Venerdì, 08 Maggio 2020 10:37

D'Eramo: "Cento migranti a Carapelle Calvisio, ci opporremo". Ma il Pd replica: "Struttura individuata dall'assessore della Lega Fioretti, valutazione spetta a Regione e Asl"

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Sta facendo discutere la denuncia del coordinatore regionale della Lega, il deputato aquilano Luigi D'Eramo, che ha spiegato come Carapelle Calvisio, uno dei più piccoli borghi d'Italia, stia per essere "letteralmente invaso dall’arrivo di migranti, peraltro in piena emergenza covid-19. E’ una circostanza intollerabile che la Lega combatterà con tutte le sue forze, in ogni sede".

Sulla vicenda è intervenuto anche il leader del Carroccio, Matteo Salvini: "Il governo non manda aiuti e risposte ai cittadini, ma in compenso è pronto a spedire un centinaio di immigrati in un paese di circa 80 anime come Carapelle Calvisio, in provincia dell’Aquila. È una follia! Conte, Pd, 5Stelle sono veloci a mandare a casa i boss e a spalancare i porti ai clandestini", l'affondo.

"A quanto ci risulta - ha chiarito D’Eramo - a Carapelle Calvisio stanno per essere ospitati, in una struttura messa a disposizione dalla “Caritas dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne Onlus”, oltre cento migranti per il periodo di sorveglianza sanitaria, la così detta quarantena. Il caso ha dei risvolti di carattere nazionale per una serie di ragioni: si tratterebbe, infatti, del primo esperimento italiano di eliminazione identitaria. In paese, infatti, oggi vivono appena 84 abitanti, con un’età media di circa 60 anni, categorie per definizione deboli; il piccolo Comune oggi ha i fondi sufficienti appena per garantire i servizi essenziali, mentre non ha risorse per garantire i servizi di sicurezza urbana visto che ha in organico appena un dipendente e un ragioniere che appartiene a un altro Comune. Paradossalmente non ha a disposizione nemmeno un’unità di Polizia municipale,in questo contesto sta per avvenire un aumento di popolazione di oltre il 110%, un caso unico a livello italiano che determinerebbe una situazione insostenibile sotto ogni punto di vita".

Si cancellerebbe in un colpo solo l’identità di una comunità, l'affondo di D'Eramo, "si stravolgerebbe una quotidianità secolare, si minerebbero tranquillità e sicurezza, con possibili, quasi certe, gravi ripercussioni. La vicenda conferma la scellerata politica adottata da questo governo in tema di accoglienza: basti vedere l’aumento esponenziale degli sbarchi e l’assurdo progetto di regolarizzazione di massa".

Per D’Eramo, poi, sussistono anche rischi legati all’epidemia Covid-19: "Si sperimenta, in modo assurdo, in una popolazione vergine, la possibilità di un contagio. Oggi il paese è esente da casi. Il primo ospedale disponibile è quello dell’Aquila, a trenta chilometri. E’ assolutamente incomprensibile il motivo per cui una simile situazione debba essere oggetto di una sorta di esperimento sulla pelle degli anziani. Noi - conclude D’Eramo - non resteremo con le mani in mano. Siamo pronti a fare della vicenda un caso nazionale, opponendoci in tutti i modi all’assurdità di un modello che non si preoccupa di distruggere uno dei borghi più belli e preziosi d’Italia, calpestando una comunità silente, operosa e tranquilla con un innesto forzoso e pericoloso".

Al deputato leghista, ha risposto il Partito Democratico dell'Aquila: "Assente su tutti i temi importanti che riguardano il nostro territorio, l’On. D’Eramo ritira fuori un armamentario di odio, con il caso migranti a Carapelle Calvisio, nell’esclusivo interesse di ridare un poco di luce alla sua offuscata immagine pubblica. Però commette uno dei più classici autogol poiché:

  • la struttura di Carapelle Calvisio è stata individuata dal Dipartimento Lavoro e Sociale della Regione Abruzzo, che fa capo all’assessore della Lega Fioretti, lo stesso che ha reso ultima la nostra Regione per il pagamento della Cassa Integrazione, lo stesso che ha privato 233 studenti dell'Università dell'Aquila della possibilità di avere borse di studio;
  • la Prefettura dell'Aquila, ricevuta l'indicazione dalla Regione, ha rimesso la questione alla Asl 1 perché ne verifichi l’idoneità sanitaria e le misure di sorveglianza. Quindi ASL1 e Regione, non il Governo, dovranno esprimersi nel merito".

