Giovedì, 23 Agosto 2018 18:04

Bellachioma: "Se toccate Salvini veniamo a prendervi". Anm: "Inaudita gravità"

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Un messaggio shock pubblicato su Facebook, con minacce, nient'affatto velate, ai magistrati che stanno indagando sugli ultimi accadimenti di Catania: a pubblicarlo, il deputato della Lega Abruzzo, e segretario del movimento, Giuseppe Bellachioma

Condividendo un messaggio di Matteo Salvini sull'indagine contro ignoti aperta per il caso della Diciotti, Bellachioma ha aggiunto: "Messaggio da parte della Lega Abruzzo: se toccate il Capitano vi veniamo a prendere sotto casa.. occhio!!!".

Una presa di posizione violenta che sta facendo molto discutere. 

Durissima la replica dell'Associazione Nazionale Magistrati: "Si tratta di un'azione di inaudita gravità che rappresenta un inaccettabile tentativo di interferire nella attività dei magistrati impegnati nella delicata vicenda. È un fatto senza precedenti, tenuto conto della provenienza da un parlamentare, da chi dovrebbe rispettare l'attività che svolgono tutte le Istituzioni, tra esse la magistratura. L'ANM respinge ogni tentativo di interferenza e di intimidazione, assicurando che tutti i magistrati svolgono e continueranno a svolgere i propri compiti rispondendo esclusivamente alla legge, per cui ogni tentativo di condizionamento sarà vano".

"Le parole del segretario regionale della Lega sono squadriste, gravi e pericolose; assolutamente inappropriate per un Deputato della Repubblica che dovrebbe, come recita la nostra Costituzione, adempiere ai suoi doveri con disciplina ed onore e non perdersi in squallide minacce", l'affondo di Francesco D'Agresta, segretario provinciale di Articolo Uno Pescara. Che si domanda: "Chi è che Bellachioma andrà a prendere sotto casa con i suoi sodali? Forse la Procura? La Lega Nord non è nuova a esternazioni intimidatorie, ricordiamo il 'prenderemo i fucili' di Umberto Bossi che, tuttavia, si è rivelato più bravo nel truffare lo Stato e i cittadini con i rimborsi elettorali. L'On. Bellachioma farebbe bene a chiedere scusa alla Procura di Catania e a tutti i cittadini della Repubblica che dovrebbe onorarsi di rappresentare e non di infangare", ha aggiunto D'Agresta. 

Critiche anche dal circolo aquilano di Sinistra Italiana: "Si devono vergognare tutti i rappresentati abruzzesi della Lega, pronti ad attaccare e minacciare la magistratura che si sta limitando esclusivamente a fare il suo dovere, ovvero accertare e se del caso perseguire chi si rende responsabile di 'trattenimento illecito'", scrive il segretario cittadino Pierluigi Iannarelli. In particolare, "gli assessori e i consiglieri dell'Aquila non trovano tempo per pensare alla città, per la quale non hanno una idea strategica, limitandosi piuttosto a stare in campagna elettorale permanente, al pari del loro 'capitano', che si affrettano a difendere maldestramente. È doveroso evidenziare che proprio grazie alla magistratura e alle pressioni della parte sana del Paese almeno 29 minori non accompagnati sono stati fatti scendere dalla nave militare italiana Diciotti, mentre restano a bordo 148 adulti in condizioni disumane".

"Leggiamo sgomenti la presa di posizione del segretario regionale della Lega, nonché deputato, Giuseppe Bellachioma, che si erge a 'difesa' del ministro dell'Interno Matteo Salvini, nei confronti niente di meno della magistratura", sottolineano il consigliere comunale e segretario cittadino e il capogruppo in Consiglio comunale del Pd L'Aquila, Stefano Albano e Stefano Palumbo. "Se toccate il capitano vi veniamo a prendere sotto casa: un'affermazione gravissima che intendiamo stigmatizzare senza indugio, e che assume contorni preoccupanti se a pronunciarla è un parlamentare della Repubblica; arrivare a minacciare la magistratura è sintomo evidente di una situazione incancrenita, in cui gli esponenti della Lega sentono di poter dire e fare qualsiasi cosa pur di assecondare il culto del leader, leader che non esita a utilizzare il ruolo di ministro dell'Interno, che imporrebbe equilibrio e responsabilità, per strizzare l'occhio e assecondare da mesi gli istinti e le reazioni di pancia di una parte dell'elettorato, per lucrare consenso".

