Mercoledì, 24 Aprile 2019 11:03

Lelio De Santis: "Una regione ed una città senza un Assessorato alla cultura non credono nel futuro"

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"La regione Abruzzo con il governo di centrodestra, ma anche con quello di centrosinistra, non investe in cultura e non crede che lo sviluppo sociale ed economico passi anche per la promozione delle attività culturali e per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico. Infatti, il Presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, ha ritenuto di non affidare una delega specifica alla cultura, ma solo una delega ai Beni culturali inserita in un Assessorato-minestrone insieme con industria, artigianato e commercio".

A denunciarlo è il capogruppo in Consiglio comunale dell'Italia dei Valori, Lelio De Santis.

"La struttura regionale, da sempre ubicata a L’Aquila, è ridotta ai minimi termini senza personale e senza guida dirigenziale: è di fatto svuotata di ogni ruolo progettuale e di ogni capacità propositiva, con la conseguenza che le decisioni in merito, spesso limitate all’erogazione di contributi, è solo in capo alla Giunta regionale. Il Comune dell’Aquila, alle prese ancora con la difficile opera di ricostruzione soprattutto pubblica, si sta ponendo da tempo il problema della ricostruzione sociale, culturale ed economica della città e del suo territorio per dare una prospettiva di vita ai giovani. In questo sforzo, un tassello importante è rappresentato dalla ricostruzione di un’identità culturale e dalla valorizzazione del grande patrimonio costituito dalle Istituzioni culturali e dal diffuso associazionismo locale, che hanno animato e caratterizzato la vita cittadina. Oggi, purtroppo, questo settore registra criticità e sofferenze inspiegabili, come l’ultima vicenda dell’Istituzione Sinfonica, che da quattro mesi non riesce a pagare i suoi dipendenti, per ragioni burocratiche, suscitando giustificate preoccupazioni", l'affondo di De Santis. Che aggiunge: "Ritengo che sia ancora più grave la mancanza di consapevolezza della politica nei confronti dello stato di abbandono del settore culturale e soprattutto delle potenzialità della cultura, come veicolo di crescita e di sviluppo economico in una città ed in una regione, che hanno un marchio riconosciuto di arte e di tradizioni ed una vocazione oggettiva a coniugare la fruizione dei beni culturali con le bellezze ambientali e turistiche. Mi pare, allora, inspiegabile che la Regione Abruzzo non abbia un Assessorato alla cultura, così come il Comune dell’Aquila, in cui la delega è una delle tante nelle mani del Sindaco, oberato da compiti gravosi sul piano gestionale e della rappresentanza".

Una volta tanto - conclude De Santis - la politica di centrodestra al Governo, regionale e cittadino, "faccia una scelta coerente e seria riconoscendo alla parola cultura il giusto significato e ridando centralità ad un settore decisivo per lo sviluppo del territorio. Il primo passo è il ripristino di un vero ed autonomo Assessorato alla cultura in Regione ed in Comune".

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