Sta assumendo contorni politici inattesi la polemica sulla 'Nuova Pescara' capoluogo di Regione, con il Partito Democratico imbarazzato dalle dichiarazioni di Enzo Cantagallo, ex sindaco di Montesilvano e segretario locale dem, e Giacomo Cuzzi, assessore del Comune di Pescara e membro dell'assemblea nazionale del Pd; "ritengo giusto e naturale che divenga il capoluogo di Regione, senza campanilismi di sorta e senza voler nulla togliere all'Aquila e alla necessaria spinta che la politica deve continuare a imprimere per il suo ritorno alla normalità e alla bellezza" ha tagliato corto Cuzzi, scatenando le ire del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e del segretario aquilano Stefano Albano che hanno chiesto al segretario regionale Marco Rapino le dimissioni sue e di Cantagallo.
Il sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi ha parlato di "indecente spettacolo del Partito Democratico" [leggi qui].
Ora, però, anche il centrodestra si è spaccato col capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, che ha inteso sottolineare come le proposte di Cantagallo e Cuzzi meritino "attenzione e considerazione". In una nota, Sospiri ha chiarito come "già oggi Pescara sia indiscutibilmente il motore economico della Regione Abruzzo, con 117 mila abitanti che, durante il giorno, diventano il triplo. È evidente che, dopo la fusione con Spoltore e Montesilvano, diventerà la città anche numericamente più importante, assumendo un’estensione geografica e una potenzialità economica che non possono esonerarci dal ripensare anche il suo ruolo istituzionale", le parole che pesano come macigni. "È nostro dovere vagliare le nuove opportunità offerte da tale operazione, invitando i fratelli aquilani a evitare campanilismi e posizioni di pregiudizio - ha aggiunto Sospiri - Comprendiamo, ovviamente, l’evidente imbarazzo del Pd che governa la Regione Abruzzo rispetto alla fuga in avanti di un incontrollabile Cantagallo, ma ci meraviglia che l’accorto governatore D’Alfonso, il grande regista della rivoluzione geografica del nostro territorio, si sia dimenticato di considerare tale inevitabile conseguenza".
Secondo il capogruppo forzista, "la politica aquilana sinora aveva probabilmente considerato la costituzione della 'Nuova Pescara' come un problema tutto pescarese, un passatempo per la politica costiera. E invece così non è. Dunque, prima di bollare come 'farneticazioni' le considerazioni avanzate da Cantagallo, scaricato in meno di 48 ore da tutta la compagine dirigenziale del Pd, dal segretario cittadino di Pescara Di Pietrantonio al regionale Rapino, passando dall’assordante silenzio del governatore D’Alfonso, a eccezione dell’assessore Cuzzi, ritengo sia necessario aprire una riflessione".
Dichiarazioni destinate a far molto rumore, sebbene il coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano abbia preso le distanze da Sospiri parlando di "assetto istituzionale definito e definitivo: il capoluogo è e resterà L'Aquila"; il coordinatore cittadino forzista, Stefano Morelli, l'ha ringraziato "per la tempestiva presa di posizione sulla ridicola e grottesca vicenda del capoluogo di regione. Consiglio agli improvvidi esponenti politici pescaresi (compreso qualcuno del mio partito) di evitare strumentalizzazioni inutili e dannose al solo scopo di racimolare qualche consenso", ha ribadito Morelli.
Sta di fatto che l'imbarazzo è palpabile in seno al centrodestra cittadino se è vero che fino a qualche ora fa, sui social e con dichiarazioni a mezzo stampa, in molti avevano inteso sottolineare le spaccature in seno ai dem. "Davanti alla proposta farneticante di spostare il capoluogo di regione dall'Aquila a Pescara, il gruppo dirigente del Pd abruzzese ha preso nettamente le distanze e il capogruppo in Consiglio regionale Sandro Mariani ha chiesto le dimissioni dal partito di quelli che hanno aperto la discussione, Cuzzi e Cantagallo Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Sospiri, invece, sostiene che la proposta vada presa in considerazione, aggiungendo che "Forza Italia, dal canto proprio, ritiene che una riflessione in tal senso vada fatta", l'affondo di Stefano Albano. "Queste sono le posizioni, e mi pare evidente chi sia per e chi sia contro L'Aquila".
