Slitta la (ri)approvazione della legge sul divieto di cumulo dei vitalizi.
Il Consiglio regionale, riunitosi all’Aquila, ha votato sì alla riassunzione della delibera, che però dovrà passare un’altra volta in commissione, in attesa delle decisioni che prenderà la Conferenza Stato-Regioni.
Via libera anche alla proroga della concessione a Tua del servizio di trasporto pubblico sulla tratta Giulianova-L’Aquila-Roma ma non sono mancate le polemiche per un emendamento, presentato dalla maggioranza, contenente una variazione di bilancio da 90mila euro per l’affidamento di una consulenza esterna.
In una seduta in cui, complice anche la cerimonia di assegnazione dei premi per il decennale del terremoto dell’Aquila, sono prevalsi toni distesi e concilianti, qualche scintilla è volata tra l’assessore alle Attività produttive Mauro Febbo e il consigliere del Pd Silvio Paolucci sulla sanità e sulla perimetrazione delle Zone Economiche Speciali (Zes).
Il Consiglio ha rinviato la discussione sulla legge che aveva introdotto una rimodulazione dei vitalizi spettanti agli ex consiglieri regionali abruzzesi e il divieto di cumulo per coloro che, prima del 2014, avevano ricoperto anche altre cariche (parlamentare europeo, parlamentare della Repubblica italiana, consigliere o assessore di altra Regione).
La legge, in verità, era stata già approvata lo scorso novembre ma non era stata mai promulgata perché il vecchio consigliò l’aveva votata in regime di prorogatio. “Non per questo, però, il lavoro fatto nella passata legislatura deve andare disperso” ha detto il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri prima di mettere ai voti l’ordine del giorno che ha detto sì alla riassunzione della delibera, che, come elemento di novità rispetto al vecchio dettato, prevedeva di destinare i soldi risparmiati con il taglio, circa un milione di euro, alle piccole e medie imprese del Teramano e dell’Aquilano danneggiate dal terremoto.
Il nuovo testo dovrà essere ridiscusso in commissione Bilancio ma è probabile che per quel giorno sarà stato scavalcato dall’intesa trovata in Conferenza Stato-Regioni lo scorso 3 aprile, che sostanzialmente stabilisce, sul modello di quanto già fatto dalla Camera e dal Senato, che si applichi il metodo contributivo nel calcolo dei vitalizi anche ai consiglieri regionali, dando tempo alle Regioni di adeguarsi al nuovo regime entro il 30 giugno.
In consiglio è passata anche una proposta di legge “fuori sacco”, illustrata da Manuele Marcovecchio (Lega), contenente una proroga della concessione a Tua del servizio di trasporto pubblico sulla tratta Giulianova-L’Aquila-Roma fino al 31 luglio 2019.
E’ la tratta destinata, in base a quanto stabilito dalla riforma del tpl approvata nella scorsa legislatura, a diventare servizio commerciale e a finire sotto la gestione della Sangritana Spa, una controllata di Tua. Il provvedimento approdato in aula è stato modificato con alcuni emendamenti, uno dei quali, firmato dal sottosegretario con delega ai Trasporti D’Annuntiis (Forza Italia) e da altri consiglieri di centrodestra (Testa, Scoccia, D’Amario e Quaglieri), prevede una variazione di bilancio di 90mila euro per affidare esternamente la redazione del nuovo piano triennale della mobilità.
La ratio dell’emendamento, votato a maggioranza con l’astensione della coalizione di Legnini e il no dei Cinque Stelle, è che siccome c’è poco tempo per fare i bandi di gara e gli uffici regionali competenti sono a corto di personale e di risorse, è necessario il ricorso a un esperto esterno. Gli unici a sollevare il problema dell’opportunità di una consulenza così onerosa sono stati i Cinque Stelle con Domenico Pettinari: “Siamo sempre stati contrari alle esternalizzazioni, crediamo che le strutture regionali abbiano tutti i mezzi e le competenze per poter redigere il piano autonomamente”.
Il consigliere Antonio Blasioli, invece, ha contestato la legittimità della proroga, arrivata a concessione già scaduta: “Le proroghe” ha spiegato l’esponente del Pd nel suo intervento “si possono fare per legge solo se la concessione è ancora in corso. Così come è stata scritta, la norma pone diversi problemi di legittimità costituzionale e potrebbe essere facilmente impugnata dai privati che operano su quella stessa tratta”.
Nella seduta di si è discusso anche di due interrogazioni presentate da Silvio Paolucci (Pd) sui conti della sanità abruzzese e sulle Zes (Zone Economiche Speciali), soprattutto in riferimento alle conseguenze che potrebbe avere su di esse il passaggio dei porti di Ortona e Pescara sotto l’autorità portuale di Civitavecchia. Su ambedue gli ordini del giorno Paolucci si è punzecchiato con Mauro Febbo, anche se teoricamente quest’ultimo avrebbe dovuto rispondere solo sulle Zes, visto che l’interrogazione sulla sanità era di competenza dell’assessore Verì. Alla fine è dovuto intervenire Sospiri, su sollecitazione di Giovanni Legnini, per richiamare Febbo a limitarsi a relazionare solo sulle Zes. A proposito di queste ultime, Febbo ha detto che è in corso un’interlocuzione con il ministero dello Sviluppo economico per rivedere la perimetrazione, visto che, a detta dell’assessore, sono state lasciate fuori città nevralgiche come S. Salvo, Vasto, Paglieta e Fara Filiorum Petri.