Il nuovo bando per l’assegnazione degli alloggi del Progetto Case voluto dall’assessore Bignotti e dalla giunta di centrodestra – che fissa nuovi criteri e requisiti pensati per favorire gli aquilani - è una trovata propagandistica e una strumentalizzazione politica, contraria al principio di continuità amministrativa e destinata a lasciare insoluti i tanti problemi legati alla gestione degli oltre 4 mila appartamenti realizzati dopo il terremoto.
A dichiararlo è il consigliere comunale di opposizione Lelio De Santis (Cambiare insieme/Italia dei Valori), che nella passata consiliatura si era occupato della materia quando era assessore al Bilancio.
“Non si possono cambiare le regole del gioco in corsa” afferma De Santis “né si può sospendere l’efficacia di una graduatoria dopo che sono state presentare più di mille domande”.
De Santis sostiene che alcuni dati forniti da Bignotti, circa l’incidenza delle domande presentate da cittadini stranieri o il numero di alloggi vuoti, siano non veritieri: “L’assessore ha detto che il 90% delle domande sarebbero state fatte da stranieri e che gli appartamenti vuoti sarebbero 250. Io sono in possesso di cifre diverse: gli stranieri che hanno risposto al bando non superano il 60% del totale e peraltro una larga fetta di essi già era assegnataria. Quanto agli alloggi attualmente vuoti, a me ne risultano molti di più di 250”.
“Questo nuovo bando viola il principio della continuità dell’azione amministrativa, sancito anche dalla Corte Costituzionale" afferma l'esponente dell'Italia dei valori "e produrrà un danno alle casse del comune perché prima che le procedure di assegnazione saranno espletate passeranno mesi, un lasso di tempo durante il quale quegli appartamenti continueranno a rimanere vuoti, con il risultato che il comune dovrà accollarsi le cosiddette spese involontarie dovute ai consumi”.
Ma il bando, dice sempre De Santis, è sbagliato anche da un punto di vista etico: “Dopo il terremoto L’Aquila ha ricevuto solidarietà e aiuto da tutto il mondo e ora li nega”.
“Se veramente si vogliono cambiare i criteri di assegnazione” osserva l’ex assessore “bisogna intervenire sulla delibera 171 del 2011, quella che fissa i paletti di chi può accedere o meno agli alloggi Case. Ricordo che la decisione di consentire anche a chi veniva da fuori città di presentare domanda fu presa per contrastare lo spopolamento. Sollevare questi polveroni non serve a niente”.
Per De Santis è più urgente rimettere mano alla gestione del Progetto Case e all'organizzazione degli uffici comunali che se ne occupano.
La mancanza di personale, una “gestione frammentaria e non unificata” e una scarsa visione del quadro d’insieme sono, secondo De Santis, le cause delle inefficienze e dell’alta morosità degli assegnatari sui canoni di compartecipazione e sulle bollette: “Quando ero io assessore, all’ufficio preposto ai controlli e alla riscossione degli arretrati lavoravano 9 persone. Oggi sono rimasti in 4. Cinque dipendenti sono andati via e non sono mai stati rimpiazzati. Ho letto che con la nuova macrostruttura l’ufficio per il Progetto Case dovrebbe andare a finire sotto i tributi. E’ una stupidaggine, Biondi deve ripensarci o si genereranno altre disfunzioni”.
De Santis parla di “morosità in aumento” e di bollette calcolate ancora con i vecchi sistemi: “Quelle che stanno arrivando o sono già arrivate sono state compilate ancora con il metodo della forfettizzazione, non tenendo conto dei consumi reali. Molti assegnatari non pagano né i canoni né le bollette e il comune non riesce a recuperare questi crediti. Le ingiunzioni fiscali finora hanno prodotto pochi risultati”.
A tal proposito, l'ex assessore è tornato sull’affaire Banca Sistema, la banca a cui l’Enel ha ceduto il credito vantato nei confronti del comune dell'Aquila relativo al mancato pagamento delle fatture riguardanti la fornitura di energia elettrica e di gas metano delle utenze condominiali di Case e Map.
Un debito monstre di 7 milioni e 912mila euro, diventati 9 milioni e 177mila euro per via degli interessi. In base alla delibera di giunta firmata nel luglio 2015 (non votata da Trifuoggi e dallo stesso De Santis), il comune, versata una prima maxi rata di 500 mila euro, si era impegnato a ridare a Banca Sistema il resto in 32 rate mensili da poco più di 271 mila euro.
Dice De Santis, però, che ciò non è avvenuto, perché il comune è non riescito a recuperare gli arretrati in proporzione sufficiente a “coprire” il pagamento delle rate mensili. A titolo di esempio, De Santis ha fornito i dati riferiti al 2017: a gennaio il comune ha recuperato 175 mila euro, a febbraio 104 mila, ad aprile 54 mila, fino ad arrivare ai miseri 25 mila euro di agosto. Siamo molto al di sotto dei 271 mila euro.
Finora, afferma il consigliere comunale, il comune ha ridato a Banca Sistema poco meno di 6 milioni ma poiché non è stato al passo con il pagamento delle rate ha chiesto e ottenuto due prelievi di cassa da 1,3 milioni l’uno per coprire il buco. Uno risale a qualche mese fa ed è stato effettuato dalla vecchia giunta; un secondo è stato chiesto dalla nuova amministrazione, anche se, materialmente, lo sblocco del denaro non c'è ancora stato.
“E’ un’operazione scellerata” attacca De Santis “perché così il comune accumulerà altri debiti in bilancio, aggravando la propria situazione finanziaria. E’ chiaro che di questo passo non riuscirremo mai a restituire a Banca Sistema tutti quei soldi. Bisogna rimettere mano il prima possibile alla gestione del Progetto Case facendo un bando europeo per esternalizzarla e trovare un privato che sappia valorizzare questo enorme patrimonio immobiliare”.
De Matteis: "Finalmente si squarcia velo omertoso del centrosinistra su transazione Banca Sistema"
"Finalmente si squarcia il velo omertoso che il centro sinistra ha sempre avuto sulla delibera di transazione stragiudiziale con Banca Sistema, istruita per rientrare dal debito maturato con Enel a seguito del mancato pagamento delle utenze Case e Map".
A dirlo è il Capogruppo di FdI-AN, Giorgio De Matteis, che aggiunge: "Mi riferisco alla dichiarazione dell'ex assessore al bilancio Lelio De Santis, il quale conferma ciò che avevamo sempre sostenuto e cioè la follia amministrativa e la illegittimità alla base della transazione effettuata. Vale la pena ricordare che la transazione è dovuta al mancato controllo da parte dell'allora amministrazione di centrosinistra sul pagamento delle bollette Enel - continua De Matteis - Ciò ha determinato un gravissimo buco nel bilancio del Comune, pari a circa 9 milioni di euro, che i cittadini aquilani stanno pagando di tasca loro. Certo stupisce che De Santis, allora assessore al bilancio, che non votò la famigerata delibera, solo oggi si esprima nel merito, parlando di un enorme danno per il Comune dell'Aquila. Fatto sta che i cittadini aquilani stanno pagando oggi, per l'incuria e l'incapacità del centro sinistra che, giustamente, è stato punito alle ultime elezioni amministrative. Su tale argomento - conclude De Matteis - l'attuale amministrazione di centro destra sta lavorando per poter ridurre al minimo possibile l'onere di questa improvvida transazione sulla comunità aquilana".