A qualche giorno dal voto per le Europee, come accade al Governo con Matteo Salvini che ha già dettato l'agenda all'esecutivo Conte, la Lega inizia a dettare la linea anche in Regione dove, d'altra parte, può contare su dieci consiglieri regionali e quattro assessori. Lo fa con il vice segretario regionale e parlamentare Luigi D'Eramo che ha voluto esprimere le sue perplessità rispetto al progetto di legge per la costituzione di una Agenzia regionale di Protezione Civile. 

Un progetto di legge che, nei giorni scorsi, era stato illustrato dall'assessore Guido Quintino Liris.

"In questi giorni alcuni dirigenti della Regione Abruzzo, supportati da esponenti della maggioranza in Consiglio ed in Giunta, sembrerebbe stiano redigendo il Progetto di Legge per la costituzione di una Agenzia esterna all'ente che si occuperà di Protezione Civile e gestione delle emergenze. Un'operazione nebulosa che vogliamo approfondire", la stoccata di D'Eramo.

Nelle intenzioni, l'istituzione del nuovo ente - al momento oggetto di uno studio di fattibilità da parte della regione - andrebbe a sostituire l'attuale Dipartimento regionale di Protezione civile, assumendone parte delle competenze e funzioni. Da quanto dichiarato dall'assessore Liris, inoltre, l'eventuale nascita di un'Agenzia autonoma comporterebbe un piano di assunzioni pari a 150 unità. 

"Non siamo contrari all'ipotesi dell'istituzione di un'Agenzia esterna - ha tenuto a chiarire D'Eramo - ma vogliamo prima comprendere l'attuale situazione contrattuale del personale all'interno dell'organico della Regione Abruzzo e la Lega vuole vederci chiaro su quello che rischia di diventare un ennesimo carrozzone con il quale la politica potrebbe mirare a soddisfare gli appetiti di dirigenti, direttori e commissari. Se così dovesse essere, la Lega non ci sta.".

Alcuni giorni fa alcuni esponenti leghisti regionali, tra cui il vice presidente della regione Emanuele Imprudente, avevano preferito astenersi dall'esprimere giudizi in merito. Oggi, invece, la linea della Lega Abruzzo sulla vicenda sembra abbastanza chiara. Qualora non arrivassero rassicurazioni rispetto al rischio di ridurre il nuovo ente a uno "stipendificio", il Carroccio è pronto a dar battaglia.