Martedì, 05 Novembre 2013 14:54

Gli aquilani contro "lo spreco" del Progetto case? La memoria nei video dell'epoca

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Il rapporto dell'eurodeputato Soren Bo Sondergaard, che denuncia gli sprechi nella costruzione del Progetto case, ha sollevato svariate reazioni ma anche ricordi e analisi sulla popolarità, all'epoca, dell'intervento imposto dal governo Berlusconi.

Subito dopo il sisma, infatti, di fronte a quella che il Ministro Barca tre anni dopo chiamerà "l'a-democraticità della ricostruzione", nacquero decine di comitati che chiedevano partecipazione nelle scelte e criticavano, tra l'altro, proprio il Progetto case.

Come sono andate le cose? Il web in queste ore è un fiume di opinioni, tra le pagine dei social network i cittadini si stanno confrontando. Ma più di tutti parlano i video dell'epoca, che vengono più o meno condivisi.

Per esempio, quello della trasmissione di Bruno Vespa Porta a Porta, che mostra quanto - ancora nell'aprile del 2010 - fosse difficile far sorgere nell'opinione pubblica nazionale critiche all'intervento del Governo e alla costruzione del c.a.s.e: "Volete i container?" chiedeva Vespa, in diretta, al 'popolo delle carriole'. "La domanda è mal posta" gli rispondeva Annalucia Bonanni, travolta poi dal ritmo della trasmissione e dall'autorità del conduttore.

                                             

Altro video che la rete sta riproponendo è il capitolo #3 di "Yes we camp" di Alberto Puliafito, in cui l'architetto Marco Morante, l'antropologo Antonello Ciccozzi e il geometra Piero De Sanctis (tutti attivi nei comitati a quei tempi), cercavano di spiegare nell'estate del 2009, tra l'altro in maniera molto competente, al Presidente della Regione Gianni Chiodi che erano possibili soluzioni abitative diverse e meno costose rispetto al c.a.s.e.

                                             

Ciò che i comitati in quel periodo reclamavano a gran voce era sostanzialmente il diritto ad una città temporanea, quella per cui, appunto, i fondi Ue erano stati stanziati. Una città temporanea che sarebbe stata possibile anche attraverso l'utilizzo di moderni moduli abitativi economici, impilabili, antisismici e facilmente removibili.

Se così fosse stato, secondo i comitati, si sarebbe assistito ad un minor tempo di permanenza nelle tende (che si è prorogato anche fino a nove mesi) e ad un più rapido e oggettivo miglioramento delle condizioni abitative che avrebbe permesso alla cittadinanza e alla politica di fare delle scelte più condivise e meno estemporanee.

Non solo, con altre soluzioni che non fossero il c.a.s.e., sarebbe stato possibile un minor consumo di suolo e un minor spreco di risorse che potevano essere destinate in altro modo.

Ma il consenso intorno alla figura di Bertolaso e di Berlusconi (soprannominati dai comitati B&B) era innegabilmente alto, aiutato dalle difficili condizioni - anche di shock - provocate dal sisma.

C'è anche chi, come l'antropologo Ciccozzi, si è speso particolarmente per sottolineare anche le responsabilità della poltica locale nella scelta dell'intervento.

Sempre nel video di Puliafito si vede nel settembre 2009 il Comitato 3e32, insieme ad altri comitati, provare a contestare l'opera del c.a.s.e., e la retorica sottostante, in una manifestazione proprio davanti il Progetto di Cese di Preturo. Ma era difficile far capire i motivi della protesta allora, di fronte agli operai che lavoravano per costruire appartamenti che pur servivano. La contestazione era difficilmente recepibile da parte di chi era stremato da mesi passati sotto il sole e sopra il fango della terra nei campi tendati. Mesi davvero difficili in cui molti cittadini erano stati trasferiti fuori L'Aquila.

Chi provava a far sentire la propria voce fuori dal coro della propaganda del Governo, veniva o ignorato o criminalizzato. Nel video di Francesco Paolucci si vede come nel luglio del 2009 poteva essere trattato dalla Polizia, un presidio pacifico di protesta del 3e32 fuori la caserma della Guardia di Finanza, dove si era installato il centro direzionale di comando e controllo dell'emrgenza chiamato Dicomac.

                                             

A volte l'accusa più ottusa che veniva rivolta agli attivisti e alle attiviste dei comitati, da concittadini con diverse opinioni e che non si riconoscevano nelle loro pratiche era: "Voi non siete aquilani". 

Un altro video che racconta le proteste dell'epoca è quello del regista aquilano Fabio Cococcetta, una bella testimonianza di come la protesta sull'intervento del Governo fosse viva e ampiamente diffusa anche nel mese di Giugno 2009.

                                              

Allora più di mille aquilani invasero Roma arrivando fin sotto il parlamento per contestare il decreto che sarebbe diventato la legge sulla ricostruzione, e dire basta alle tende e sì ad una ricostruzione partecipata e non fatta a spot e propaganda.

"Siete bravi solo alla Tv, Governo Berlusconi in tenda ci vai tu", "Senza Casa Senza Paura" erano solo alcuni degli slogan che si potevano ascoltare quel giorno tra le strade romane.

In testa al corteo, che avrebbe coniato il celebre slogan del g8 "Yes we camp", lo striscione-motto del comitato 3e32: "Forti e gentili si, fessi no".

Proprio il 3e32 è l'unico dei comitati formatosi allora ad aver diramato un comunicato in seguito al rapporto dell'euro deputato Sondergaard, che denuncia gli sprechi del Progetto case: "Sin dai giorni immediatamente successivi al sisma - scrivono dal comitato - abbiamo lamentato la scarsa trasparenza e chiarezza sulla gestione dei fondi e sulla tracciabilità dei flussi finanziari. Nel 2009 insieme a pochissimi altri ci siamo opposti radicalmente al modello delle C.a.s.e. che ci veniva imposto dall'alto, e contemporaneamente praticavamo un'alternativa riqualificando col nostro lavoro un'area per cui oggi siamo sotto processo. Ora ci troviamo per l'ennesima volta negli ultimi anni a dover dire con rammarico 'l'avevamo detto'. Per questo siamo stati ammessi parte civile nel processo sulle irregolarità degli isolatori sismici montati nelle palazzine del Progetto c.a.s.e."

Ma come anche oggi la politica si spacca sulla bontà dell'intervento del Progetto case, anche durante le grandi manifestazioni cittadine del 2010, e con l'uscita del film Draquila, si assisteva alle medesime spaccature.

A riguardo, un altro video molto condiviso in queste ore sui social network è l’ormai storica manifestazione pro-Bertolaso e anti Guzzanti e carriole che indissero, tra gli altri, i consiglieri comunali Tinari e Verini (manifestazione di cui quest’ultimo ha affermato più volte di essersi pentito).

                                               

 

Ultima modifica il Martedì, 05 Novembre 2013 18:40

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