Mercoledì, 08 Maggio 2019 18:58

Consiglio regionale, nessun ribaltone: Tar respinge i ricorsi di alcuni candidati

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Nessun ribaltone in Consiglio regionale.

Il Tribunale amministrativo regionale, in udienza collegiale, ha respinto i ricorsi dei candidati non eletti alle elezioni regionali del 10 febbraio scorso.

Bocciato il ricorso che era stato presentato da Emilio Iampieri, ex consigliere regionale di Forza Italia, che aveva ottenuto 4.173 voti nel collegio della provincia dell’Aquila, e Gianni Bellisario, sindaco di Perano (Chieti), candidato con Azione Politica nel chietino e che aveva strappato 1.753 preferenze: i ricorrenti chiedevano una diversa attribuzione dei seggi nell’assemblea regionale sperando, così, di subentrare a Roberto Santangelo (2.645 voti con Azione Politica in provincia dell’Aquila) e Mauro Febbo (5.553 voti nel chietino). Era interessata alla vicenda anche Lucia Ottavi, candidata con Forza Italia, che aveva ottenuto 2.118 preferenze nel collegio dell’Aquila: fosse stato accolto il ricorso di Iampieri e Bellisario, sarebbe subentrata a Daniele D’Amario, primo dei non eletti in provincia di Chieti, entrato in Consiglio per la surroga di Mauro Febbo, nominato in Giunta.

Respinto anche il ricorso presentato da Luciano D’Amico, ex rettore dell'università di Teramo, candidato con la lista Legnini presidente, Donato Di Matteo, ex assessore regionale in lista con Abruzzo Insieme, Pierpaolo Pietrucci, ex consigliere regionale candidato con il Partito Democratico e Franco Caramanico, ex assessore regionale, nelle liste dei Progressisti per Legnini. In questo caso, si contestava la legittimità costituzionale dell’attribuzione dei seggi per liste e non per coalizioni, col risultato che il Movimento 5 Stelle, pur avendo ottenuto meno preferenze della coalizione a sostegno del candidato governatore Giovanni Legnini, ha ottenuto 7 seggi a fronte dei 6 attribuiti al centrosinistra. 

Bocciato, poi, il procedimento avviato da Lorenzo Berardinetti, già assessore ai lavori pubblici della giunta Luciano D’Alfonso, che si era ricandidato con la lista Abruzzo in comune a sostegno di Legnini. Nel collegio dell'Aquila, Berardinetti ha preso 3.083 preferenze: chiedeva una diversa attribuzione dei seggi sperando di strappare il posto, così, all’ex capogruppo del PD Sandro Mariani, eletto in provincia di Teramo con la stessa lista. In caso di accoglimento, Berardinetti sarebbe subentrato a Mariani con la conseguenza che sarebbe uscito uno dei consiglieri eletto in provincia dell’Aquila per far posto ad un candidato della provincia di Teramo.

Respinto, infine, il ricorso presentato da un gruppo di cittadini che chiedevano l’inammissibilità della lista dell’Udc.

Coinvolto direttamente o indirettamente dai ricorsi il vice presidente del Consiglio regionale, l’aquilano Roberto Santangelo, difeso dall’avvocato Raffaele Daniele, vice sindaco del Comune dell’Aquila, che già aveva tutelato i diritti del centrodestra cittadino dal ricorso del centrosinistra sull’anatra zoppa che avrebbe potuto ribaltare gli equilibri nel Consiglio comunale del capoluogo. “E’ stato complesso adattarsi ai diversi ricorsi che affrontavano problematiche differenti difendendo l’impianto della legge e l’operato dell’ufficio regionale”, spiega a newstown Raffaele Daniele; “il ricorso di Iampieri e Bellisario, e così quello della Ottavi, erano incentrati sulla questione dei resti, il procedimento avviato da un gruppo di cittadini sulla presunta inammissibilità della lista Udc, quello di Berardinetti era legato, invece, ad una interpretazione della legge elettorale – suffragata da una adunanza plenaria del Consiglio di Stato - per cui le liste che non avevano superato lo sbarramento non avrebbero potuto concorrere al quoziente elettorale. Tuttavia, col collega Amedeo Ciuffetelli eravamo convinti delle nostre argomentazioni che hanno prevalso”.

Per questo, “esprimo grande soddisfazione” per il pronunciamento del Tar, le parole di Daniele.

Marcozzi (M5S): "Ora il centrosinistra inizi a produrre qualcosa di utile per gli abruzzesi"

"Il M5S è la prima forza politica di opposizione in Regione Abruzzo. Lo sapevamo, lo hanno deciso i cittadini il 10 febbraio sulla base di leggi vigenti, oggi lo ha sancito anche il Tar che ha esaminato e bocciato tutti i ricorsi dei non eletti in consiglio regionale. Lo abbiamo sempre sostenuto e oggi arriva la conferma che avevamo ragione. La legge elettorale è chiara e non può essere usata ad abuso e consumo di chi 'gioca' con la democrazia al solo fine di accapparsi una manciata di voti in più".

Così Sara Marcozzi, capogruppo M5S in Regione.

"Se ne facciano una ragione tutti, anche il Consigliere Giovanni Legnini che pretendeva addirittura che due dei seggi assegnati al M5S andassero a forze politiche che lo sostengono, che il 10 febbraio hanno conseguito la metà dei voti. Spero che il tanto declamato senso delle istituzioni faccia desistere la sua coalizione e tutti i non eletti dal continuare ad intasare gli uffici di giustizia con ricorsi pretestuosi e infondati in fatto e in diritto". Conclude Marcozzi: "Noi andiamo avanti con la nostra squadra al completo per lavorare al meglio e migliorare la qualità della vita dei cittadini abruzzesi".

Ultima modifica il Giovedì, 09 Maggio 2019 09:04

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