Un progetto di legge che, "partendo dalle ristrettezze delle risorse erogabili per i diversi servizi a carico del bilancio regionale" individua nella residenzialità in Abruzzo il criterio premiale cui informare l'azione di governo.
Lo hanno presentato stamane il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Pietro Quaresimale, e il segretario regionale del Carroccio, il deputato Luigi D'Eramo.
Il disegno di legge, ad oggetto "Disposizioni in materia di accesso agli interventi economici e di servizi alla persona: introduzione del principio di residenzialità", consta di 5 articoli e stabilisce un criterio oggettivo, la residenzialità appunto, cui dovranno attenersi la Regione e gli Enti locali destinatari di risorse regionali nell'attribuzione di punteggi premiali per le graduatorie dei servizi erogati alla persona.
In tal senso, vengono attribuiti da cinque a venti punti in più per i residenti ovvero per coloro che svolgono attività lavorativa in Abruzzo da più di cinque anni: in particolare, 5 punti a chi risiede in regione da almeno 5 anni, 10 punti a chi vi risiede da almeno 10 anni, 20 punti a chi ha la residenza da almeno 20 anni.
Se il progetto di legge dovesse essere approvato, sarà competenza della Giunta regionale applicare la legge in tutti gli atti di propria competenza, anche indiretta; al Consiglio regionale spetterà, invece, l'attività di controllo sulla corretta attuazione della normativa.
"La nostra intenzione è d'incidere sull'azione di governo determinando un cambiamento di linea, rispetto al passato, in favore degli abruzzesi", ha sottolineato Quaresimale. "Introduciamo una forma di tutela per i cittadini abruzzesi che hanno lavorato e comunque risiedono da tempo in Abruzzo, contribuendo allo sviluppo economico e alla finanza regionale; dunque, non si tratta di una norma discriminatoria piuttosto di premialità per i cittadini abruzzesi, anche alla luce degli eventi calamitosi che, negli anni, hanno flagellato il nostro territorio, come terremoti, alluvioni, dissesto idrogeologico ed erosione costiera".
Quaresimale ha aggiunto che il principio di residenzialità "dovrà essere applicato in ogni situazione possibile, non solo nel campo dei servizi alla persona: penso al bonus bebé, ai buoni scuola, all'accesso agli asilo nido".
Nessun timore che il provvedimento, in caso d'approvazione, possa essere impugnata, come accaduto in Liguria con la legge voluta dal governatore Giovanni Toti per normare l'accesso alle case popolari: "in quel caso, si trattava di una norma esclusiva, che escludeva dall'accesso ai bandi coloro che non fossero residenti in Liguria da un certo numero di anni; qui, non viene introdotta alcuna forma disciminatoria, bensì un principio premiale nell'istruzione delle graduatorie".
"Per noi - le parole del segretario regionale della Lega, Luigi D'Eramo - 'prima gli abruzzesi' non è uno slogan da campagna elettorale ma una regola aurea che la Regione deve applicare ogni qualvolta se ne presenti la possibilità. Quello che conta, per noi, è soddisfare prioritariamente gli interessi dei nostri concittadini, il resto conta meno. Il principio di residenzialità è solo uno dei modi concreti per dimostrare il nostro attaccamento all'Abruzzo; ne seguiranno altri, a breve".
D'Eramo ha spiegato che, ogni settimana, il gruppo consiliare della Lega presenterà una proposta di legge: "settimana scorsa, a Pescara, abbiamo illustrato il provvedimento che intende tutelare i coniugi separati e divorziati in condizione di disagio e in presenza di minori; oggi, invece, presentiamo il pdl che introduce il principio di residenzialità nell'erogazione dei servizi. Andremo avanti così, abbiamo già pronti una ventina di disegni di legge: vogliamo cambiare passo, per rilanciare l'Abruzzo".
I primi sei mesi di governo, ha proseguito D'Eramo, "sono serviti a consiglieri e assessori per studiare le carte che avevano ereditato dalla passata amministrazione e per dare risposte a scadenze urgenti e improrogabili; ora, dobbiamo rendere concreti gli impegni assunti con gli abruzzesi in campagna elettorale. Tra questi, l'introduzione del principio di residenzialità, una norma di giustizia sociale in una Regione che, troppo spesso, ha lasciato da parte gli abruzzesi per dare risposte a coloro che venivano da fuori".
Una sterzata, quella della Lega, che è anche un messaggio chiaro al governatore Marco Marsilio: "attualmente i rapporti sono buoni - assicura D'Eramo - di confronto sereno in seno ad una coalizione che ha il peso di governare una Regione importante come l'Abruzzo. Ci sono stati momenti in cui abbiamo avuto visioni diverse, ma quella fase è stata superata: non trovo nulla di strano nel fatto che il primo partito in Abruzzo, che ha eletto 10 consiglieri su 18 e che ha indicato 4 assessori su 7, assuma su di sé la responsabilità di rappresentare la locomotiva della coalizione. D'altra parte, nell'immaginario collettivo ogni scelta assunta dalla maggioranza viene attribuita alla Lega. E' nostro compito dettare l'agenda ed i tempi, in modo concordato evidentemente. In questo senso, anche la procedura - ritenuta anomala da alcuni - di presentare i progetti di legge alla stampa prima che gli stessi vengano approvati, è un modo intelligente, invece, per aprire ad un dibattito politico in seno alla maggioranza che possa portare a miglioramenti delle proposte che stiamo mettendo sul tavolo. La peculiarità dell'azione amministrativa e legislativa della Lega è di migliorare la proposta politica attraverso il più ampio confronto".
In questo senso, "nelle prossime settimane calendarizzeremo quattro assemblee programmatiche provinciali - ha svelato il segretario regionale - portando all'attenzione dell'opinione pubblica il pacchetto di norme che stiamo preparando, aprendo il dibattito ai portatori sani d'interesse, associazioni, ordini professionali, categorie e così via, per condividere la base sulla quale ci stiamo muovendo e per ricevere consigli così da migliorare la nostra azione in Consiglio regionale".
D'Eramo, infine, ha voluto commentare il risultato elettorale delle regionali in Umbria, con la vittoria schiacciante della coalizione di centrodesta trainata dalla Lega: "si tratta di una vittoria straordinaria, storica; la Lega ha scritto una pagina importante di storia politica del Paese. Oltre le riflessioni dei filosofi politici dell'attuale governo, il risultato elettorale in Umbria rappresenta una sonora bocciatura del governo Pd-M5S e della manovra finanziaria che caricherà sugli italiani 12 miliardi di nuove tasse. Non è un caso che il tessuto economico umbro sia caratterizzato da un gran numero di partite Iva. C'è poi un tema di credibilità politica: in Umbria si è votato in anticipo rispetto alla fine della legislatura per una inchiesta sulla sanità che ha travolto l'uscente governo di centrosinistra su denuncia del Movimento 5 Stelle; è paradossale che si siano presentati alleati alle elezioni".