Venerdì, 10 Agosto 2018 11:30

L'Aquila capoluogo, il Pd a D'Eramo: "Città culturalmente morta se un deputato si scaglia contro una legge che rafforza il ruolo di capoluogo"

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"L’Aquila è culturalmente morta se un deputato della Repubblica riesce ad esprimere concetti così violenti, gretti e superficiali su una Legge che ribadisce e rafforza il ruolo di capoluogo della sua città natale senza generare l’immediata indignazione di quelli che hanno a cuore le sorti della buona politica. Invece di buttare benzina sul fuoco del campanile, D’Eramo dovrebbe imparare a masticare proficui suggerimenti al posto di sterili accuse nei confronti di chi lavora".

Firmato Fabiana Costanzi, responsabile cultura PD, Gianluca Cervale e Mauro Marchetti della segreteria dem, Quirino Crosta, responsabile pianificazione territoriale e urbanistica, Riccardo Persio, responsabile attività commerciali e centro storico, Massimo Cialente, responsabile sanità e Pietro Di Stefano presidente dell'Assemblea provinciale PD che rispondono, a brutto muso, al deputato della Lega Lugi D'Eramo che, giusto ieri, aveva bollato la legge 'L'Aquila capoluogo' approvata dal Consiglio regionale come uno "specchietto per le allodole"-

"Un dato incontrovertibile è che questo governo regionale abbia approvato per primo e all’unanimità – e sottolineiamo all’unanimità - la Legge L’Aquila Capoluogo a firma del Consigliere aquilano Pierpaolo Pietrucci; la spavalda acrimonia che stilla dalle dichiarazioni dell’onorevole D’Eramo e che è imputabile solo alla progenitura politica della Legge in questione, non farà certo dimenticare che nella passata legislatura, durata ben cinque anni e mezzo e con ben tre consiglieri regionali aquilani di centrodestra – De Matteis, Ricciuti e Giuliante - certi obiettivi non siano stati neanche minimamente abbozzati".

Dunque, l'affondo: "La fortuita elezione alla Camera dei Deputati deve aver dato alla testa a D’Eramo; qualora comunque volesse mai iniziare a fare della buona politica, occorrerebbe ricordargli di considerare come fosse un regalo la traccia imperitura segnata da questa Legge che, in caso di vittoria alle prossime elezioni regionali, potrà essere ulteriormente riempita di quelli che per lui e il suo partito saranno i contenuti degni di un capoluogo di regione; contenuti simili a quelli che, dopo più di un anno di delega all’Urbanistica e Pianificazione territoriale di una città nel post sisma, l’onorevole non è ancora riuscito ad abbozzare pur avendo nel cassetto un’altra valida traccia lasciata dall’amministrazione di centrosinistra, quella del Nuovo piano regolatore dell’Aquila".

L’inversione di tendenza nei confronti della costa che D’Eramo blatera nelle sue dichiarazioni - aggiungono i dem - "non si attua con la costante, ma infruttuosa, presenza sui banchi, ma con il lavoro dello studio: da parlamentare di maggioranza gli chiediamo di impegnarsi ad incrementare risorse per la realizzazione di infrastrutture e servizi in grado non solo di concorrere con Pescara, ma di creare un sistema integrato tra le aree interne e quelle costiere; potrebbe cominciare, è un suggerimento, con l’occuparsi dalla riqualificazione delle aree periferiche delle città abruzzesi attraverso il ripristino dell’impegno riguardante il Bando delle Periferie che questo Governo ha clamorosamente procrastinato". 

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