Sarà l'ex segretario nazionale del Partito Democratico Walter Veltroni ad inaugurare la riapertura della storica sede dem in via Paganica 3, già 'casa' del Pci e poi del Pds e dei Ds.
L'appuntamento è fissato per giovedì 15 novembre, alle 18. "E' un evento importante che ci carica di emozioni e responsabilità", le parole del segretario del Pd cittadino Stefano Albano che, stamane, ha tenuto una conferenza stampa col capogruppo dem Stefano Palumbo, col responsabile organizzazione Mario Schettino e con l'ex presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti. Albano ha ricordato come la sede di via Paganica sia quella di "decenni di lotte e battaglie in difesa dei più deboli e dei valori della sinistra. Ci teniamo a trasferire questo capitale sociale, politico e culturale ai più giovani, e per questo la riapertura non è nostalgica, perché la nostalgia per definizione resta ancorata al passato, ma piuttosto è basata sulla memoria, su radici che, affondando nel passato, vogliono trasmettere a chi viene dopo il senso di una storia importante e di una comunità".
Albano, rivolgendo l'invito a partecipare all'inaugurazione di giovedì "ai rappresentanti del centrosinistra, oltre le divisioni elettorali del momento, e al popolo che si sente parte di un'area valoriale larga" e definendo il ritorno del Pd in centro storico "simbolico anche dal punto di vista politico", ha specificato che la sede di via Paganica sarà "la casa della democrazia e della partecipazione, significativo in tempi come questi dove è al potere un governo che semina divisioni e si respira un clima di razzismo e xenofobia".
Sarà quindi un luogo aperto a iniziative culturali e sociali, al mondo dell'associazionismo e agli studenti, con l'idea di realizzare una sala studi aperta. Non solo. Il patrimonio culturale e librario dei partiti che hanno avuto sede in via Paganica sarà nodo di una rete importante che verrà illustrata e spiegata a margine della cerimonia di riapertura. "Via Paganica non sarà solo la sede del Pd ma un laboratorio di idee e di politica, che sarà compito dei Giovani democratici e del Pd curare e sostenere; sarà la casa di una nuova generazione che vorrà vivere il centro storico e fare politica nel cuore della città, imparando dalla storia che li ha preceduti", ha sottolineato Mario Schettino.
Il capogruppo Stefano Palumbo ha sottolineato che il rientro del Pd in centro storico "sarà anche l'occasione di viverlo e vivere le difficoltà di chi lo frequenta, di chi è tornato ad abitarci e di chi ha deciso di investirci, per arrivare a sviluppare riflessioni e proposte".
Per Benedetti, che ha vissuto la sede di via Paganica anche da rappresentante e militante del Pci cittadino (è stato segretario provinciale della Fgci dal 1986 al 1991) "sarà importante avere memoria storica di quello che siamo stati per essere in modo migliore quello che dovremmo essere. Parliamo di un locale prestigioso - ha ricordato - acquistato con i soldi dei lavoratori e dei comunisti della città, e che ha rappresentato il contropotere al Comune, anche geograficamente, posto dinanzi a Palazzo Margherita, dove nel dopoguerra si sono succedute per anni governi cittadini di altro colore. Andando lì ristabiliamo un'ancora forte con la realtà, la cultura e i bisogni reali delle persone. E' come se riaprisse il Cremlino", ha scherzato l'ex presidente del Consiglio comunale che poi, più serio, ha aggiunto che "sarà il modo per ricostruire un corretto antagonismo allo stato delle cose, per come va cristallizzandosi a livello locale e nazionale".
Il Partito Democratico tornerà in un'ala dell'edificio di via Paganica, di proprietà della Fondazione che gestisce i beni del 'fu' Pci, in affitto, "e abbiamo deciso di autotassarci", ha tenuto a specificare Albano annunciando, tra l'altro, una prossima "sottoscrizione straordinaria"; l'altra porzione di immobile, invece, dovrebbe essere riaperta da Articolo 1, "ma dovete chiedero a loro" ha tagliato corto il segretario dei democratici.