“In vista della tornata amministrativa che interesserà importanti comuni dell’Abruzzo, a cominciare dalle città di Chieti e Avezzano, è diritto di ciascuna forza politica proporre dei nomi per la candidatura a sindaco, ma poi dovrebbe essere dovere della coalizione addivenire a una sintesi in tempi congrui ma anche compatibili con le esigenze elettorali. Noi ci conformeremo a questo metodo ma se il tempo residuo, che ormai è breve, dovesse trascorrere invano senza che si giunga a una decisione di coalizione, ne prenderemo nostro malgrado atto e avanzeremo anche noi una nostra proposta”.
A lanciare un ultimatum al centrodestra regionale, come altre volte litigioso sulla scelta dei candidati sindaci di coalizione in vista delle prossime elezioni, sono il senatore Gaetano Quagliariello, il vicepresidente vicario del consiglio regionale Roberto Santangelo e il coordinatore regionale abruzzese di 'Idea-Cambiamo' Mimmo Srour.
Un ultimatum che arriva a qualche ora dalla 'forzatura' imposta dalla Lega che, domattina, lancerà la candidatura a sindaco di Avezzano di Tiziano Genovesi, 40 anni, imprenditore e coordinatore provinciale del Carroccio. In realtà, l'annuncio era arrivato nei giorni scorsi, per voce del segretario nazionale Matteo Salvini intervenuto all'inaugurazione della sede provinciale all'Aquila, tuttavia lunedì mattina, alle 11 presso la sala riunioni del comune di Avezzano, alla presenza del coordinatore regionale e deputato, Luigi D'Eramo, inizierà ufficialmente la campagna elettorale.
E chissà se l'accelerazione impressa dalla Lega romperà le ultime resistenze degli alleati, di Fratelli d'Italia in particolare, considerato che Forza Italia ha di fatto aperto a Genovesi. D'altra parte, "noi non imponiamo niente a nessuno perché siamo persone educate ed umili, ma un conto è essere umili un conto è passare per fessi - ha detto Salvini - Abbiamo dimostrato lealtà in tutti i comuni capoluogo, con mio sommo orgoglio. A L'Aquila è andata come è andata, in Regione è andata come andata. Non avessimo candidati all'altezza io sarei il primo a dire, come segretario della Lega dove non abbiamo un uomo o una donna in grado di coprire quel ruolo, non mettiamo le bandierine, solo per il gusto di farlo. Abbiamo però due soluzioni positive e vincenti, sia per Chieti sia per Avezzano, e sono convinto che i fatti ci daranno ragione".
Stando ai ben informati, a 'rompere' l'unità del centrodestra ad Avezzano potrebbe essere la figura, ingombrante, dell'ex sindaco Gabriele De Angelis, dimissionato giusto un anno fa dall'anatra zoppa e dal voto di alcuni dissidenti meloniani, che sta gestendo le interlocuzioni da commissario di Forza Italia per la provincia dell'Aquila.
Staremo a vedere: di certo, in campo c'è la candidatura del civico Mario Babbo, consigliere di maggioranza durante la legislatura di Gianni Di Pangrazio ed ex consigliere di minoranza durante quella di De Angelis, e dell'avvocato Roberto Verdecchia, ufficializzata in queste ore dal Partito Democratico che la metterà sul tavolo della futura coalizione di centrosinistra.
