Il centrodestra si spacca sulla scelta del Garante regionale per l'infanzia.
Durante il consiglio regionale svoltosi oggi pomeriggio all'Aquila, al cui ordine del giorno c'era un pacchetto di nomine inerenti i vertici di alcuni organismi e enti regionali (tra cui il Collegio delle garanzie statutarie e il cda dell'Istituto zooprofilattico di Teramo), la maggioranza è andata sotto al momento del voto per l'elezione del Garante per l'infanzia, individuato nella persona dell'avvocata pescarese Maria Concetta Falivene (in quota Forza Italia).
Dopo che le prime tre votazioni, in cui era richiesta la maggioranza qualificata, erano andate a vuoto, al quarto scrutinio, in cui era richiesta la maggioranza semplice, la Falivene ha ottenuto 15 voti: uno in meno della soglia richiesta per l'elezione (16) ma due in meno rispetto ai voti che teoricamente il centrodestra poteva garantire (17). Due franchi tiratori hanno votato per l'onorevole Bellachioma e per la moglie dell'assessore Fioretti.
Uno sgambetto che ha causato il rinvio della nomina al prossimo consiglio e che ha scatenato le ire di Forza Italia, che a quel punto ha fatto mancare l'appoggio per l'elezione di Davide Calcedonio Di Giacinto (in quota Lega) nel cda dell'Istituto zooprofilattico di Teramo. Alla fine Di Giacinto è stato eletto ugualmente con 12 voti al secondo scrutinio (chiusosi con 2 schede nulle e 2 bianche) ma solo grazie alla presenza in aula del sottosegretario Umberto D'Annuntiis (FI), che partecipando al voto ha garantito il numero legale.
I consiglieri di opposizione Marianna Scoccia e Sandro Mariani parlano di "maggioranza spaccata, incapace di governare i processi, litigiosa e in disaccordo su tutto" mentre il capogruppo del Pd Silvio Paolucci afferma che nel centrodestra è avvenuto "un regolamento di conti": "E' emerso un segnale chiaro di tensione, già serpeggiante anche nelle fasi di costruzione e approvazione della legge regionale denominata 'Cura Abruzzo 2'. L'unico collante che finora sembrava tenere unita la maggioranza, le nomine, sembra invece rappresentare nelle ultime ore un vero incubo per Marsilio ed i suoi, che sulla designazione del Presidente dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, espressione del Gruppo Lega, raccoglie appena 12 voti. Spaccatura nella spaccatura sembra essere avvenuta all'interno del Gruppo di Forza Italia, dove il Consigliere Daniele D'Amario (Capogruppo FI), incassata la sconfitta sulla nomina del Garante per l'Infanzia, abbandona l'Aula lasciando la maggioranza appena ad un filo sul numero legale che il suo collega Umberto D’Annuntiis, sempre di Forza Italia, ha mantenuto per assicurare la validità della votazione cara alla Lega sull'IZS di Teramo".
Mentre gli abruzzesi attendono ancora i soldi della cassa integrazione e gli imprenditori segnalano malfunzionamenti per inviare le istanze sul bando 'Aiuta Impresa' - l'affondo di Paolucci - "la coalizione che sostiene la Giunta lenta che rallenta l'Abruzzo mette in scena uno spettacolo imbarazzante a colpi di veti incrociati sulle nomine che sembrano non tener conto del difficile momento che i cittadini abruzzesi stanno vivendo fuori dalle mura del Palazzo dell'Emiciclo".
Anche il presidente del Consiglio, Lorenzo Sospiri, ha stigmatizzato quanto accaduto: "E' grave non aver votato oggi il Garante dell'Infanzia, non si fanno questi giochetti politici quando ci sono di mezzo i bambini. Non abbiamo scritto una bella pagina della storia del Consiglio regionale. Questa legge era importante e l'avevamo resuscitata dai cassetti impolverati del Consiglio regionale, non andava mischiato il livello politico su questo argomento".
