Mercoledì, 21 Febbraio 2018 00:13

Cna L'Aquila e Teramo, confronto tra i candidati alle elezioni su aree interne, imprenditoria locale, ricostruzione e turismo: ecco come è andata

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Valorizzazione delle aree interne dell'Abruzzo, con particolare riferimento al corridoio di collegamento Tirreno-Adriatico che corre sull'asse Teramo- L'Aquila- Roma, incentivi all'imprenditoria locale e sostegno alle Pmi, sviluppo turistico e marketing territoriale, accesso al credito e ricostruzione fisica, economica e sociale delle aree colpite dal sisma del 2009 e del 2016.

Sono alcuni dei temi al centro del dibattito organizzato dalla Cna dell'Aquila e dalla Cna di Teramo che, ieri mattina, hanno incontrato alcuni dei candidati alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo. Intorno al tavolo Massimo Cialente (candidato del Pd in Senato sul collegio uninominale L’Aquila/Teramo), Luigi D’Eramo (candidato della Lega alla Camera nel collegio proporzionale L’Aquila /Teramo), Luigi Fabiani (candidato di LeU alla Camera sul collegio maggioritario L’Aquila/Marsica/Alto Sangro), Carla Mannetti (candidata di Fratelli d’Italia alla Camera sul collegio proporzionale L’Aquila/Teramo), Paola Pelino (candidata di Forza Italia alla Camera da capolista sul collegio proporzionale L’Aquila/Teramo), Stefania Pezzopane (candidata Pd alla Camera da capolista sul collegio proporzionale L’Aquila/Teramo) e Alessandro Tettamanti (candidato di Potere al Popolo alla Camera sul collegio maggioritario L’Aquila/Marsica/Alto Sangro). A fine incontro sono arrivati anche Antonio Martino (candidato di Forza Italia alla Camera sul collegio maggioritario L’Aquila/Marsica/Alto Sangro) e Gaetano Quagliariello (candidato del centrodestra in Senato sul collegio uninominale L’Aquila/Teramo).

Il presidente della Cna dell’Aquila Gianfranco Torrelli, il direttore Agostino Del Re e i colleghi di Teramo Bernardo Sofia e Gloriano Lanciotti, hanno presentato ai candidati una sintesi del documento predisposto dalla Cna nazionale, in modo da avere un terreno di confronto delineato. E condiviso dai candidati, a parole almeno. In sostanza, gli artigiani chiedono alla politica la riduzione della pressione fiscale che, oramai, grava sulla piccola impresa per oltre il 60%, ed una maggiore equità nel prelievo tra i diversi redditi da lavoro; altresì, propongono di invertire la tendenza degli ultimi anni di trasferire sulle imprese gli oneri dei controlli eliminando le ingiustizie fiscali. Altro tema, la burocrazia: 22 miliardi all’anno, tanto costa alle imprese; una legislazione troppo complessa, incertezza nei tempi, costi eccessivi e i tanti adempimenti rappresentano ostacoli enormi per le imprese.

E poi, l’innovazione: la Cna chiede l’aumento dei finanziamenti a partire dal piano impresa 4.0 e un sostegno più deciso alla costruzione del network dei Digital Innovation Hub per realizzare un effettivo network di riferimento per l’assistenza alle imprese. Dunque, il nodo del credito: dal 2011 ad oggi, il credito bancario alle imprese è diminuito del 20%. Vanno modificate le regole europee sulla vigilanza bancaria, illogiche nella loro indifferenza alla dimensione dei crediti concessi, va concentrata l’applicazione del fondo di garanzia pubblica sulle operazioni di minore importo, privilegiando la compartecipazione dei confidi, e valutata l’ipotesi di messa in campo di uno strumento pubblico atto a sostenere l’accesso al credito delle piccole imprese.

Infine, altri due argomenti cari alle piccole imprese artigiane: il tema dei mercati pubblici innanzitutto, se è vero che la riforma del codice degli appalti non ha prodotto, al momento, gli effetti sperati, in termini di trasparenza e accessibilità per le imprese di minori dimensioni; in effetti, l’attuale sistema di aggiudicazione è adatto soprattutto a chi ha la dimensione per superare soglie e requisiti di qualificazione molto alti. Per gli artigiani, occorrono interventi volti a garantire l’accesso delle micro e piccole imprese al mercato degli appalti pubblici aumentando la soglia di lavori per i quali è obbligatorio dimostrare la qualificazione SOA e indirizzando la discrezionalità delle stazioni appaltanti per dare reale attuazione alla suddivisione in lotti. Poi, la questione della messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio: ci sono circa 20 milioni di edifici costruiti prima della normativa antisismica, e va introdotto nell’ordinamento il fascicolo del fabbricato.