Resta l'imbarazzante e incomprensibile silenzio del governatore Luciano D'Alfonso che, sulla vicenda, ha mantenuto il più assoluto silenzio.
E intanto, domattina Rapino sarà all'Aquila per incontrare i media e chiarire la posizione dei democratici; negli stessi minuti, terranno una conferenza stampa anche i capigruppo di maggioranza del centrodestra in Consiglio comunale, sullo stesso argomento.
Pietrucci chiede le dimissioni di Cantagallo e Cuzzi: "Dichiarazioni sovversive. O si dimettono loro, oppure sarò io a farlo"
Non fossero bastate le dichiarazioni di Enzo Cantagallo, ex sindaco di Montesilvano e segretario locale del Partito Democratico, che hanno scatenato un putiferio costringendo la segretaria dei democratici abruzzesi a chiarire come la posizione di Cantagallo fosse assolutamente personale, ecco che Giacomo Cuzzi, assessore del Comune di Pescara e membro dell'assemblea nazionale del PD, ha aggiunto il carico da 90.
E stavolta, le reazioni sono più ferme. Il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci ha spiegato a news-town di aver chiesto formalmente al segretario regionale Marco Rapino le dimissioni di Cantagallo e Cuzzi. "Le loro - ha aggiunto - sono dichiarazioni sovversive, pericolosissime, che umiliano una comunità che ha tanti problemi ancora da risolvere a seguito del sisma e che minano, altresì, la pace sociale dell'intero Abruzzo. Chi non ha memoria del passato, è costretto a riviverlo", ha sottolineato furioso.
Aggiungendo: "O si dimettono loro, oppure sarò io a farlo".
In mattinata, Pietrucci aveva firmato una nota congiunta col capogruppo dem in Consiglio regionale, Sandro Mariani. "Il capoluogo di Regione Abruzzo è L’Aquila, e questa è ovviamente anche la posizione del gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale", avevano ribadito.
"Ci interessa oggi chiarire e sottolineare più che rispetto a un problema e a una contesa che non esiste - avevano aggiunto Mariani e Pietrucci - alle possibilità e alle opportunità che possono derivare dal ruolo dell’Aquila all’interno del sistema regionale. L’Aquila, in quanto punto di riferimento naturale di tutte le aree interne della Regione, non può e non deve limitare la sua ambizione allo scontato mantenimento di uno status che rischia di rimanere limitato se non ininfluente nell’ottica dello sviluppo. Il capoluogo di Regione può e deve diventare il cardine di un nuovo sviluppo regionale, in cui i diversi territori giochino ruoli diversi e complementari".
L’esempio chiave arriva dal turismo, dove al modello classico costiero può aggiungersi quello della bellezza e dell’attrattività paesaggistica, montana e culturale delle zone interne della Regione, arrivando a costruire una offerta integrata utile a fare crescere finalmente un marchio Abruzzo (un connubio unico mare e montagna). "Il lavoro dell’esecutivo regionale e della maggioranza deve andare in questa direzione, l’unica possibile dopo i brutti colpi arrivati seguito delle ripetute catastrofi naturali. Fondamentale per sviluppare questa visione oltre alla promozione in senso stretto (l’appena nata Film commission sarà in questo senso fondamentale), lo sviluppo del sistema infrastrutturale. Solo territori collegati e centrali possono dispiegare appieno le proprie potenzialità".
