Sabato, 28 Ottobre 2017 21:16

Case, Bignotti vuole sospendere housing sociale: "Troppi stranieri"

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"Dare una voce concreta a tutti i cittadini che hanno scelto di vivere a L'Aquila da molti anni e di mettere le radici della propria famiglia in questa città è ciò che si intende quando si parla di valorizzare un progetto di vita stabile in questo territorio da 10, 15 o 20 anni."

A  comunicarlo, in una nota, è l'assessore alle Politiche sociali Francesco Cristiano Bignotti, che ha deciso, tra le polemiche, di sospendere, una volta stilata l'attuale graduatoria, il bando per l'housing sociale relativo al Progetto Case - voluto dalla precedente amministrazione - per dettare un nuovo sistema di regole teso a favorire cittadini residenti all'Aquila da almeno dieci anni. Un modo, osservano alcuni, per escludere gli stranieri, in ossequio al motto "prima gli aquilani" usato dal centrodestra in campagna elettorale.

Dalla pubblicazione del bando, in 9 mesi, sono state presentate quasi 1200 domande.

La decisione dell'assessore Bignotti ha suscitato le critiche del suo predecessore, Fabio Pelini, che ha scritto sul proprio profilo Facebook: "Stiamo parlando di un bando chiuso il 31 gennaio scorso, per il quale hanno fatto richiesta poco meno di 1200 nuclei familiari e che oggi, nove mesi dopo il termine ultimo per presentare le domande - forse per uno spasmodico desiderio di marcare una discontinuità - si pensa bene di mettere in discussione, cambiando le regole in corsa. Tutto questo perché? Per marcare una discontinuità rispetto all'Amministrazione precedente? Per certificare la propria esistenza in vita? Per cacciare gli "stranieri?".

Critico anche il consigliere comunale di opposizione Lelio De Santis (Cambiare insieme/Italia dei Valori), che parla di "improvvisazione e ingenuità politica" e annuncia la presentazione di un'interrogazione in aula.

L'assessore, tuttavia, tira dritto e non sembra avere ripensamenti: "Queste necessità sono state troppe volte inascoltate" afferma "ed è per questo che ad oggi una pausa di riflessione su questo tema sembra essere quanto mai auspicabile Non credo che i cittadini Aquilani si possano sentire indignati per delle considerazioni che tengono in maggior conto proprio la loro identità territoriale. È vero" - conclude Bignotti - "al giorno d'oggi la velocità esecutiva sembra essere l'unica cosa che conta, invece, fermarsi un attimo a riflettere può essere la maniera migliore per dare risposte concrete ai bisogni degli aquilani".

Ancora più fermi Luca Rocci e Roberto Santangelo, consigliere di 'L'Aquila futura' che ha espresso Bignotti nell'esecuivo comunale. "Tra le 1.160 domande giunte al Comune di L'Aquila e valutate, a oggi risulta un dato allarmante: più del 90% degli aventi diritto sarebbe di nazionalità straniera", chiariscono. "In molti, tra l'altro, non hanno neanche la residenza nella nostra città da più di un anno".

Poi, l'affondo: "Prima gli aquilani non è uno slogan da stadio, bensì un principio che deve cominciare a essere ben chiaro in questa città che per troppo tempo ha pensato soltanto a interessi personali e di partito. I progetti C.a.s.e. e i Map sono stati a lungo abbandonati a loro stessi e utilizzati come 'marchetta elettorale', riducendoli a veri e propri ghetti, senza alcuna regola. Una città che deve rilanciare le politiche sociali e soprattutto deve guardare al futuro e ai giovani non può più permettersi 'giochetti' di questo tipo".

 

Pd: "Approccio amministrativo che mira soltanto a dare segnali all'elettorato"

"Vorremmo invitare Luca Rocci e Roberto Santangelo alla prudenza, a guardare con attenzione ai rischi che comporta estendere a tutti i settori e tutte le questioni un approccio amministrativo che più che a risolvere problemi e fare gli interessi generali mira a dare segnali all'elettorato. Un conto è urlare 'Prima gli aquilani' a un comizio elettorale, o a scriverlo sui social network alla ricerca di facili like, un altro farsi carico della collettività, della convivenza, della coesione sociale".

A dirlo Emanuela Di Giovambattista, già assessora al sociale della Giunta Cialente, e Gamal Bouchaib. "La stessa prudenza - aggiungono - ci permettiamo di raccomandarla all'assessore Bignotti, che annuncia di volere sospendere e riscrivere il bando per l'housing sociale sulla falsariga dello stesso facile principio, 'Prima gli aquilani'. Se L'Aquila è stata fino a oggi una città che non ha avuto problemi in questo senso, se è stata unita, se gli stranieri hanno cooperato al bene comune e se abbiamo potuto parlare e discutere di integrazione e accoglienza piuttosto che di ordine pubblico, è stato grazie all'attenzione e alla cura messa in campo dalle politiche e dalle azioni amministrative del Partito Democratico e del centrosinistra. Volere mettere in discussione tutto questo, per giunta mettendo le mani a una procedura già conclusa, significa esporsi, esporsi, esporsi. Alla frustrazione di chi, stranieri e non, attende la casa da un anno. A quella di chi pensa di volere costruire un futuro nella nostra città venendo da fuori i confini amministrativi".

L'Aquila sta vivendo un paradosso tragico, aggiungono gli esponenti dem: "attira le risorse di investitori globali e nello stesso tempo si prepara a chiudere la disponibilità di alloggi a chi provenendo da fuori città, non dal Marocco o dalla Tunisia, ma persino da Milano o da Roma, ne vuole arricchire il tessuto culturale. L'Aquila dell'amministrazione Biondi predica a parole e realizza negli atti l'arroccamento dentro i propri confini. Ieri si preparava a essere città delle opportunità, oggi parla la lingua della diffidenza e del rancore. 'Prima gli aquilani' finora era uno slogan che destava inquietudine e preoccupazione. Da oggi, temiamo, comincerà a fare danni seri".

Ultima modifica il Domenica, 29 Ottobre 2017 12:08

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