'accolti' politicamente, ma verranno trasformati in mozioni consiliari; tre sono stati, invece, bocciati. "Non mi appartiene la logica dell'opposizione a prescindere", ha chiarito il segretario regionale dell'Italia dei Valori, espressione del centrosinistra cittadino in Consiglio provinciale. "Ferma la coerenza politica di stare laddove i cittadini mi hanno eletto, e cioé all'opposizione, anteporrò gli interessi della città alla logica partitica".

De Santis ha chiarito di avere un giudizio piuttosto negativo del programma di mandato presentato dal sindaco Biondi - "contiene indicazioni generali, a volte generiche, e mancano proposte specifiche, con tempi di realizzazione certi e risorse finanziarie individuate" - ma ha inteso sottolineare come lo Statuto comunale, all'articolo 22, preveda che "i consiglieri contribuiscano a scriverlo, con proposte ed emendamenti: ho rispettato le norme il mandato degli elettori, dando il mio contributo affinché possano arrivare risposte alle esigenze della città. Cosa avrei dovuto fare, la guerra? Sono prese di posizione che la gente non capirebbe: ci siamo presentati per governare, e pure dall'opposizione si dovrà mantenere un atteggiamento costruttivo".

Un'opposizione non preconcetta ma che produce, insomma, "un'opposizione di governo" l'ha definita De Santis, "sebbene ferma e coerente. Staremo sugli atti - ha assicurato - pungoleremo l'amministrazione sui problemi da risolvere. Le contestazioni, anche le più violente, durano il tempo di un giorno"; poi, l'affondo ai consiglieri di maggioranza che, fino a qualche tempo fa, stavano all'opposizione: "molti di loro urlavano, sbraitavano, ma quanto ero assessore non mi hanno creato alcun problema, né di merito né formale. Così si fa il gioco della maggioranza", con un riferimento esplicito ai colleghi di minoranza che non hanno digerito il comportamento del segretario Idv in Consiglio comunale.

Tra l'altro, alla conferenza stampa di stamane avrebbe dovuto partecipare anche Elia Serpetti, consigliere comunale de 'Il Passo Possibile', la lista elettorale di Di Benedetto, che - ha spiegato De Santis - "è stato impossibilitato a venire per motivi di lavoro, ma condivide pienamente l'impostazione".

A dire che le 'spaccature', in seno alla coalizione civico progressista, non sono affatto banali. Il consigliere provinciale ha assicurato, comunque, di non volere strappi: "la nostra, è una forma diversa di fare opposizione che non significa aver fatto compromessi con la maggioranza; ho una visione più alta della politica". Dunque, pungolato da NewsTown, ha chiarito che "le forze della coalizione civico progressita erano state informate della volontà di presentare emendamenti in sede d'approvazione del programma di mandato" e nessuno avrebbe avuto "nulla da eccepire".

"Sono stato lineare e corretto", ha proseguito De Santis che non ha mancato, poi, un riferimento ad Americo Di Benedetto che, in Consiglio comunale, aveva lasciato intendere la volontà di presentare proposte emendative trasformate, in seguito, in mozioni consiliari. "Di Benedetto non ci aveva informato di voler presentare emendamenti, ha spiegato di averci pensato la sera prima del Consiglio: ebbene, li ritenevo validi e importanti, l'avrei votati. Il fatto che poi il Partito Democratico si sia riunito e il candidato sindaco sia stato convinto a presentare le proposte sotto forma di mozione è comportamento che non posso e non voglio giudicare. Mi dispiaccio, però, che Di Benedetto sia stato messo in difficoltà. Ma nessuno pensi di fare lezioni, anche perché, in realtà, non mi hanno avvertito che avrebbero ritenuto sbagliata la presentazione di emendamenti. Nessuno mi ha detto nulla. La linea concordata era un'altra".

A domanda precisa, De Santis ha riconosciuto che c'è un problema di coordinamento: "purtroppo - ha detto - non è stato possibile creare un coordinamento col candidato sindaco, l'unico che sarebbe stato legittimato al ruolo. Tutti sostenevamo fosse utile, Di Benedetto era disponibile, non si è riusciti a farlo per valutazioni che, deduco, attengano al dibattito interno al Partito Democratico. Volendo, tuttavia, c'è ancora tempo per correre ai ripari".
Infine, il segretario Idv ha spiegato i motivi della sua astensione al momento del voto, sebbene il programma di mandato fosse stato emendato con alcune sue proposte: "ho fatto un lavoro sul piano amministrativo portando a casa dei risultati importanti; sul piano politico, però, sto all'opposizione e mantengo la coerenza politica che mi ha sempre contraddistinto".