Una parte importante di investimenti comunitari, statali e regionali si sono concentrati proprio sul potenziamento e lo sviluppo dell’Aquila e delle aree interne, sottolineano. "La velocizzazione dei collegamenti stradali e ferroviari con Pescara è un punto, che fa il paio con l’ammodernamento della tratte stradali di collegamento con il Lazio che rendono L'Aquila baricentrica sull'asse mediano nei legami con Roma, a cui si aggiungono gli investimenti per gli il miglioramento degli impianti sciistici e l’ingente quota di risorse stanziata, in parte anche dal Cipe, per la pista ciclabile della Valle dell’Aterno, per le vie ferrate del Gran Sasso, per l'impiantistica sportiva, per la Montagna: sono esempi di investimento che mettono assieme la dimensione infrastrutturale con quella turistica, moderne e innovative opportunità per creare economie stimolate e facilitate dalle bellezze dei luoghi e paesaggi. Non è che all'Aquila serve l'Abruzzo, è all'Abruzzo che serve L'Aquila (capoluogo di Regione, capitale dell'Appennino)".
Stefano Albano: "Stufi di questo approccio alla politica, chiediamo le dimissioni di Cantagallo e Cuzzi"
Anche il segretario cittadino Stefano Albano ha chiesto le dimissioni di Enzo Cantagallo e Giacomo Cuzzi: "sono personaggi in cerca d'autore", l'affondo. "Siamo francamente stufi di questo tipo di approccio alla politica, improntato alla ricerca di visibilità mediatica con uscite e prese di posizione personali giocate sulle pelle dell'Abruzzo e degli abruzzesi. A questo proposito chiediamo le dimissioni di Cantagallo e di Cuzzi dal Partito democratico: il Pd regionale sta portando avanti con serietà una linea opposta, che lungi dal puntare a rinfocolare le sterili polemiche di campanile è al lavoro per lo sviluppo di tutta la Regione. Uno sviluppo che deve seguire uno disegno armonico, in cui tutti i poli e i territori abbiano un ruolo".
"Non sono ovviamente in discussione le opportunità che possono arrivare dalla Nuova Pescara - ha inteso aggiungere Albano - ma queste opportunità di sviluppo non devono essere giocate sul tavolo della rivalità e della contrapposizione. Se Pescara consolida il suo ruolo di centro economico d'Abruzzo, L'Aquila ha l'occasione di farlo come polo amministrativo e storico - culturale. I nostri sforzi sono concentrati su questo. La legge sull'Aquila capoluogo, presentata dal Pd abruzzese, per cui attendiamo a breve una accelerazione nell'iter di approvazione, è uno strumento che serve alla nostra città per svolgere meglio il suo ruolo di capoluogo amministrativo".
L'Aquila, anche per la sua vicinanza con la capitale e per l'enorme mole di patrimonio immobiliare pubblico che ha a disposizione, è città amministrativa per eccellenza. "La funzione va esaltata e rafforzata. Dalla cultura possono arrivare inoltre nuove opportunità di sviluppo per L'Aquila e per tutto l'Abruzzo, sulla scorta di quanto è avvenuto con l'istituzione della Film commission, dove la nostra città ha messo a disposizione della Regione la sua tradizione e le sue competenze nel campo dell'audiovisivo per attuare un progetto che andrà a beneficio di tutto l'Abruzzo. L'Aquila è poi la naturale cerniera di collegamento della nostra regione con Roma e con tutte le opportunità di crescita e sviluppo che ne derivano, una funzione che va consolidata dal punto di vista infrastrutturale. Su questi aspetti bisogna puntare, tutte vocazioni da consolidare non in un'ottica campanilistica, ma perché necessaria e utile a tutta la regione. L'Aquila non è capoluogo per caso, il suo ruolo è stato sancito dalla storia: in questo senso, L'Aquila come capoluogo d'Abruzzo ha un senso anche perché rappresenta l'Abruzzo da un punto di vista dell'identità. Una ragione ulteriore di cui dovrebbero essere sempre coscienti i Cantagallo e i Cuzzi di turno".
