Lunedì, 05 Novembre 2018 16:38

Coalizione sociale a D'Eramo: "Casette e Prg, solo una vergognosa melina"

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"C'è una sola parola per definire la risposta dell'onorevole-assessore Luigi D'Eramo alla nostra interrogazione sulle cosiddette 'casette post sisma' ed è: vergognosa!".

Così Carla Cimoroni, capogruppo della Coalizione sociale, che cinque mesi aveva depositato una interrogazione messa all'ordine del giorno - con colpevole ritardo - del Consiglio comuanle convocato stamane: "lo scopo era fare il punto sulla situazione dei manufatti provvisori: quanti sono quelli edificati in ossequio alla D.C.C. 58/2009 e quelli totalmente abusivi? In quanti casi i proprietari hanno ripristinato la propria abitazione e rimosso il manufatto, come prevedeva la Delibera? Quante sono, se ci sono, le richieste di regolarizzazione? E ancora, che attività di controllo hanno avviato gli uffici comunali, quante le ordinanze di demolizione e le denunce alla Procura della Repubblica? E' stato fatto un calcolo del gettito TARI, TASI e IMU relativo ai manufatti provvisori? E, infine e soprattutto, qual è la volontà dell'Amministrazione in merito all'esistenza di questi manufatti, che si intreccia pesantemente con le attività di pianificazione del territorio, di tutela del paesaggio e di miglioramento dei servizi?".

Quesiti articolati, per cui l'onorevole-assessore D'Eramo, ben cinque mesi dopo, ha presentato in aula quattro righe "evidenziando che si tratta di una risposta parziale che necessita di tempi lunghi. Abbiamo ricordato al Consiglio e alla Giunta che già con la precedente Amministrazione era stato portato avanti un lavoro di ricognizione sui manufatti provvisori, in particolare nell'ambito della II Commissione presieduta da Enrico Perilli, una ricognizione che fa parte anche dell'analisi alla base del documento preliminare al PRG, arenatosi in qualche cassetto. Tutti dati e informazioni, dunque, che sono in possesso dell'Amministrazione e che si chiedeva di riprendere ed aggiornare proprio per conoscere le intenzioni della nuova Giunta in ordine alla pianificazione del territorio, un argomento totalmente scomparso dal dibattito pubblico".

Qui non si tratta solo di sciatteria amministrativa nella risposta - l'affondo di Cimoroni - "ma di una vera e propria offesa all'intelligenza delle cittadine e dei cittadini. E ancora di più, nel continuare a fare melina sulla questione, è chiaro che si vuole attuare una strategia precisa che è la 'strategia dell'inerzia': intanto che non si dice e non si fa nulla, si ratifica in sostanza lo stato di fatto, senza neanche il coraggio di chiarire apertamente che si tratta di una scelta politica. Una scelta che non si interroga nemmeno davanti ai tragici fatti di cronaca: mentre è proprio dal nostro territorio che dovrebbe partire la battaglia e l'esempio per la messa in sicurezza dell'intero Paese! altrimenti qualsiasi richiamo alla memoria e alla prevenzione rimane solo un concetto vuoto da sbandierare negli anniversari. Ma del resto cosa aspettarsi dai rappresentanti leghisti se Salvini al Governo dispensa condoni a Ischia e attacca chi da anni chiede di mettere in sicurezza un territorio sempre più devastato da eventi naturali aggressivi e soprattutto dall'incuria e dagli abusi dell'uomo? Cosa aspettarsi da un assessore part-time in attesa che gli equilibri di Giunta si riassestino con le elezioni regionali, cosa da una maggioranza in perenne campagna elettorale? L'Aquila non può continuare a essere ostaggio di questi giochetti, abbiamo già perso troppo tempo".

Ma che cosa ha risposto D'Eramo all'interrogazione di Cimoroni? "Il numero di manufatti provvisori per i quali è stata presentata comunicazione, così come previsto dalla Delibera 58, è pari a 1.203. Ad oggi, sono stati rilevati 26 manufatti abusivi, per i quali sono stati opportunamente emesse le relative ordinanze di demolizione e contestuale segnalazione alla Procura della Repubblica". Dati che, in realtà, già si conoscevano. "Ad ogni buon fine - ha aggiunto D'Eramo - giova evidenziare che la presente costituisce una trasmissione parziale di dati rispetto a quanto richiesto, in quanto il riscontra necessita di tempi ragionevolmente lunghi, anche in considerazione della cospicua mole di documentazione derivante da una situazione di emergenza, con procedure non sempre organiche, e con dati, in alcuni casi, non presenti agli atti del Settore".

Una risposta che non può essere accettabile, a quasi dieci anni dal terremoto e a cinque mesi dalla interrogazione depositata da Cimoroni; la verità è che l'argomento è politicamente difficile da maneggiare, in particolare a tre mesi dalle elezioni regionali. Meglio lasciar correre, in attesa di tempi migliori. Ma quanto tempo ancora si dovrà aspettare?

Ultima modifica il Domenica, 29 Settembre 2019 13:15

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