E dunque, a saltare è la testa del commissario regionale Giuseppe Bellachioma.
Sebbene sia stata fatta passare come una promozione - è stato chiarito che Bellachioma verrà promosso ad incarichi nazionali - in realtà, il leader della Lega Matteo Salvini, dopo il 'caso Fioretti' e la rabbia manifesta per la poca incisività del partito in seno alla maggioranza di centrodestra alla guida della Regione, ha deciso di commissariare il Carroccio in Abruzzo, affidandolo al deputato aquilano Luigi D'Eramo.
D'Eramo ha già svolto l'incarico di commissario del partito in Puglia e, da tempo, era ai ferri corti con Bellachioma.
"Alla luce dei brillanti risultati della Lega in Abruzzo - si legge in una nota firmata da Salvini - il deputato Giuseppe Bellachioma (capogruppo in Commissione Bilancio) è entrato nello staff organizzativo del partito per continuare a dare il suo prezioso contributo a livello nazionale. In Abruzzo il nuovo responsabile della Lega è il parlamentare Luigi D’Eramo. Auguro a entrambi buon lavoro, ringraziandoli per l’impegno e la serietà del lavoro che hanno sempre dimostrato. La Lega cresce in tutta Italia e sono orgoglioso di poter contare su una squadra di qualità".
Ora, non resta che attendere le decisioni del governatore Marco Marsilio: dovesse arrivare un diktat da Roma, il presidente della Giunta regionale sarebbe pronto a silurare l'assessore Piero Fioretti, fortemente voluto come figura tecnica proprio da Bellachioma, finito nell'occhio del ciclone per la nomina della moglie, l'avvocato Caterina Longo, in seno alla Commissione per le adozioni internazionali.
Longo è un nome noto sui tavoli della politica regionale: candidata in Senato alle politiche del 4 marzo del 2018, già collaboratrice politica dell’ex assessore regionale del Pdl Gianfranco Giuliante, ora dirigente della Lega e presidente dell’azienda pubblica di trasposto Tua, era stata candidata anche alle Regionali del 2014 con il centro guidato dall’ex presidente Gianni Chiodi, nella lista di Forza Italia.
Una nomina, la sua, che - sostengono i maligni - è stata voluta dal presidente Marsilio, da tempo impegnato a portare dalla sua parte esponenti leghisti per uscire dal controllo soffocante del movimento che esprime 10 consiglieri regionali e 4 assessori.