"Solo una coincidenza". Gianfranco Giuliante e Luca Ricciuti hanno commentato così il sovrapporsi dell'inaugurazione dei rispettivi comitati elettorali, avvenuta ieri praticamente in contemporanea: alle 17 quella di Giuliante, in via della Scuola della Torretta, e alle 18:30 quella di Ricciuti, in viale della Croce Rossa.
Nessuno sgarbo o dispetto giustificato dalla tenzone elettorale, dunque, anche se qualche dubbio - alla luce dei rumors comparsi in settimana su alcuni organi di stampa a proposito di una presunta manovra orchestrata da De Matteis e da Carla Mannetti, con la sponda di Ricciuti, in vista delle prossime elezioni comunali - era lecito nutrirlo.
"Non c'è nessun caso, ognuno sta facendo la propria campagna elettorale" ha detto Ricciuti. Sarà. Fatto sta che i consiglieri comunali di centrodestra firmatari della nota (poi condivisa anche da Giuliante) che aveva stigmatizzato il ticket De Matteis-Mannetti, all'inaugurazione di Luca Ricciuti non si sono fatti vedere, eccezion fatta per Guido Liris, che ha dovuto fare la spola tra i due comitati in virtù del ruolo ricoperto all'interno del partito, quello di vicepresidente regionale con delega agli enti locali.
Dietrologie a parte, l'avvio della campagna elettorale dei due candidati di Forza Italia è stato un'utile cartina tornasole per misurare la forza e la composizione delle rispettive truppe.
Affollatissima l'inaugurazione di Ricciuti, con molti volti noti, tra cui proprio De Matteis. Meno partecipata ma con più facce nuove la presentazione di Giuliante, alla quale ha preso parte Luigi D'Eramo, uno dei sottoscrittori del documento anti De Matteis. Giuliante, assessore regionale uscente, contava di avere accanto a sé anche Gianni Chiodi. Il presidente della Regione ha dovuto però dare forfait all'ultimo minuto, per motivi di sicurezza legati alla recente decisione del ministero degli Interni di assegnargli una scorta.
"Quello del 25 maggio sarà un voto molto importante, soprattutto per L'Aquila, che si trova a vivere una fase molto difficile della ricostruzione" ha detto Giuliante. "Credo che lo slogan prossimo venturo dovrà essere "Ricostruiamo gli aquilani". Dobbiamo ricreare le condizioni affinché gli abitanti di questa città riacquistino un'identità; bisogna mobilitarsi e creare condizioni di unità, perché soltanto mettendo in sinergia le varie anime e le varie sensibilità politche si riuscirà a ottenere un risultato".
"Porteremo a casa un buon risultato, sia come Forza Italia che come centrodestra" ha detto Ricciuti. "Vogliamo continuare a stare vicino ai cittadini, in un periodo in cui i problemi, per loro, sono sempre di più".
Entrambi i candidati azzurri hanno difeso il ruolo svolto dalla Regione nel post terremoto, rispondendo così a tutti coloro che hanno invocato, in questi anni, un'azione più incisiva della Giunta e del Consiglio; azione che avrebbe dovuto conretizzarsi in una legge regionale sulla ricostruzione. "Quella di non votare una legge è stata una volontà precisa" ha detto Ricciuti "e meno male che non siamo intervenuti, avremmo stratificato ulteriormente le normative. Oggi invece i provvedimenti stanno funzionando, basta ascoltare il Comune dell'Aquila. Sui fatti tecnici non ci divideremo . Le leggi regionali approvate per altre calamità naturali hanno avuto un divenire diverso da quello sperato, basta vedere quello che sta succedendo in Emilia Romagna, dove ancora non parte un cantiere e tutti stanno ancora dentro le baracche".
Dello stesso avviso anche Giuliante: "Bisogna avere una conoscenza della realtà giuridica italiana, la Regione non aveva competenze. C'è stato un commissariamento nazionale, con Bertolaso, a cui ha fatto seguito quello di Gianni Chiodi. Poi, su scelta del territorio, la palla è passata agli enti locali, vale a dire al Comune dell'Aquila e a quelli del Cratere. La Regione doveva e poteva avere una fase di indirizzo e di interlocuzione e poteva legiferare solo su segmenti specifici, per esempio il rischio sismico, cosa che è stata fatta. Ma per quanto riguarda la ricostruzione, competenti sono i Comuni. Voglio ricordare, comunque, che c'è una legge, della quale io sono firmatario, per un piano speciale territoriale per quello che riguarda l'area vasta dell'Aquila e dei Comuni del Cratere. Alla luce di quello che è accaduto, bisogna ridisegnare alcune situazioni: non è pensabile, ad esempio, replicare scuole a 2 km di distanza quando il tasso di iscrizione è bassissimo. Bisogna riconvertire quelle strutture che abbiamo dando loro un'altra destinazione".
Riguardo al voto del 25 maggio - all'alto numero di liste, soprattutto quelle di centrosinistra, alle divisioni interne a Forza Italia e all'effetto traino che potrebbero esercitare le elezioni europee , un fattore che potrebbe andare a favore soprattutto del Movimento 5 Stelle - i due esponenti forzisti sembrano pensarla allo stesso modo: "Non credo" ha dichiarato Giuliante "che in elezioni come queste, in cui ci sono anche le europee e quindi un trascinamento di natura politica, il numero delle liste possa avere un'importanza particolare. Vedo invece una pianificazione di una carneficina in termini di classe dirigente, perché presentare 260 persone, quando il numero possible degli eletti è 17, significa sacrificarne scientemente 243. Le divisioni interne a FI? E' prassi che gli eletti uscenti della prima consiliatuira vengano ricandidati, non c'è nessuna polemica. Anzi, se vogliamo dirla tutta, in questo senso la Marsica, che ha un unico candidato, è favorita, anche perché ha un maggior numero di abitanti. Questo significa che L'Aquila, se vuole essere rappresentata, deve avere il coraggio e l'intelligenza di una scelta che crei condizioni di rappresentanza sul territorio. Questo vale per ambedue gli schieramenti, perché questa città ha un assoluto bisogno di essere rappresentata nell'assise regionale. Riguardo la situazione del partito a livello nazionale, Berlusconi ci ha dimostrato che è proprio in campagna elettorale che sa dare il meglio di sé".
"Berlusconi non abbandonerà il partito e questo ci lascia tranquilli" ha affermato Ricciuti "C'è tutta una fase in evoluzione ma siamo convinti le percentuali raggiunte da FI saranno quelle delle ultime politiche. Le elezioni europee? Favoriscono tutti e nessuno, penso che gli elettori sapranno scegliere. E' inutile mandare messaggi strani".