Stefania Pezzopane: "Discussione contro la legge e contro la storia"
"Le due prese di posizione tutte interne al Pd sulla possibilità di spostare il capoluogo dell'Abruzzo da L'Aquila a Pescara mi lasciano davvero interdetta, sono espressioni contro la storia e contro la legge. Sono componente del gruppo del Pd al Senato e membro della assemblea, della direzione nazionale e dell'esecutivo del Partito Democratico e posso dire che non solo i vertici dem sono estranei a questa discussione, ma che ogni volta che a Roma come Pd parliamo dell'Aquila e dell'Abruzzo lo facciamo solo per portare nuove risorse e per affrontare tutti i problemi di una regione terremotata che va rilanciata. Riaprire questo sterile dibattito alla vigilia di difficili elezioni politiche, regionali ed amministrative è un azzardo indegno di una forza politica seria qual è il Pd. Per questo mi auguro uno stop alle polemiche locali, altrimenti auspico un intervento dei vertici del nostro Partito ".
Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, responsabile terremoto e ricostruzione dell'Esecutivo Pd.
"Come Pd - prosegue Pezzopane - siamo impegnati anche in queste ore per affrontare con il decreto fiscale e poi con la legge di bilancio tutti i problemi della ricostruzione post terremoto e in generale della regione. Credo che il progetto della grande Pescara si regga in equilibrio con la vocazione dell'Aquila centro istituzionale e capoluogo, in una visione policentrica dell'Abruzzo. Questa è l'idea che come Pd abbiamo della nostra regione, il resto sono chiacchiere che spero si spengano al più presto, anche perché quando si sollevano assurde questioni campanilistiche è sempre la destra ad incassare".
Giovanni Lolli: "Affermazioni gravissime e scellerate: mossa contro D'Alfonso"
"Ritengo gravissime e scellerate le affermazioni di questi giorni dei signori Cantagallo e Cuzzi", le parole di Giovanni Lolli.
Che ha aggiunto: "Ho 4 considerazioni da fare in merito. La prima: abbiamo come regione Abruzzo molti problemi seri che riguardano l'occupazione, tutti i giorni in prima persona sto nelle fabbriche con i lavoratori per affrontare le numerose vertenze e le difficili crisi industriali che affliggono il nostro territorio; proprio ieri per esempio sono stato a Pescara con gli albergatori e i balneatori massacrati dalla direttiva Bolkeistein per ascoltarli e tutelare il turismo regionale, tuttavia non vedo particolare attenzione da parte di esponenti politici anche del PD su queste questioni che sono reali e incidono veramente sulla vita degli abbruzzesi. La polemica del capoluogo, piuttosto, appare una sorta di divagazione ridicola rispetto alle esigenze della gente. La seconda considerazione è quella ahimè che si raccontano bugie: non si può spostare il capoluogo di regione per legge, chi dice il contatto racconta fesserie ai cittadini". E poi, Lolli si dice "stupefatto dalla leggerezza e dall'incoscienza con la quale si sta trattando una questione che sta avendo serie ripercussioni sul delicato equilibrio politico abruzzese".
Infine, "penso che questa iniziativa sia mossa contro il Presidente D'Alfonso e per compromettere il percorso legislativo della 'Grande Pescara'. Il capoluogo della Regione Abruzzo è e resta L'Aquila, la determinazione del popolo aquilano si è vista nel ribadirlo non solo 46 anni fa ma anche più recentemente, nel 2009 quando qualcuno voleva spostare alcuni strategici uffici da qualche altra parte, quella scellerata decisione fu contrastata energicamente da tutti gli esponenti locali del PD con in testa il Sindaco Massimo Cialente. Quindi queste affermazioni sono un monumentale errore politico frutto della leggerezza e della mancata conoscenza della storia abruzzese. Sono convinto che il PD e i suoi rappresentanti si debbano occupare di cose serie, Cantagallo e Cuzzi in testa. La demagogia e le bugie siderali che anticipano le campagne ellettorali vanno lasciate ad altri".