"Il Progetto C.A.S.E. continua a riservarci delle sorprese, anche quando il quinto Natale post terremoto è alle porte".
A denunciarlo il gruppo consiliare di Appello per L'Aquila che ha sfogliato le bollette inerenti i consumi di elettricità, gas e acqua spedite ai cittadini che vivono nei 'Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili'. "Bollette rivedute e corrette dopo che il primo invio delle stesse da parte del Comune, risalente ai primi giorni del 2013, diede luogo ad una quasi-sommossa: i consumi attribuiti a ciascuna famiglia, infatti, si basavano su coefficienti errati e non sui reali consumi".
Ricorderete l'infuocata assemblea nel tendone del progetto Case di Bazzano, con la neve che non aveva saputo stemperare gli animi dei cittadini. Furibondi. Era il 17 gennaio. Chiare e perentorie, le richieste: vogliamo pagare, ma pagare il giusto. Perciò chi di dovere, ha l'obbligo di rifare i conti che sono sbagliati specie per l'acqua, la luce e il verde, cambiare l'indice per metro quadrato al mese che comporta errori grossolani, rimodulare gli acconti da versare. Un particolare: "la Protezione Civile", aveva ricordato Luca D'Innocenzo - tra gli assegnatari dell'alloggio - "ha fatto le cose per bene e passato le consegne dopo aver pagato fino all'ultimo euro. E' stato il Comune che ha combinato il pasticcio attuale".
Ricorderete la promessa del primo cittadino: pagate quanto richiesto per i primi cinque o sei mesi, poi invieremo a ciascun assegnatario le bollette con i giusti consumi.
In effetti, questo secondo invio terrebbe conto delle letture effettuate sui singoli contatori. "Usiamo il condizionale - scrive il gruppo consiliare di Appello per L'Aquila - perché è difficile capire, ad una prima occhiata, come siano stati computati i coefficienti di consumo o di occupazione. I primi sono stati calcolati tenendo conto delle letture dei contatori o, riguardo l’elettricità, della frazione dei metri quadrati occupati nella singola piastra, i secondi, invece, o per i giorni di occupazione reale o con un più 'oscuro' fattore denominato 'giornate termiche'".
Ad ogni modo ciascuna bolletta riporta, per la prima volta, il consumo di ciascuna piastra dal 1 aprile 2010 al 31 marzo 2013, cioè 1096 giorni. Ed esaminando le varie tipologie di piastra si notano differenze enormi nei consumi totali. "Per il gas di riscaldamento le Case dell’impresa Wolfhouse esaminate (due a Pagliare di Sassa e una a Coppito 3) hanno consumato in media 29.000 Euro totali, quelle della ditta Pellegrini (due a Coppito 3 ed una a Cese), invece, una cifra più che doppia: quasi 72.000 Euro in media! Le palazzine della Wood Beton hanno consumato in media 30.000 Euro, quasi come la tipologia Iter, altre hanno consumi decisamente superiori. Le palazzine esaminate sono equivalenti riguardo a superficie edificata".
Come è possibile? A cosa sono dovute queste enormi differenze se non a diverse tecnologie utilizzate? Appello per L'Aquila si chiede se "esista una certificazione di classe energetica per queste nuove palazzine. Sono state rispettate le promesse evidenziate sul sito della protezione Civile? Questo infatti riporta che queste Case sarebbero caratterizzate da:
• Indice di prestazione energetica: i consumi energetici sono sensibilmente inferiori ai limiti previsti dalla legge, in media 30% in meno, con punte di oltre il 40% per alcune delle soluzioni progettuali. Queste percentuali corrispondono ad un risparmio di 28.500 KW/anno per singolo edificio;
• 20 sono i punti attribuiti al rispetto dell’ambiente nel bando di gara, sui 65 totali assegnati agli aspetti tecnici (in efficienza energetica, qualità degli impianti e sostenibilità ambientale);
• isolamento acustico e termico di tutte le abitazioni;
• impianti di riscaldamento realizzati con le migliori tecnologie per limitare il consumo energetico, con impianti a bassa temperatura".
Ovviamente, le differenze indicate si ripercuotono sul totale che le famiglie devono pagare, creando diffidenza e alimentando i sospetti. "Sembra paradossale, dover dire che 'se avessi avuto l’opportunità di abitare in una C.A.S.A. diversa, ora invece di un totale di 3500 Euro, avrei da pagarne la metà', anzi meno, dato che il costo del gas per riscaldamento (soprattutto nelle piastre 'sprecone') incide moltissimo sul totale".
A far di calcolo, il consumo di acqua va dai 3.600 Euro di una palazzina Iter (Sassa) fino ai 26.354 di un’altra della stessa tipologia Iter (Coppito 2): "viene da chiedersi, se non vi sia qualche perdita laddove il consumo è quasi 7 volte di più del minimo", sottolinea il gruppo consiliare. "L’elettricità ha poi del paradossale: le quote da corrispondere raggiungono differenze pazzesche, da 5.000 a quasi 23.000 Euro. Sul sito del Comune si legge che questi consumi deriverebbero dall’illuminazione condominiale che non è dato ai condomini di regolare!".
Quindi la richiesta al sindaco Massimo Cialente: "rendere pubblici i costi di tutte le palazzine, indicando per ciascuna l’impresa costruttrice, la classe energetica riportata e relativa certificazione. Qualora i nostri dati venissero confermati chiediamo, inoltre, che si discuta la possibilità di richiedere un risarcimento per le cifre esorbitanti dei consumi, citando per danni le imprese costruttrici".