Appendice: gli emendamenti presentati da De Santis

Come detto, sono stati approvati 4 dei 9 emendamenti presentati dal consigliere comunale d'opposizione; in particolare:

  • la proposta di ripristinare il Forum delle Città celestiniana nell'ambito della Perdonanza, "al fine di rilanciare la dimensione europea dell'evento e di conseguire il suo riconoscimento a Patrimonio immateriale dell'Unesco;
  • la proposta che l'Ente si doti di un Albo delle associazioni culturali che dovrà essere approvato dalla Giunta entro il 30 novembre, "così da rendere trasparenti le procedure di finanziamento degli eventi";
  • la proposta che l'amministrazione approvi, in tempi brevi, il nuovo atto d'indirizzo e controllo delle società partecipate, ai sensi della Legge 190/2014 e facendo seguito alla deliberazione di Consiglio del 24 agosto 2015; 
  • la proposta che l'amministrazione si impegni a realizzare il parcheggio di scambio per gli autobus nella zona ovest della città, in corrispondenza col Motel Amiternum, anche recuperando le proposte già considerate in passato (si parla, ovviamente, dell'idea di realizzare il parcheggio nella discussa area bianca innanzi al Motel, di proprietà della famiglia Barattelli). 

Due delle 9 proposte, invece, verranno trasformate in mozioni consiliari; in particolare:

  • la proposta che l'Ente provveda con tempestività, e di concerto con i Comitati, a recuperare la morosità arretrata e a migliorare la riscossione del canone di locazione delle utenze, anche rafforzando l'attuale struttura comunale;
  • la proposta che l'Ente provveda alla rotazione del personale, finanche dei dirigenti, cui dovrà essere chiesto di esibire la dichiarazione patrimoniale, oltre alla denuncia dei redditi, al momento dell'accettazione dell'incarico e a fine dello stesso; inoltre, eventuali concorsi pubblici dovranno tenere in conto il principio della territorializzazione per alcune funzioni. 

Sono stati bocciati, infine, le seguenti proposte emendative:

  • attivare un ufficio speciale specifico per la ricostruzione delle frazioni;
  • attivare la procedura pubblica per l'affidamento ad un global service specializzato la gestione, la manutenzione e la valorizzazione del progetto Case;
  • ospitare un moderno centro-fieristico e culturale, e uno sportello turistico per l'accoglienza sul Gran Sasso, nelle strutture pubbliche presenti a Paganica, dal centro polivalente a Palazzo Ducale.

 

Di Benedetto: "Ho parlato di emendamenti intendendo la necessità di correggere il documento"

"Se vinci, le diverse sensibilità rappresentano un punto di forza, offrendo la possibilità d'incontrare momenti di crescita nella necessità di offrire risposte ai cittadini; all'opposizione, invece, è più difficile tenerle unite per la genetica differenza d'impostazione personale che si manifesta reagendo ad alcune proposte".

Così Americo Di Benedetto 'giustifica' il diverso atteggiamento tenuto dall'opposizione martedì scorso, in Consiglio comunale, discutendo il programma di mandato dell'amministrazione. "Personalmente, non mi sono snaturato in campagna elettorale, figurarsi se lo faccio adesso: la volontà di fare il bene della città, pure se all'opposizione, non significa consociativismo ma attiene al mio modo di essere".

Di Benedetto prova a spiegare ciò che è accaduto in Consiglio: "La terminologia è contestualizzata all'argomento che si tratta; per un indirizzo di governo, parlare di modifica significa sottolinearle una carenza. Di alcuni indirizzi generali contenuti nel programma di mandato - debiti del progetto Case, Prg, zona franca urbana - ho sottolineato la mancata correttezza, denunciandone la poca puntualità ed una certa superficialità; ho anche proposto, tuttavia, di modificare il provvedimento su due questioni a mio parere importantissime e su cui era carente: le battaglie per eliminare una volta per tutte la restituzione forfettaria delle tasse sospese dopo il terremoto (attualmente prevista al 60%) e in favore del riconoscimento di un indennizzo nei confronti di tutte le 309 vittime del terremoto. Ho parlato di emendamenti, intendendo la necessità di un correttivo. La riunione con i colleghi d'opposizione l'ho voluta io, proprio per capire che forma dare alle proposte: ebbene, si è deciso di presentare sotto forma di mozione. Tutto qui".

Il resto è colore - ha aggiunto Di Benedetto - "è legato all'esigenza dei singoli d'apparire".

Ultima modifica il Giovedì, 14 Settembre 2017 22:25

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