Lunedì, 26 Ottobre 2020 12:44

Marsilio rompe gli indugi: D'Amario e Quaresimale in Giunta, fuori Febbo e Fioretti

di 

Nel pieno di una pandemia che vive la seconda, severissima, ondata, col sistema di tracciamento dei contagi che in Abruzzo - ed in particolare nell'aquilano - è oramai saltato, gli ospedali che si riempiono, le terapie intensive che mostrano i primi segnali di sofferenza e i casi di positività che crescono in modo esponenziale, di giorno in giorno, con riflessi durissimi per l'economia e per la tenuta stessa del tessuto sociale, il Consiglio regionale si è riunito per approvare il provvedimento di revoca della nomina all’assessore Mauro Febbo.

L'assessorato alle attività produttive, pesantissima delega che era stata conferita a Febbo, è rimasta vacante per giorni giorni, nel pieno di una crisi economica che rischia di travolgere il tessuto delle piccolissime, piccole e medie imprese abruzzesi. E ciò per ragioni squisitamente partitiche, di posizionamento politico, per le insopportabili diatribe tra le forze di centrodestra.

Ieri sera, il governatore Marco Marsilio ha finalmente rotto gli indugi nominando Daniele D'Amario al posto di Mauro Febbo, attribuendogli le medesime deleghe. Di conseguenza, in virtù del limite statutario previsto per gli assessori 'esterni' al Consiglio regionale, ha provveduto a sostituire l'assessore Piero Fioretti, al quale va il personale ringraziamento del Presidente e della Giunta per la collaborazione prestata e il lavoro svolto sinora, con il consigliere Pietro Quaresimale. 

Staremo a vedere se la decisione di Marsilio sarà indolore.

La Lega che la crisi l'ha aperta chiedendo la 'testa' di Febbo, colpevole di aver sostenuto Bruno Di Iorio alle amministrative di Chieti e non il candidato di coalizione Fabrizio Di Stefano, sembrava non volesse cedere su Fioretti; anzi, approfittando della crisi di maggioranza all'Aquila il Carroccio aveva rilanciato: se il metodo è quello imposto dal sindaco Pierluigi Biondi, un assessore ogni due consiglieri, allora all'Emiciclo alla Lega spetterebbero 5 assessori e non 4. Questa la sintesi della presa di posizione del coordinatore regionale Luigi D'Eramo, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta sabato per annunciare l'adesione al gruppo consiliare del capoluogo di Roberto Jr Silveri.

E' chiaro che la Lega avrebbe preferito che Forza Italia indicasse il nuovo assessore tra i consiglieri eletti, così da evitare il problema dell'incarico esterno; d'altra parte, era stato proprio il Carroccio, o meglio l'allora coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma, ad imporre la nomina di Fioretti rinunciando al quinto assessorato.

Su questo fronte, la Lega sperava di poter giocare di sponda rispetto alle spaccature che sono maturate in seno ai forzisti. 

La nomina in Giunta di D'Amario è stata caldeggiata dal coordinatore regionale Nazario Pagano col sostegno della senatrice Lucia Ronzulli al tavolo nazionale che, di fatto, ha dato il via libera all'avvicendamento. Tuttavia, dai territori - in queste ore - si erano alzate proteste piuttosto accese. 

Il deputato Antonio Martino, eletto nel collegio uninominale dell'Aquila, aveva sottolineato come quella dell'Aquila fosse l'unica provincia senza consigliere regionale forzista: "Questa è un’occasione che, creata da motivi politici, può essere sfruttata: la provincia dell’Aquila merita l’assessore in questa area liberale di Forza Italia per riequilibrare quello che è successo nelle regionali dello scorso anno", aveva spiegato Martino. "L’Aquila è l’unica provincia senza consigliere regionale, questa potrebbe essere un’opportunità per dare un assessore alla provincia del capoluogo, che difenda il territorio aquilano e che costruisca insieme ai tanti dirigenti sul territorio l’area liberale del futuro. Se il metodo romano, come mi è stato riferito, è quello di mettere l’assessore esterno sicuramente la provincia dell’Aquila ha un palmares di nomi da cui poter attingere".

