Mercoledì, 07 Agosto 2019 17:08

L'Aquila, crisi di maggioranza deflagra. Il gruppo consiliare della Lega: "Capolinea vicino". Ma la battaglia politica è più ampia, di respiro regionale

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Il gruppo consiliare della Lega fa 'quadrato' intorno al vice segretario regionale, il deputato Luigi D'Eramo che, 48 ore fa, ha di fatto aperto la 'crisi' di maggioranza denunciando come "l’Amministrazione del Comune dell’Aquila" sia "completamente ingessata: ci sono ancora troppi problemi non risolti e manca una strategia comune per affrontarli", l'affondo. Lunga la lista delle criticità evidenziate da D'Eramo: "dalla crisi delle società partecipate agli avvertimenti ricevuti dall’Autorità anticorruzione rimasti inascoltati, passando per la cronica mancanza di organico della Polizia Municipale, per non parlare delle Opere Pubbliche ferme al palo da mesi ormai, e così via, settore per settore. Siamo davanti ad un immobilismo politico che ci mette in difficoltà, mentre prosegue l’assordante mancanza di confronto e condivisione. Si continua a navigare a vista", ha ribadito il deputato che, dunque, ha lanciato una sorta di ultimatum: "Il comune dell’Aquila è la casa dei cittadini, e non di Fratelli d’Italia e degli ambigui trasversalismi con il centrosinistra. Se non cambiano le condizioni, la Lega potrebbe far venire meno il suo appoggio all’amministrazione Biondi".

L'inattesa presa di posizione di D'Eramo si inquadra in un rapporto oramai logoro con il sindaco dell'Aquila e con l'assessore regionale Guido Quintino Liris che, di fatto, è deflagrato nel momento in cui il deputato leghista ha intuito che la catena di potere di Fratelli d'Italia aveva individuato il nuovo manager della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila che, guarda caso, con una improvvisa accelerazione, è stato nominato ieri dal governatore Marco Marsilio

Roberto Testa, già direttore sanitario del distretto 7 della Asl Roma 2, è una vecchia conoscenza del presidente della Giunta regionale, politicamente vicino alla destra romana e, in particolare, alla vecchia corrente dei 'gabbiani' in seno ad Alleanza Nazionale che ha visto consolidarsi i rapporti politici e umani tra Marsilio, Liris e Biondi. D'Eramo e la Lega provinciale, invece, avrebbero voluto la nomina di Ferdinando Romano. 

In sostanza, il deputato aquilano ha tentato di far leva su Marsilio minacciando di far cadere il sindaco Biondi che, tuttavia, consapevole che i giochi erano fatti, ieri mattina, ai nostri microfoni, si è mostrato assolutamente sereno: "mi vedete preoccupato?", ha replicato all'affondo del suio ex assessore aggiungendo, maliziosamente, di essere disponibile ad un confronto sull'azione amministrativa, "a patto che ognuno si assuma la propria parte di responsabilità", e ribadendo che la Lega "è stabilmente dentro l'esecutivo, ottimamente rappresentata da assessori validissimi con cui c'è piena collaborazione; d'altra parte, "il gruppo consiliare si è sempre comportato in maniera inappuntabile in Consiglio".

Un tentativo piuttosto chiaro di aprire una crepa in seno alla Lega dell'Aquila; un proposito rispedito al mittente dal gruppo consiliare che, poco fa, si è espresso in termini durissimi: "E' oramai venuto meno lo spirito del 2017", le parole del capogruppo Francesco De Santis; "non c'è più quella serenità e quel sodalizio tra forze politiche che aveva portato alla schiacciante vittoria del centrodestra nel Comune dell'Aquila. La Lega non si sottrae alle responsabilità ed è per questo che siamo preoccupati della deriva autoritaria e senza visione che sembra aver assunto la leadership dell'Amministrazione comunale".

"Siamo il primo partito di questa maggioranza - ha aggiunto De Santis - ma intorno a noi ci sono troppe 'scatole cinesi', contenitori finto-civici costruiti ad hoc per sostenere le posizioni e gli assessorati voluti da Fratelli d'Italia e che molto spesso vedono validissimi consiglieri comunali afferenti a quel mondo prestarsi a scelte non condivise, arbitrarie e imposte. La Lega - ha ribadito il capogruppo - è fuor di dubbio che sia la principale azionista di questo Governo cittadino, con consiglieri quotidianamente attivi e presenti sul territorio ed assessori che da mesi dimostrano la propria serietà ed efficenza; proprio per questo il nostro confronto con la città è costante e sincero e ci vengono riportate delusioni, difficoltà e paure. Gli aquilani hanno bisogno di una maggioranza solida, di una Giunta che programmi il futuro e non rincorra il presente, ed un Sindaco che si impegni a fare il Sindaco, ruolo per il quale è stato scelto da tutti noi, e non il Presidente della Regione o il Segretario di Partito".