Tuttavia qualora fosse, aggiungono i dem, "i migranti verranno ospitati nella struttura in numero proporzionato alla popolazione residente, sconteranno un periodo di quarantena senza poter lasciare la struttura e poi, sotto il controllo delle autorità italiane, saranno ridestinati altrove secondo gli accordi internazionali. Abbiamo sempre detto quale politica bisogna seguire per i nostri centri montani (ambiente, turismo, agricoltura di qualità, servizi) e oggi essa diventa ancor più perseguibile proprio per l’effetto della pandemia che irrimediabilmente allontanerà le persone dai luoghi di maggiore afflusso. Invero tale politica di protezione ambientale è stata sempre avversata dalla destra, come oggi fa in modo confuso e distorsivo con i migranti". 

La replica di D'Eramo al Pd: "Partito della chiacchiera e della critica vuota"

“La Regione non ha alcun potere decisionale sull’arrivo di migranti sul proprio territorio, ma deve semplicemente limitarsi a fornire le informazioni richieste dalla Prefettura, dalle quali non può certo esimersi. Come di consueto il Partito democratico dimostra di non conoscere i temi, le procedure e i documenti, ma nonostante questo si arroga il diritto di replicare a questioni che evidentemente non conosce, peraltro strumentalizzandole”.

È la replica del coordinatore regionale della Lega, Luigi D’Eramo, alla nota diffusa dal Pd in merito al caso del possibile arrivo di migranti nella struttura Caritas di Carapelle Calvisio. “Un autogol oggettivo quello del Pd - spiega D’Eramo - che ha diffuso una serie di informazioni del tutto prive di fondamento. La Lega ha sollevato un problema che non è affatto ideologico, ma molto pratico. Pensare di poter mettere in una comunità di ottanta persone, gran parte delle quali di età avanzata, un nutrito drappello di migranti, che per stessa ammissione del sindaco di quel borgo può arrivare fino a cento unità, è inammissibile e inaccettabile in qualunque Paese civile. Quanto agli aspetti tecnici, fa piacere apprendere che il Pd è già a conoscenza delle modalità con cui i migranti saranno inseriti nella struttura, ovvero in numero proporzionale alla popolazione residente. Se davvero fosse così, sarebbe molto interessante conoscere anche quale è la proporzione corretta su un totale di 84 abitanti. La Lega ritiene, senza ombra di dubbio, che questo numero debba essere pari a zero, ma evidentemente il Pd, nel solco di quanto ha sempre fatto e sostenuto, concepisce che l’identità di una piccola comunità possa essere stravolta in questa maniera".

Aggiunge D'Eramo: "Sempre i solerti esponenti dem, inoltre, ritengono che i migranti sconteranno un periodo di quarantena senza poter lasciare la struttura. Ci farebbe piacere conoscere quale tipo di vigilanza sarebbe eventualmente attivata visto che il Comune è privo persino di una unità di polizia municipale. Chi controllerebbe? Chi tutelerebbe la sicurezza? Ma la cosa più interessante è il riferimento alla politica da seguire per i centri montani che, a detta del Pd, potrebbero nuovamente ripopolarsi con le persone che si allontaneranno dei luoghi di maggior afflusso a causa dell’epidemia di coronavirus. Beh, se la strategia per il rilancio turistico è ripopolare le aree interne con centinaia di migranti, questo ci appare singolare e assolutamente inaccettabile”.

“Concludo solo sommessamente - le parole del deputato aquilano della Lega - con un passaggio di carattere personale. L’accusa che mi viene di rivolta di dover ridare luce alla mia offuscata immagine pubblica fa sorridere. Nella mia breve esperienza parlamentare all’interno della coalizione di maggioranza mi sono battuto per la città dell’Aquila ottenendo risultati che sono sotto gli occhi di tutti, in particolare, tra gli altri, per quanto riguarda l’arrivo di finanziamenti e il potenziamento-stabilizzazione del personale che si occupa del terremoto, per non parlare di quanto accaduto in questi giorni nell’ambito dell’emergenza sanitaria, con provvedimenti concreti a favore del nostro ospedale. Mi piacerebbe invece conoscere cosa è riuscito a fare il Partito democratico che ha trascorso gran parte degli ultimi anni in maggioranza e al governo. Al di là delle dichiarazioni di intenti, di comunicati stampa in quantità industriale e di polemiche strumentali, non riesco a ricordare neanche un obiettivo concreto. Basti pensare che negli ultimi mesi ha bocciato tutti i nostri emendamenti su norme che avrebbero agevolato la ricostruzione. Il Pd, dunque, conferma la sua evidente vocazione di partito della chiacchiera e della critica vuota. D’altronde è riuscito a tornare dov’è solo grazie operazioni di palazzo che nulla hanno a che vedere con il rispetto della rappresentatività e della volontà popolare. Ma il tempo è galantuomo e la resa dei conti elettorale si avvicina. Nel frattempo la Lega continuerà a stare dalla parte della gente, della sicurezza, della legalità, dell’identità, della salvaguardia delle specificità dei territori. Il resto non ci appartiene e non ci interessa”.

Ultima modifica il Sabato, 09 Maggio 2020 19:39

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