Su questi argomenti si sono confrontati i candidati, che hanno risposto alle domande della giornalista Monica Pelliccione che ha moderato l’incontro.

A domanda sulle proposte dei candidati per un più agevole accesso al credito, necessario alla ripresa economica sull’asse L’Aquila – Teramo, D’Eramo ha rilanciato l’idea della così detta “pace fiscale” per tutte le cartelle Equitalia sotto i 100mila euro, un reale ostacolo al credito per le piccole imprese, col pagamento di un 15% per lo stralcio; se Mannetti ha parlato della possibilità d’istituire fondi di garanzia del credito con risorse a valere sui fondi strutturali europei, Cialente ha proposto invece il potenziamento dei Confidi che possono garantire le imprese fino a quote rilevanti. D’altra parte il tributarista Fabiani, già presidente di cooperativa di garanzia indipendente, ha fatto notare, in questo senso, come laddove il credito sia garantito il tasso d’insolvenza è minore. Pezzopane ha aggiunto che andrà rafforzato l’impegno del governo sul tema della vigilanza bancaria. “Va aperto un fronte locale”, ha aggiunto; "alcune misure per la ripresa economica sono state messe in campo" ha sottolineato la senatrice uscente, citando tra le altre la norma che destina il 4% dei fondi per la ricostruzione allo sviluppo che “andrà estesa al cratere 2016”; per dargli vigore, però, anche a livello locale è necessario un accordo con le banche, “magari attraverso i confidi” come proposto da Cialente. Tettamanti ha invitato a tenere in debito conto il contesto, quando si parla di credito: “il bando ‘Fare centro’ è stato pensato per garantire ossigeno alle attività che tornano in centro storico – ha ricordato – ma le difficoltà della ricostruzione, è notizia delle ultime ore, rischia di costringere i piccoli imprenditori a rinunciare al finanziamento”.

Ai candidati è stato domandato anche del corridoio di collegamento tirreno adriatico, sull’asse Teramo – L’Aquila – Roma, e del turismo come possibile volano dell’economia. Ebbene, se Pelino ha ribadito la necessità di potenziare infrastrutture viarie, servizi e strutture, carenti al punto da tenere isolate le due province sulle grandi direttrici nazionali e impedire un reale sviluppo turistico, D’Eramo ha sottolineato come si parli da anni del corridoio tirreno adriatico ma, nei fatti, poco o nulla è stato fatto, tant’è vero che gli unici interventi sono stati realizzati sul sistema autostradale e, troppo spesso, per venire incontro gli amici degli amici. “L’aquilano è tagliato fuori” ha chiarito D’Eramo, assunto condiviso da Carla Mannetti che, parlando di reti Ten-T, delle direttrici di trasporto europeo, in altre parole, su cui l’Ue indirizzerà i maggiori finanziamenti, ha messo in guardia dal rischio isolamento, considerato che il nodo autostradale è l’unico intervento che riguarderà i territori delle aree interne. La grande battaglia è sui pedaggi, ha aggiunto Cialente: dall’attesa sentenza sul ricorso di Regione Abruzzo innanzi alla Corte Costituzionale, si potrebbero recuperare 56 milioni di canoni concessori che, ad oggi, finiscono nella fiscalità generale e che si è chiesto possano rimanere in Abruzzo per calmierare le tariffe, ma il problema – ha riconosciuto l’ex sindaco dell’Aquila – è la convenzione del 2001, “scritta con i piedi”.

Nessuno pare credere davvero alla “cura del ferro”, l’unica infrastruttura di collegamento è l’autostrada che “va resa accessibile” le parole di Luigi Fabiani; magari intervenendo sulla quota destinata all’Anas che dovrà essere dirottata, invece, al Ministero delle Infrastrutture affinché possa intervenire per una maggiore equità tariffaria, ha aggiunto Pezzopane.

