"La relazione dell’eurodeputato Søndergaard sul progetto Case conferma purtroppo scelte sbagliate e sperpero di denaro che ci sono note non da oggi ma che denunciammo fin da maggio 2009 quando l’amministrazione avallava e localizzava con proprie scelte i 19 insediamenti arrivando a dichiarare che 'serviranno a riqualificare le frazioni'. Una ferita per il nostro territorio difficilmente rimarginabile".
A denunciarlo, in una nota, il gruppo consiliare di Appello per L'Aquila che ben prima delle inchieste giudiziarie aveva chiesto maggiore trasparenza alla Protezione civile, non solo sulle Case ma anche sui bagni chimici e le altre spese: "Chi voleva vedere poteva tranquillamente capire cosa stesse succedendo. Appaiano per questo insopportabili le ipocrisie dei membri della Giunta e della senatrice Pezzopane che oggi si scagliano contro quelle scelte che furono anche le loro. In quei giorni difficili e cruciali per il nostro futuro si pensò invece a premiare Guido Bertolaso e ad esprimergli solidarietà quando coinvolto dalle inchieste. Questa è la verità. Quante altre prove serviranno per capire che quella fase di emergenza, cosi come l’organizzazione del G8, furono azioni pensate dal Governo Berlusconi per coprire lo scandalo della Maddalena e continuare a rapinare risorse pubbliche?".
Risorse che mancano oggi, per la ricostruzione, con il rischio che si debbano persino restituire quelle spese per gli alloggi del progetto Case: "Mesi fa fummo contrari alla delibera per l’acquisizione al patrimonio del Comune dell’Aquila. Tentammo di convincere la maggioranza con elementi di buon senso: consideravamo rischiosa quell’acquisizione in quel momento, in assenza di assicurazioni sul pagamento degli espropri dei terreni e soprattutto di stime sui costi di gestione. Incredibilmente nessuno aveva pensato a quel fattore determinate. Inoltre la presenza di inchieste giudiziarie e del Parlamento europeo, che già stava da tempo indagando, consigliavano ulteriore prudenza. Non si vollero sentire ragioni e ora i nodi vengono al pettine. E purtroppo sono solo i primi".
Infatti, sottolinea il gruppo civico nella nota, "oggi ci battiamo per far in modo che si retroceda dalla scelta scellerata per la manutenzione delle Case che a lungo andare può portare al dissesto l’intero Comune. Costituire una nuova società per la gestione è una follia acclarata per i costi annuali che comporta. Siamo riusciti a bloccare il conteggio effettuato che prevedeva spese per 9 milioni di euro l’anno ottenendo una riformulazione dei costi che dovrà essere approvata nuovamente in Consiglio comunale. Li stiamo seguendo voce per voce, euro per euro. Già il bando per la scelta dell’advisor, ovvero di chi dovrà rifare quei conti, poco ci convince perché ci sembra preconfezionato. Il nostro invito all’amministrazione, determinato ma fuor di polemica politica, è ripensare le modalità di gestione del progetto Case per trovare soluzioni molto meno costose e che permettano alle nostre aziende e artigiani, magari tramite forme di aggregazione, di poter lavorare alle manutenzioni. Si può fare, si deve fare, altrimenti non ci sarà lavoro per le nostre imprese e i costi insostenibili di scelte sbagliate ricadranno su tutti noi per anni a cominciare da domani".