Anche la componente teramana, però, aveva reclamato l'assessorato spingendo per la nomina dell'attuale sottosegretario Umberto D'Annuntiis che avrebbe aperto la strada in Consiglio a Gabriele Astolfi, coordinatore provinciale azzurro e sindaco di Atri. "Ricordiamo che Forza Italia – hanno scritto gli amministratori teramani in una nota – alle ultime elezioni regionali ha ottenuto in provincia di Teramo il 12% circa dei voti, percentuale più alta rispetto a tutte le altre Province, con la Provincia di Chieti che si è attestata all'8%. La scelta di Forza Italia per la composizione della prima Giunta Regionale non tenne in considerazione tale risultato premiando territorialmente la Provincia di Chieti con la designazione di Mauro Febbo ad Assessore Regionale e con conseguente penalizzazione dei candidati consiglieri della Provincia di Teramo. In considerazione della linea politica seguita dal partito locale di Forza Italia alle elezioni amministrative di Chieti che ha sancito la vittoria del centrosinistra, non comprendiamo quali motivazioni inducano il coordinatore Regionale Nazario Pagano a premiare nuovamente la Provincia di Chieti".

Insofferenza per le scelte di Pagano anche a Pescara, col partito locale che ha tentato di forzare la mano per l'ingresso in Consiglio di Marina Febo. "Su sollecitazione di molti colleghi amministratori della provincia di Pescara che hanno sostenuto, insieme al nostro gruppo, la candidatura alle elezioni regionali dell’avvocato Marina Febo, vice presidente del consiglio comunale di Spoltore, abbiamo deciso di rendere pubblica la richiesta, rivolta ormai da più di una settimana a Forza Italia, di rispettare i patti assunti all’indomani del voto regionale", hanno scritto in una nota Andrea Sborgia e Giancarlo Febo, consiglieri comunali di Spoltore, a nome del gruppo. Di che accordo si tratta? In sostanza, "è stata raggiunta un'intesa, avallato dai vertici nazionali, tra il nostro gruppo spoltorese – scrivono i due – la candidata Febo risultata prima dei non eletti nel collegio pescarese, il coordinatore regionale Pagano, il presidente del consiglio regionale Sospiri e l’ex assessore regionale Febbo in base al quale Febo dovrebbe entrare in consiglio regionale a seguito di uno scambio Sospiri-Febbo e un avvicendamento con il consigliere D’Amario a metà legislatura. Le ragioni alla base della decisione sono state in primis di equilibrio territoriale tra Chieti e Pescara, di riconoscimento del contributo elettorale di Marina, determinante per ottenere il seggio nella provincia di Pescara che diversamente avrebbe perso rappresentatività nell’assise regionale, della coerenza politica, delle qualità morali e capacità professionali maturate in un brillante percorso lavorativo europeo considerati elemento distintivo e un valore aggiunto".

Insomma, Forza Italia è una polveriera e ora rischia davvero di deflagrare. 

Sciolti i nodi in Regione, non resta che attendere la soluzione della crisi anche al Comune dell'Aquila, con l'azione amministrativa che risente, inevitabilmente, di una Giunta che procede azzoppata dal 16 luglio, oramai tre mesi e mezzo fa, allorquando il primo cittadino decise di congelare le deleghe agli assessori della Lega, poi revocati. 

Bisognerà capire se la soluzione individuata da Marsilio abbia lasciato scorie in seno alla Lega; se la 'quadra' all'Emiciclo è stata digerita, il Carroccio dovrebbe scendere a patti consegnando i nomi chiesti da Biondi, un uomo e una donna, e la scelta è già caduta su Fabrizia Aquilio e Daniele Ferella col sacrificio di Fabrizio Taranta

Ultima modifica il Martedì, 27 Ottobre 2020 12:41

Articoli correlati (da tag)

Chiudi