"Mi dimetto dal Consiglio regionale, ma non mi dimetto dalla sfera pubblica della nostra regione".
Così Giovanni Legnini che, nel corso della riunione dell'assise convocata stamane a Pescara, ha annunciato che giovedì presiederà la Commissione di Bussi e poi si dimetterò.
La decisione è maturata in seguito alla nomina a Commissario per la ricostruzione dei territori del centro Italia colpiti dagli eventi sismici a cavallo tra il 2016 e il 2017. "Non vi era e non vi è incompatibilità con la carica di consigliere – ha voluto sottolineare Legnini – tuttavia non ho avuto esitazione a lasciare, con dispiacere, e lo faccio per dedicarmi a tempo pieno a questo nuovo incarico. Lo faccio per rispetto della funzione commissariale e dei cittadini, delle istituzioni regionali e dei loro presidenti. Dopo un anno la mia esperienza si conclude qui".
L'ex vice presidente del Csm ha ringraziato "il presidente Lorenzo Sospiri per le parole che mi ha rivolto e il presidente della Giunta regionale Marco Marsilio. Si tratta di un compito che mi onora e mi carica di una responsabilità enorme, per superare la situazione di grave difficoltà nella quale si dimenano imprese, cittadini e istituzioni del cratere sismico. Parliamo di 79mila edifici che hanno subito danni gravi con la presentazione di 12.800 pratiche presentate e 4600 approvate, di 138 Comuni nel cratere e 353 comuni fuori il cratere. Il mio obiettivo – ha aggiunto Legnini – è superare l’emergenza e poi determinare, sembrerà paradossale dirlo, la cessazione del mio incarico. So qual è stato l’impegno dei tre commissari precedenti, ma dico che il Commissariamento va superato per dare delle risposte, anche se in tempi non brevi, perché il lavoro che ci aspetta è un grande lavoro e un impegno gravoso che mi è stato proposto a cui non potevo sottrarmi e che mi onora".
A Legnini subentrerà, dal prossimo Consiglio regionale, Pierpaolo Pietrucci, in quota Pd.
All’ordine del giorno dell'assise riunita stamane c’era anche la discussione sulla designazione del Consiglio alla sezione di controllo della Corte dei Conti, dopo la revoca a Paolo Gatti, ma la discussione è slittata alla prossima riunione. Sono state rinviate, altresì, le previste nomine dei componenti del Collegio regionale per le Garanzie Statutarie, del Garante per l’infanzia e l’adolescenza, del componente dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise.
Il Consiglio ha invece approvato il progetto di legge che apporta delle modifiche alla Legge regionale 3 marzo 1999 n.11 (Attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112: Individuazione delle funzioni amministrativa che richiedono l’unitario esercizio a livello regionale e conferimento di funzioni e compiti amministrativi agli enti locali ed alle autonomie funzionali), in particolare attraverso la sostituzione dell’art. 46-bis in materia di valutazione d’incidenza. A fronte delle criticità emerse dal frazionamento degli Enti rispetto all’effettuazione delle valutazioni di incidenza ambientale (VINCA), con la modifica legislativa s’intende la Regione, nella persona del Direttore Generale, come unica autorità competente per la Valutazione d’incidenza sugli atti di pianificazione e programmazione.
L’esigenza nasce dalla mancanza di un’autorità unica che sappia valutare in maniera obiettiva e organica gli atti della pianificazione e programmazione territoriale, urbanistica e di settore e le loro varianti, compresi i piani agricoli, forestali e faunistico venatori, nonché gli interventi e altri progetti di competenza regionale, provinciale o comunale che interessino in tutto o in parte pSIC (proposte di siti di importanza comunitaria), SIC (siti interesse comunitario) e ZSC (zona speciale di conservazione), o che possano avere incidenze significative sugli stessi siti, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi. Oltremodo, specie per i Comuni con numero di abitanti inferiore ai 20.000, sorge la difficoltà, visto le poche risorse degli Enti locali, di non avere le appropriate competenze rispetto alla Valutazione d’incidenza, quindi di trovarsi nella costrizione per la quale è necessario affidare l’incarico a consulenti esterni alla struttura, rappresentando, dunque, un onere a carico dell’Ente stesso.
L’articolo 2 del progetto di legge dà disposizioni alla Giunta, che entro novanta giorni dall’entrata in vigore dalla legge dovrà adottare le linee guida e gli indirizzi per la procedura di Valutazione, le modalità di presentazione dello studio d’incidenza e le eventuali misura di mitigazione e compensazione. Dovrà, inoltre individuare le forme di monitoraggio e aggiornamento dell’elenco SIC e delle ZPS e potrà individuare i casi di esclusione della procedura nonché le modalità semplificate di predisposizione e presentazione degli studi di incidenza.
Il secondo provvedimento approvato riguarda il “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti dalla sentenza del T.A.R. Abruzzo n. 166/2018. Dipartimento Sviluppo Economico – Turismo (DPH)”. Il testo originario è stato emendato con una modifica a diverse leggi regionali. Con una modifica alla legge regionale di istituzione dell’Agenzia regionale di Protezione civile si è precisato il ruolo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco nell’intervento in situazioni di emergenza. Altra modifica riguarda la rotazione dei dirigenti regionali prevedendo che si possano delegare funzioni a maggior rischio ad enti diversi o ad articolazioni della giunta regionale. Ulteriore modifica riguarda la legge regionale 96 del 1996 che aggiunge, tra i requisiti per la partecipazione al bando di concorso per l’assegnazione degli alloggi popolari, la previsione di non aver riportato negli ultimi cinque anni una condanna per il reato di vilipendio, nonché per i reati di gioco d’azzardo, detenzione e/o porto abusivo di armi, che diventano causa di esclusione per l’assegnazione.
Inoltre è inserita una nuova norma con il fine di contrastare il fenomeno del degrado urbano e l’ordine pubblico: le Ater e i soggetti gestori degli alloggi popolari approvano programmi di riqualificazione e rigenerazione urbana delle predette aree dando priorità a quelle zone nelle quali si sono registrati ripetuti episodi di criminalità. La priorità viene data anche in caso di perduranti situazioni di inutilizzabilità o occupazione illegali non sanabili ovvero in stato di degrado e abbandono.
Modificata la legge regionale sull’istituzione del Corecom che prevede la possibilità di istituire nei comuni capoluogo di provincia sportelli decentrati, con un massimo di due sportelli per provincia nelle aree di maggiore estensione territoriale. Altra modifica normativa è la previsione del rimborso spese per i componenti del comitato tecnico per il sistema di concessione e controllo del marchio collettivo “Ristorante tipico d’Abruzzo”.
Altro progetto di legge approvato quello per il “Riconoscimento di debito fuori bilancio derivante da definizione stragiudiziale di contenzioso per ingiustificato arricchimento della Regione”.