"La spaccatura della maggioranza non ha risparmiato nemmeno una nomina importante come quella del Garante per l'infanzia e l'adolescenza", la stoccata della capogruppo M5S Sara Marcozzi. "Il teatrino a cui siamo stati costretti ad assistere durante il Consiglio regionale, con la maggioranza che, nonostante avesse i numeri per farlo in autonomia, non è stata in grado di votare una figura decisiva a tutela dei bambini della nostra regione, è assolutamente vergognoso. Mai come in questo momento è necessario garantire tutela e sostegno a ogni cittadino abruzzese, senza lasciare scoperta nessuna fascia di età. Invece l'atteggiamento irresponsabile della maggioranza li ha portati ad anteporre i giochi politici a una nomina necessaria per gli abruzzesi più giovani, che rappresentano il futuro di questa Regione. Evidentemente, le priorità del centro destra sono altre, ma quella che si è consumata in aula è una figuraccia che avrà inevitabili ripercussioni sull'immagine dell'Abruzzo. E gli unici responsabili sono da cercare tra gli esponenti di una maggioranza che, ormai, non riesce più trovare la quadra nemmeno su argomenti che dovrebbero rimanere alla larga da qualsiasi divisione partitica".
Approvata legge sulla medicina dello sport
Nel corso della seduta odierna, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità il progetto di Legge “Medicina dello Sport e tutela sanitaria delle attività sportive e motorie”.
Si tratta di un provvedimento che prevede un riordino complessivo delle attività di medicina sportiva, esplicitando oltre ai requisiti, le funzioni attribuite alle strutture di Medicina dello sport della Regione Abruzzo che si articolano principalmente in tre ambiti di intervento: la Tutela sanitaria delle attività sportive agonistiche, la Tutela sanitaria delle attività sportive non agonistiche e la promozione e prescrizione dell’attività fisica nella popolazione generale.
Approvate le proposte del M5S all’interno della Legge, ha rivendicato il Movimento 5 Stelle: “Il nostro intervento è stato fondamentale per colmare le carenze che la norma presentava nel suo testo originario, così come proposta dalla maggioranza di centrodestra” afferma il Consigliere regionale Francesco Taglieri “La regolamentazione sanitaria in ambito sportivo è fondamentale per garantire lo svolgimento delle attività in totale sicurezza. Abbiamo portato sul tavolo delle proposte di buon senso che vanno a migliorare la regolamentazione e a colmare carenze presenti nella legge del centrodestra, ad esempio sul tema dei centri medici di primo livello, dei certificati medici e dell’organizzazione di eventi ludico motori. Nello specifico abbiamo chiesto che il rapporto per l’apertura di centri di primo livello di medicina dello sport passi da 1 ogni 35mila abitanti, come previsto dalla precedente normativa, a 1 ogni 10mila abitanti, aumentando sostanzialmente il numero dei centri di medicina sportiva, e garantendo una diffusione equa sul territorio regionale avendo previsto una ripartizione su base provinciale. Abbiamo richiesto l’istituzione di un registro elettronico che vada a sostituire il libretto sportivo, consentendo in sede di competizione sportiva una più trasparente e immediata valutazione dell’idoneità alla partecipazione per gli atleti. E’ stato poi definita la possibilità anche per gli enti sportivi di organizzare attività ludico motorie, e una definizione più chiara nella norma in merito alla differenza tra i concetti di manifestazione agonistica e non agonistica che sono diversi da quelli di competitiva e non competitiva. Grazie all’accoglimento di queste nostre proposte abbiamo votato favorevolmente al testo definitivo a riprova che quando la maggioranza ascolta le nostre proposte e si segue un giusto iter di approvazione della norma con il fine comune di fare solo l’interesse degli abruzzesi, questa opposizione è assolutamente collaborativa”.
Approvato emendamento per la tutela degli stagionali della montagna
"Nel consiglio svoltosi oggi pomeriggio è stato approvato un emendamento condiviso con il gruppo consiliare e la maggioranza regionale che estende i contributi, già previsti nella legge Cura Abruzzo2, ai soggetti che svolgono attività stagionale nelle zone montane della Regione a condizione che l’ammontare dei ricavi o dei compensi relativi al mese di marzo 2020 sia diminuito di almeno un terzo rispetto a quello di marzo 2019".
A dichiararlo è Simone Angelosante, consigliere della Lega.
"L’emendamento - ha aggiunto il vice presidente vicario del Consiglio regionale, Roberto Santangelo - sana una anomalia presente nella recente legge regionale approvata venerdì. Vengono in questo modo tutelati, con il riconoscimento di un contributo, anche coloro che svolgono attività stagionale nelle zone di montagna a condizione che i ricavi o i compensi percepiti nel mese di marzo 2020 siano diminuiti di un terzo rispetto allo stesso mese dell’anno 2019".