Giovedì, 22 Agosto 2019 20:24

Mattarella, duro ultimatum ai partiti: "Crisi va risolta in tempi brevi"

di 

Cinque giorni per trovare un accordo: "svolgerò nuove consultazioni che inizieranno nella giornata di martedì prossimo, per assumere le decisioni necessarie"; un ultimatum ai partiti, con un tono durissimo, inedito, che ha mostrato plasticamente l'inadeguatezza della classe politica, interessata ad un gioco delle parti indegno di "un grande paese come il nostro".

Puntuale alle 20, al termine della seconda giornata di consultazioni, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha tenuto un discorso breve, 2 minuti e trenta secondi circa, eppure fermissimo. "La crisi va risolta con decisioni chiare e in tempi brevi, come richiede un grande Paese come il nostro. Sono possibili solo governi che raccolgano la fiducia del parlamento su un programma per il paese. In mancanza di ciò l’unica strada sono le elezioni, strada da non assumere a cuor leggero dopo poco più di un anno dall’inizio della legislatura".

A dire che se martedì non arriveranno risposte concrete, il Presidente della Repubblica scioglierà le Camere. 

"Nel corso delle consultazioni mi è stato comunicato da alcuni partiti che sono state avviate iniziative per un’intesa in parlamento per un nuovo governo. E mi è stata avanzata la richiesta di avere il tempo di sviluppare questo confronto. Anche da parte di altre forze politiche è stata rappresentata la possibilità di ulteriori verifiche", ha svelato Mattarella.

E' evidente che si sta lavorando ad un accordo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico; tuttavia, le parole del Capo dello Stato lasciano intendere che non si possa escludere l'ipotesi di un ravvicinamento tra i pentastellati e la Lega, sebbene la via, al momento, paia difficilmente percorribile. 

Mattarella è stato chiarissimo: "Il presidente della Repubblica ha il dovere di non precludere l’espressione di volontà maggioritaria del parlamento; al contempo, ho il dovere di richiedere decisioni sollecite". A ribadire, di nuovo, che il tempo dei tatticismi è finito: "Lo richiede il ruolo che l’Italia deve avere nell’importante momento di avvio della vita delle istituzioni dell’Unione Europea per il prossimo quinquennio. Lo richiedono le incertezze, politiche ed economiche, a livello internazionale" ha avvertito.

In serata, l'assemblea dei parlamentari M5S ha dato mandato al leader politico di incontrare i vertici del Pd sul taglio dei parlamentari, il primo dei 10 punti dettati da Luigi Di Maio su cui costruire una maggioranza alternativa; un nodo spinoso, se è vero che Nicola Zingaretti, nel pomeriggio, aveva inchiodato il possibile accordo a tre punti fermi: il primo, l'abolizione totale dei due decreti sicurezza; il secondo, l'accordo di massima, prima della formazione del governo, sulle misure della manovra economica; il terzo: un no alla legge della riforma sul taglio dei parlamentari come è stata scritta e votata fino ad oggi.

Qui sta il punto. 

Strategie? Più che probabile. Di certo, i dem vorrebbero 'accompagnare' il taglio dei parlamentari con la riforma della legge elettorale: dettagli, stante la situazione. Tant'è vero che fonti qualificate del Movimento hanno lasciato intendere come, "in occasione di alcuni contatti a livello parlamentare con esponenti Pd, i tre paletti del segretario dem siano stati 'ammorbiditi' mentre è stata ribadita la linea votata all'unanimità ieri in direzione". Ed in effetti, da Zingaretti è arrivata una ampia apertura a fine giornata: "Dalle proposte e dai principi da noi illustrati al Capo dello Stato e dalle parole e dai punti programmatici esposti da Di Maio, emerge un quadro su cui si può sicuramente iniziare a lavorare".

E' la sfida dei prossimi giorni: Mattarella ha dato l'ultimatum.

Ultima modifica il Giovedì, 22 Agosto 2019 23:21

Articoli correlati (da tag)

Chiudi