"Con la trasmissione domenicale di Giletti su Rai Uno si è raggiunto l'apice del discredito per la Regione Abruzzo e la sua classe dirigente. Ormai non c'è fascia oraria e trasmissione televisiva che non si sia occupata dell'Abruzzo e, purtroppo per noi, non si tratta della prima volta visti gli ultimi venti anni".
A dirlo è Maurizio Acerbo, consigliere regionale del Partito della Rifondazione Comunista. Convinto che il Consiglio Regionale non possa eludere ulteriormente la necessità di dare un segnale positivo alla cittadinanza: "Il susseguirsi di notizie su alberghi 5 stelle, voli in business class, ristoranti assai costosi certo suscita rabbia assai più delle avventure extra-coniugali dei presidenti. In passato le mie proposte di taglio dei costi della politica e dei privilegi degli eletti sono state tacciate di demagogia e populismo. Ora che la legislatura va concludendosi nel più inglorioso dei modi sarebbe intelligente un gesto concreto di ravvedimento operoso come il taglio delle retribuzioni complessive di consiglieri, assessori e presidenti".
Dunque, ecco la proposta del consigliere: "Constatato che il centrodestra ha presentato emendamenti che poco hanno a che fare con le leggi all'esame del Consiglio, stamattina ho presentato una serie di sub-emendamenti relativi al taglio delle retribuzioni complessive degli eletti regionali. La materia è regolata dalla legge regionale 10 agosto 2010, n. 40 'Testo unico delle norme sul trattamento economico [e previdenziale] spettante ai Consiglieri regionali e sulle spese generali di funzionamento dei gruppi consiliari'. La legge in vigore - spiega Acerbo - prevede che la retribuzione complessiva lorda dei presidenti di Giunta e Consiglio sia di € 13.800 e quella massima per consiglieri e assessori di € 11.100. I miei sub-emendamenti prevedono una significativa riduzione del retribuzione lorda fissando un tetto di € 8.000 per i presidenti e di € 6.000 per assessori e consiglieri".
Se c'è la volontà politica da parte della maggioranza, domani l'Abruzzo potrebbe finalmente far notizia come Regione virtuosa. "Non credo che il governo impugnerebbe una norma del genere", conclude Acerbo. "E' evidente che si tratta di misure urgenti e improrogabili per restituire dignità alla politica".