E' evidente che Matteo Salvini e il suo movimento, "attraverso l'esercizio dei ruoli di governo di loro competenza, stiano minando giorno dopo giorno le regole che disciplinano il funzionamento dello Stato e che ne rappresentano la garanzia di tenuta democratica", aggiungono i dem. "L'uscita di Bellachioma è l'effetto di una propaganda perenne e ogni giorno più pericolosa. Facciamo appello a tutte le forze politiche progressiste e moderate, chiedendo loro di agire in difesa dello Stato democratico e delle sue regole, che impongono naturalmente il rispetto dell'autonomia della magistratura e dei diritti umani. E' necessario uno scatto d'orgoglio, anche da parte delle forze moderate del centrodestra, di fronte a una deriva che lascia presagire scenari preoccupanti analoghi a quelli che abbiamo tragicamente conosciuto meno di un secolo fa, quando il disorientamento e il bisogno di protezione furono anticamera dell'autoritarismo e delle persecuzioni".

Potere al Popolo Abruzzo ha inteso ricordare, d'altra parte, che minacciare "un corpo giudiziario" è reato punito dall'art. 338 del codice penale con la reclusione fino a sette anni. "Le parole espresse da Bellachioma – già stigmatizzate duramente dall'ANM – sono di inaudita gravità anche in ragione del ruolo istituzionale ricoperto dallo stesso, che, in quanto parlamentare, rappresenta la Nazione intera. Potere al Popolo Abruzzo, nell'esprimere solidarietà alle donne e agli uomini di fatto sottoposti illegittimamente a restrizione della libertà personale in violazione dell'art. 13 della Costituzione italiana, auspica che la magistratura voglia aprire una indagine nei confronti di tutti coloro che – come il ministro Salvini e il deputato Bellachioma – stanno agendo al limite della legge e della decenza per pure finalità di propaganda. Giocare sulla pelle delle persone allo scopo di fomentare odio e razzismo è il modo per nascondere la propria debolezza e subalternità a ricchi e potenti. Sequestrano i poveri ma non i cantieri degli speculatori".

D'Alfonso annuncia denuncia per minacce

“Le dichiarazioni dell’on. leghista abruzzese Giuseppe Bellachioma sono di una gravità inaudita e destano grande preoccupazione. Sul piano politico sembra essere ritornati al periodo fascista, durante il quale l’indipendenza della Magistratura fu completamente annullata e qualche magistrato coraggioso subiva atti di intimidazione non dissimili da quello messo in atto da Bellachioma. Dire, rivolto ai magistrati: “Se toccate Salvini veniamo a prendervi a casa” equivale alle parole di minaccia “Chi tocca il Duce avrà piombo” rivolte al magistrato Mauro Del Giudice che mise sotto accusa i fascisti indiziati dell’omicidio di Matteotti".

Così il senatore del Pd Luciano D'Alfonso, già governatore di Regione Abruzzo. "Il clima è questo - ribadisce - e le forze democratiche hanno il dovere di non sottovalutarne i rischi, anche se la magistratura ha preso posizione ferma contro questa inaccettabile condotta. Sul piano più strettamente giuridico, le parole di Bellachioma integrano, a mio avviso, il reato previsto dall’art. 338 del Codice penale, per il quale presenterò formale denuncia alla Procura della Repubblica", ha annunciato D'Alfonso. 

Si tratta infatti di una "minaccia al corpo giudiziario per 'impedirne in tutto o in parte o per turbarne comunque l’attività'. Il presidente del Consiglio Conte e i due Vice Presidenti Salvini e Di Maio hanno il dovere di prendere le distanze dalle affermazioni irresponsabili di un parlamentare che sostiene il governo. Risulta poi inammissibile il silenzio del Ministro della Giustizia Bonafede, che ha il dovere di intervenire a difesa della autonomia e indipendenza della Magistratura. L’onda populista che si sta allungando e che colpisce tutti i Poteri dello Stato attraverso opere di bullismo espressivo non può essere più tollerata da chi ha ruolo politico nei territori e in Parlamento".

Ultima modifica il Venerdì, 24 Agosto 2018 12:49

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