"Mentre la destra decide la candidatura di Genovesi tra Roma e L'Aquila per poi calarla sul territorio, il Partito Democratico individua dal basso il proprio candidato. Insieme alla candidatura a sindaco di Roberto Verdecchia, sono diverse le disponibilità di candidatura a consigliere raccolte in questi giorni e rappresentative del tessuto socio-economico cittadino. In pochi giorni la lista sarà completata e portata al tavolo di coalizione insieme al nome del candidato sindaco", viene spiegato in una nota della segreteria dem. "Dopo anni di impasse amministrativa e un lungo commissariamento, la città pretende una nuova stagione di governo capace di restituire una prospettiva di sviluppo e un ruolo di riferimento ad Avezzano. La città negli ultimi anni ha svilito il suo ruolo naturale di città guida della Marsica che la nuova Amministrazione dovrà assolutamente restituirle. Questo si fa ridando alla città, anzitutto, servizi funzionali e moderni: il disastro della gestione sanitaria da parte della Regione ha penalizzato fortemente l'ospedale di Avezzano. Ma non va dimenticato il tema trasporti e la recente novità rappresentata dell'approvazione dalla Zona economica speciale: il progetto di trasversalità Tirreno-adriatica pone Avezzano al centro di un sistema di trasporti di merci e persone che apre grandi prospettive di sviluppo, rilanciato dall'approvazione da parte del governo della ZES che garantirà strumenti di agevolazione per operatori economici e progetti di sviluppo".
Diverso lo scenario a Chieti, dove le abituali alleanze politiche potrebbero clamorosamente saltare.
Qui la Lega, che dopo aver sostenuto la candidatura di Pierluigi Biondi (FdI) all'Aquila, Carlo Masci (Forza Italia) a Pescara e quella perdente di Giandonato Morra (FdI) a Teramo pretende per sé un capoluogo di provincia, ha già lanciato l'ex parlamentare Fabrizio Di Stefano; a sostegno ci saranno di certo Fratelli d'Italia, Udc, Idea-Cambiamo e Giustizia sociale guidata da Bruno Di Paolo.
Ma il fronte del centrodestra potrebbe non essere unitario: in campo c'è anche la candidatura di Bruno Di Iorio, sostenuto dall'assessore regionale forzista Mauro Febbo. A Roma sono in corso interlocuzioni serrate per convicere i vertici del partito di Silvio Berlusconi a non 'rompere' la coalizione, mettendo il simbolo accanto al nome di Di Stefano. Tuttavia, Febbo - e i forzisti chietini - non intendono fare passi indietro e potrebbero virare verso un cartello civico, sotto il nome di 'Forza Chieti'.
E c'è chi si dice convinto che Febbo stia lavorando ad una alleanza con Italia Viva per appoggiare il candidato Di Iorio, medico ed ex presidente del Chieti, un nome che piace, eccome, anche ad un'ala del Partito Democratico che non intende convergere su Luigi Febo, già assessore della giunta di Francesco Ricci, sconfitto nel 2015 dal sindaco in carica Umberto Di Primio, individuato dalla segreteria cittadina. L'accordo potrebbe basarsi su un programma di pochi punti, oltre i partiti e senza simboli di partito.
Sulla scheda elettorale ci sarà anche il nome di Paolo De Cesare, la cui campagna elettorale è partita in anticipo, e che dovrebbe raccogliere attorno a sé addirittura cinque liste civiche: questo, almeno, ha annunciato. "Abbiamo voglia di fare e di provare a cambiare l’immagine della nostra città. Per questo, ripartiamo con rinnovato entusiasmo, con uno sguardo anche alle drammatiche conseguenze che la pandemia ha prodotto in città, poiché se la situazione prima del lockdown era drammatica oggi appare ancor più critica", le parole di De Cesare a seguito di una riunione con i rappresentanti delle liste. "I cittadini necessitano di attenzione e aiuto, la gente vuole tornare a parlare di futuro con il linguaggio della concretezza. Con questo spirito e per raggiungere l’obiettivo di restituire a Chieti il decoro e la dimensione che merita, insieme ai rappresentanti delle liste che sostengono la mia candidatura, abbiamo organizzato un incontro per definire ed aggiornare i punti salienti del programma".
De Cesare ha voluto lanciare un messaggio: "Siamo aperti ad accogliere nella nostra coalizione tutti coloro i quali condividono con noi la necessità di rinnovare la classe politica cittadina puntando a una forte identità teatina e a una nuova progettualità".