Più chiaro di così.

Dunque, l'affondo: "La nostra responsabilità e la nostra educazione non vengano fraintese con l'inerzia. Siamo arrivati al limite della sopportazione e, se questo atteggiamento di costante tensione e di totale indifferenza nei confronti del Consiglio continuerà a persistere, il capolinea è molto più vicino di quanto ci si immagini".

Un vero e proprio atto di guerra. 

Ora, la 'crisi' di maggioranza è nei fatti e staremo a vedere che cosa accadrà nei prossimi giorni. E' chiaro che il braccio di ferro difficilmente si risolverà con una stretta di mano, stante le cose.

D'altra parte, la Lega aquilana - e Luigi D'Eramo, in particolare - si stanno giocando una partita più ampia. Non è un mistero che i rapporti tra il vice segretario e il segretario regionale Giuseppe Bellachioma siano piuttosto tesi e la sensazione è che, oltre le dichiarazioni di facciata - in serata, è arrivato un comunicato stampa [leggi in fondo all'articolo] - il governatore Marco Marsilio abbia impresso una accelerazione alla nomina del manager Asl col benestare di Bellachioma che, da tempo, sta cercando di mettere all'angolo D'Eramo. Non si spiegherebbe altrimenti la decisione di Marsilio che difficilmente avrebbe accettato di mettersi contro la Lega, il primo partito della coalizione con 10 consiglieri regionali eletti e 4 assessori in Giunta, senza tentare, almeno, di trovare un accordo, una mediazione, stante un vertice di maggioranza già convocato di lì a qualche ora.

Di fatto, è in corso una guerra sotterranea in seno al Carroccio, una spaccatura tra i rappresentanti dell'aquilano, la provincia dove il partito di Salvini è più forte e radicato, e gli altri territori che stanno tentando di limitarne l'influenza. E' questo lo scontro che si sta consumando, è per questo che D'Eramo ha messo nel mirino l'amministrazione Biondi: il tentativo è di rovesciare i rapporti di forza, sottrarre il controllo delle scelte strategiche sul territorio alla filiera di Fratelli d'Italia, da Marsilio a Liris fino al sindaco del capoluogo, facendo pesare l'influenza della Lega e, così, assumere un ruolo di guida anche a livello regionale.

Lega Abruzzo, "In regione serve più confronto. A sei mesi dalla vittoria aspettiamo ancora di affrontare temi principali per l'Abruzzo"

"E' arrivato il momento di cambiare metodo in regione. Sono passati sei mesi dalla storica vittoria in Abruzzo del centrodestra, guidato dalla Lega di Matteo Salvini, ed il clima in regione sembra essere già incrinato".

A scriverlo in un comunicato stampa è la Lega Abruzzo, che si è riunita ieri pomeriggio con i suoi dieci consiglieri, i quattro assessori regionali ed i deputati Bellachioma e D'Eramo, rispettivamente Segretario del partito e Responsabile Enti Locali. "Fin dall'inizio della legislatura - proseguono nella nota gli amministratori leghisti - avevamo condiviso con i partiti di maggioranza e con il Presidente un metodo di lavoro e degli obiettivi. Un metodo limpido e sereno, con degli obiettivi chiarissimi: sicurezza, autonomia differenziata, detassazione, e rilancio economico delle aree interne e costiere della regione".

"A sei mesi dalla vittoria, invece, quel confronto e quel metodo di condivisione non esistono più. Il disinteresse del Presidente della Giunta nei confronti delle istanze programmatiche della Lega rischia di allontanare il governo regionale dalla volontà dei cittadini. La Lega vuole iniziare a realizzare progetti e linee programmatiche, dall'Autonomia differenziata, sulla quale attendiamo ancora la presa di posizione di Marsilio, alla gestione del personale all'interno dell'Istituzione. Per non parlare delle perplessità che abbiamo sulla revisione del bilancio regionale e del mantenimento da parte della Giunta e di alcuni assessori degli impegni che i consiglieri della Lega hanno presentato e votato".

"Il senso di responsabilità verso gli abruzzesi ed il rispetto dei ruoli istituzionali che abbiamo dimostrato in questi mesi non deve essere scambiato con una costante ed incondizionata adesione ad azioni politiche e governative non condivise, volte a ribaltare la volontà popolare".

Ultima modifica il Giovedì, 08 Agosto 2019 18:35

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