Il 6 aprile 2018 un comunicato stampa della Commissione Europea ha annunciato che il regime di aiuti di Stato volto a sostenere gli investimenti nelle regioni colpite dal sisma del 2016-2017 è in linea con le norme europee sulla materia. Un atteggiamento a prima vista differente da quello riservato alle imprese colpite dal terremoto del 2009.
"Questa decisione - afferma Alberto Bagnai, senatore di Lega Salvini Premier - è senz'altro da accogliere positivamente, pur riguardando una quantità di fondi relativamente esigui rispetto all'entità dei problemi da affrontare su quei territori (44 milioni di crediti di imposta). Per una amara coincidenza, questa decisione interviene nel nono anniversario del sisma dell'Aquila, nel momento in cui oltre 90 fra associazioni di categoria e imprenditori stanno depositando al Tar un ricorso allo scopo di far annullare i provvedimenti presi dal Commissario straordinario per recuperare gli aiuti accordati alle imprese del cratere sismico, che sono invece stati considerati illegali dalla Commissione".
"La decisione relativa al sisma del 2016-2017 non è ancora stata pubblicata e non è quindi dato sapere cosa giustifichi quella che a una prima analisi sembra una sorprendente disparità di trattamento. - sottolinea Bagnai - In particolare, il comunicato stampa non fa riferimento esplicito a quale sia la deroga invocata per il sisma del 2016, fra quelle previste dall'art. 107 del TFUE. Come è noto, nel caso del sisma dell'Aquila la Commissione eccepì che era inapplicabile la deroga prevista dall'art. 107, par. 2, lettera (b) (calamità naturali), per problemi di ordine procedurale (impossibilità di stabilire una relazione causale diretta fra evento e danno, e mancata quantificazione di quest'ultimo, che esponeva al rischio di sovracompensazione). L'eccezionalità dell'evento non veniva menzionata. Viceversa, nel caso dell'evento del 2016 il comunicato insiste sull'eccezionalità dell'evento, - nota ancora Bagnai - e presume (senza documentarlo) che gli aiuti non comportino sovracompensazione (il che è certamente vero, ma lo è altrettanto nel caso dell'Aquila). In ogni caso, la natura eccezionale del sisma avrebbe potuto essere eccepita, ai sensi dell'art. 108 del TFUE, anche nel caso del sisma dell'Aquila, che fu di intensità comparabile (per l'esattezza, lievemente superiore) e causò un numero di vittime analogo (anche in questo caso, lievemente superiore). Qualora non vi sia stata una disparità di trattamento da parte della Commissione, quindi, c'è senz'altro stata nel caso del sisma dell'Aquila una gestione molto disattenta dei rapporti con la Commissione da parte dei governi Renzi e Gentiloni. - conclude Bagnai - Questa vicenda è oggetto di un'interpellanza presentata dai senatori del centro destra eletti in Abruzzo, cui speriamo il governo voglia dare risposta".