Tornando al turismo, Cialente ne ha sottolineato l’importanza, chiarendo come si debba investire sulla montagna, patrimonio comune dell’aquilano e del teramano: “da sindaco dell'Aquila, ho messo sul piatto 40 milioni di euro per il rilancio del Gran Sasso, ed ecco il senso di estendere il 4% sul teramano dove si potrebbe fare lo stesso in un progetto di sviluppo integrato"; anche Fabiani ha ribadito la necessità di assicurare risorse, a livello regionale e nazionale, sul turismo sostenibile e accessibile che – ha chiarito – in Abruzzo deve soltanto essere organizzato. “Usiamo bene gli strumenti che abbiamo”, l’invito della Pezzopane; “le possibilità offerte dalla legge sui piccoli borghi, se si immaginasse un’operazione d’area, e non comune per comune, combinate con i fondi per la ricostruzione e gli interventi finalmente previsti per le aree interne potrebbero fornire davvero l’occasione per costruire un progetto ambizioso, puntando su un turismo non solo legato agli impianti sciistici ma per tutte le stagioni”. Di nuovo, Tettamanti ha provato a ribaltare la prospettiva: “prima di parlare di turismo, dovremmo rendere le aree interne vivibili per chi ci abita, altrimenti rischiamo lo spopolamento; i giovani potrebbero decidere di tornare all’agricoltura, alla pastorizia, se soltanto si investisse sui presidi sanitari, sul trasporto pubblico da e verso i centri urbani, se si smettesse di smantellare i servizi, in altre parole.

Ultima domanda su ricostruzione e appalti, con l’ipotesi delineata da Cna di frazionamento degli appalti così da aprire una finestra anche per le piccole e medie imprese nei processi di ricostruzione delle grandi opere pubbliche. Una ipotesi bocciata dai candidati, in particolare da Carla Mannetti, Massimo Cialente e Stefania Pezzopane che ne hanno denunciato l'impercorribilità. Piuttosto, “va riformato il codice degli appalti”, le parole di Paola Pelino, condivise da Luigi D’Eramo che ha messo in luce le storture introdotte nel cratere dal limite del 30% fissato per i subappalti che, di fatto, ha reso i subappaltatori dei dipendenti delle grandi imprese. Mannetti ha avanzato l’ipotesi di una norma a tutela delle imprese locali, da negoziare con l’Unione Europea. Cialente, invece, ha ribadito la necessità della trasparenza nei subappalti che, troppo spesso, si trasformano in veri e propri sistemi di ricatto, mettendo sul tavolo il tema dei tempi di pagamento che finiscono per strozzare le piccole imprese. E ha rilanciato, dunque, l’idea di istituire una commissione che – su una quindicina di casi studio – possa evidenziare le criticità del codice degli appalti: “ci sono milioni di opere pubbliche fermi che potrebbero rilanciare l’economia”. Della necessità di tempi certi per i pagamenti ha parlato anche Luigi Fabiani.

Pezzopane ha riconosciuto che il codice degli appalti irrigidisce troppo le procedure, evidenziando però come sia intervenuto in modo puntuale su alcune questioni importanti. Dunque, ha ricordato come sia riuscita, con un emendamento inserito nell’ultima legge di stabilità, ad estendere anche al cratere 2009 le norme derogatorie per l’edilizia scolastica che, fino a quel momento, erano previste soltanto per il nuovo cratere. “Impegno della prossima legislatura – ha promesso – sarà estendere il provvedimento a tutti gli edifici pubblici”.

Come detto, Quagliariello e Martino sono arrivati ad incontro quasi concluso. L’ex ministro e senatore uscente ha avuto tempo di rilanciare la proposta di flat tax che, ha chiarito, rispetta la progressività e non sarebbe una norma anticostituzionale, anzi; “è necessario che le imprese possano beneficiare di una certezza fiscale, le disposizioni dovrebbero essere prevedibili”. E poi, ha ribadito come l’eccessiva burocrazia sia divenuta una vera e propria emergenza. Quindi, Quagliariello ha accennato alla proposta di legge organica per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio, presentata nei giorni scorsi a L’Aquila [ne abbiamo scritto qui], e che sarà “il primo impegno della nuova legislatura, preannunciando una proposta di legge anche sullo sviluppo della montagna e dei parchi che verrà illustrata nei prossimi giorni.

Ultima modifica il Mercoledì, 21 Febbraio 2018 00:34

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