Si conclude con un nulla di fatto il primo consiglio comunale dell’era Covid, convocato in videoconferenza e in seduta straordinaria, dopo molte insistenze da parte dei partiti di opposizione, per fare il punto sui fondi che la Regione ha stanziato per il potenziamento dell’ospedale S. Salvatore, nell’ambito della pianificazione dei 31 milioni di euro messi a disposizione dallo Stato con il Cura Italia.
Il centrosinistra aveva preparato un ordine del giorno per chiedere al sindaco Biondi un cronoprogramma, una sorta di tabella di marcia per conoscere i tempi di attuazione degli investimenti già previsti e di quelli ancora da programmare.
Il documento, però, non è stato nemmeno discusso. Il presidente dell’assise, Roberto Tinari, ha preferito rimandarne l’esame a uno degli altri due consigli che si terranno in settimana (il 29 o il 30), dove approderà non prima di esser passato per la conferenza dei capigruppo.
Per lunghi tratti, la seduta di oggi – alla quale sono intervenuti anche il presidente e il vice presidente della giunta regionale, Marco Marsilio e Emanuele Imprudente, l’assessore regionale alle Aree interne e al Bilancio Guido Liris, il manager della Asl dell’Aquila Roberto Testa, il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci e i deputati Stefania Pezzopane (Pd) e Luigi D’Eramo (Lega) - è sembrata più che altro un regolamento di conti personale tra il sindaco Biondi e una parte del Pd – nello specifico Pietrucci e Pezzopane – che nei giorni scorsi aveva attaccato la giunta Marsilio, accusandola di aver fatto piovere su Pescara 11 milioni di euro per realizzare un’opera – il nuovo ospedale Covid da 215 posti letto - che, secondo i democrat, sarà una cattedrale del deserto e servirà più che altro a far guadagnare punti a Pescara in vista della futura istituzione del Dea di secondo livello. Tutto ciò a scapito delle aree interne, per le cui strutture - dal S. Salvatore agli ospedali minori fino ai presidi territoriali – non è stato programmato ancora nulla.
Accuse che Biondi ha respinto, rivendicando, carte alla mano, le risorse e le procedure sbloccate dal centrodestra dopo anni di colpevole inerzia da parte del centrosinistra.
“A regime, l’ospedale dell’Aquila avrà 280 posti letto Covid, 65 in più rispetto al nuovo ospedale di Pescara. Alla luce di questi numeri, la polemica sul potenziamento della costa a discapito delle aree interne è assolutamente fuori luogo” ha detto il primo cittadino “Per il San Salvatore, sono già stati stanziati 3 milioni di euro per il G8 e il Delta Medico, 2,1 milioni donati dalla Regione Emilia Romagna per il primo lotto funzionale della centrale operativa del 118 e un altro milione per il potenziamento del reparto di Malattie infettive, attraverso il progetto di umanizzazione delle cure ideato dal primario Franco Marinangeli. Gli investimenti sull’edilizia sanitaria non hanno nulla a che vedere con il riordino della rete ospedaliera e l’eventuale individuazione di un Dea di secondo livello” ha replicato Biondi “Non ricordo levate di scudi nel Pd quando c’è stato lo sdoppiamento della centrale 118, la cui sede unica regionale era stata individuata nel capoluogo d’Abruzzo dal piano delle emergenze urgenze varato dall’allora presidente di Regione Gianni Chiodi e che invece, con il decreto 95 del 2015 voluto dalla maggioranza guidata da D’Alfonso, ha avuto una seconda struttura a Pescara. Mi risulta, inoltre, che sono stati proprio Pietrucci e Pezzopane a chiedere, un mese fa, che si facesse un nuovo ospedale Covid qui all’Aquila, al posto della ex Reiss Romoli, sul modello di quello di Pescara”.
“Non mi interessano le provocazioni del sindaco” è stata la risposta di Stefania Pezzopane “In emergenza deve prevalere lo spirito di collaborazione. La Regione ha i soldi, i 31 milioni di euro del Cura Italia, ma ancora non ha un piano su come spenderli. Gli investimenti sul S. Salvatore rivendicati dal sindaco sono frutto di vecchi stanziamenti. La verità è che si va avanti a tentoni”.
“Biondi è in malafede” ha replicato Pietrucci “La proposta sull’ospedale Covid alla Reiss Romoli era legata a un momento ben preciso, quando sembrava che non i posti letto delle terapie intensive non fossero sufficienti, si facevano pochissimi tamponi e il centrodestra abruzzese parlava di fare un hub Covid a Manoppello. Da allora è cambiato il mondo e si è visto che il modo migliore di combattere il virus è quello di intercettare i positivi prima che diventino acuti, attraverso il lavoro dei presidi territoriale, dai medici di famiglia agli ambulatori. E’ questa rete che va potenziata”.
"I 31 milioni di euro del Cura Italia" ha precisato Marsilio "Sono risorse vincolate, non possiamo usarli per interventi sull'edilizia sanitaria ma solo per alcune spese, come quelle per il personale, gli specializzandi, i medici richiamati in servizio. Sull'Aquila si è deciso di intervenire su strutture già esistenti, il che ci ha consentito anche di spendere di meno. E' assurdo anche che si dica che abbiamo voluto favorire le cliniche private: l'accordo prevede solo che in caso di bisogno possiamo avvalerci delle loro strutture, cosa che per il momento non è stata necessaria. Inoltre è specificato che un eventuale ricorso alle cliniche private non potrà sforare il budget già messo a bilancio".
“La Regione Abruzzo ha i fondi per affrontare la sfida a cui siamo chiamati: ritornare alla vita ‘normale’, tenendo basso il rischio del contagio e avendo una sanità territoriale ed ospedaliera capace di intercettare e curare la popolazione affetta da Covid-19 “ ha spiegato Liris “Nel contempo, si dovrà tornare a trattare in modo organico ed efficace le patologie ordinarie, le acute e le croniche: l’emergenza di Coronavirus non ha fatto sparire le malattie che conoscevamo tre mesi fa, la nostra popolazione continua ad ammalarsi di diabete, infarto, ictus, patologie fisiatriche, ormonali, dermatologiche, neurologiche, ecc. Si deve tornare a fare prevenzione per quanto riguarda i tumori, devono ripartire gli esami di diagnostica, deve ripartire tutta quella attività ambulatoriale, in parte decisiva per l’ambito chirurgico, tale da rispondere alla domanda no-Covid del nostro territorio”.
In coda alla seduta ha parlato anche il manager della Asl Roberto Testa, che ha annunciato che i lavori al Delta 7 saranno ultimati la prossima settimana. “Il 4 o il 5 maggio verremo a fare un sopralluogo” ha promesso Tinari.